Albero secco
Un albero secco
Fuori dalla mia finestra
Solitario
Leva nel cielo freddo
I suoi rami bruni:
Il vento sabbioso la neve il gelo
Non possono ferirlo.
Ogni giorno quell’albero
Mi da pensieri di gioia,
da quei rami secchi
indovino il verde a venire
W. Ya –p’ing
Il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno.
Stiamo assistendo in questi giorni, dopo l’equinozio di autunno,
al lento rinchiudersi della terra in se stessa. E’ un poco come
veder lentamente ritrarsi la spinta vitale, in un certo
senso la natura apparentemente muore poco a poco. Durante la
malinconica bellezza dell’Autunno abbiamo assistito al
lento spegnersi delle fiamme dei colori nello spogliarsi
silenzioso ed inesorabile della vegetazione, poche specie sono
infatti attrezzate a mantenere le foglie durante i rigori invernali,
la linfa vitale delle piante sembra ritrarsi quasi che la natura
stesse concentrandosi in sé per racchiudere ogni forza, ogni umore,
nelle radici. Anche le vita degli insetti e degli animali
sembra sospendersi, rallentarsi sonnacchiosa in attesa che, con la
Primavera, si rimettano in moto le forze vitali, la gioia di correre,
giocare, incontrarsi.
Quando il sole si troverà allo zenit del tropico del
Capricorno, la durata della luce sarà la più breve: 8 ore e 50
minuti, e da quel momento il sole riprenderà la fase
ascendente del suo cammino. Da questa osservazione ne derivò
che nel mondo Romano tra il 21 ed il 25 dicembre venisse
solennemente celebrata la rinascita del sole, l'Imperatore
Aureliano introdusse il culto del dio Mitra (di orifine indo
iraniana) , fece quindi erigere in quella che ora è Piazza San
Silvestro, il Tempio del nuovo dio e le festività per il sole
furono incluse nell’ambito dei Saturnalia che dai tempi di Cesare
si tenevano dal 17 al 25 di dicembre.
Bellissimo era anche il mito di
Saturno, sempre ispirato anche alle antiche tradizioni dell'eterno
ritorno della Luce che vince su le Tenebre: Saturno è il dio che,
emergendo dalla confusione del caos del vecchio Cosmo, arriva
al nuovo Cosmo, ed approdato sulle nostre sponde, trova Giano, il
misterioso dio Italico dalle due facce, dio del tempo, custode
della porta che dalle tenebre porta alla luce,( solstizio di inverno)
, simbolo di rinascita spirituale, di immortalità, che si trova in
varie forme in tutte le religioni del mondo. Dio bifronte, è
custode anche della porta che dalla Luce introduce alle Tenebre, la
porta d'oriente o porta degli uomini in contrapposizione con la porta
degli dei, quella che dalle tenebre porta alla luce( Solstizio
d'estate)
Questo guardiano inquietante e
misterioso fu raffigurato sulle monete più antiche con una delle
due facce barbuta e con l'altra imberbe, si pensa significasse
l'unione della natura maschile e femminile, sole e luna.
Varrone scrive della dea Diana, dea
della luce lunare e la chiama “Jana Luna”, protettrice dei
boschi e delle fiere, ed afferma che Janus era invece il “dio
del cielo” e lo identificava addirittura con Juppiter, cioè con
Giove stesso !
Janus, Giove per molti sarebbe stato il
“gemello” di Jana, Dianus al maschile , Diana al femminile, la
radice ariana “Di”, significa “risplendente di luce”
Vissuti questi momenti sempre come momenti magici, Stonehenge è
legato al solstizio di inverno come Newgrange in Irlanda, nella Yulè
dei popoli germanici si festeggia questo mito come anche la rinascita
del dio sole era nelle tradizioni dei Galli – celti, nei Russi e
così via.
A ben vedere quasi tutti i Popoli celebrano o hanno celebrato la
nascita dei propri esseri divini intorno alla fine di dicembre.
Anche Cristo nasce alla fine di Dicembre, il 25 dicembre, e una
luce illumina il mondo.
Giovanni Battista nasce durante il solstizio d'estate nel culmine
dello splendore della luce del sole,e si vuole abbia affermato
rivolgendosi a Gesù :“ Bisogna che egli cresca ed io diminuisca”,
alludendo al nuovo cammino spirituale che Cristo indicherà.
Giovanni Evangelista, discepolo del Battista, viene venerato come
portatore di luce, e festeggiato nel giorno del solstizio di inverno
nel momento in cui la luce del sole sembra morire, per subito
risorgere, quasi a simboleggiare la luce della rivelazione che
vince sul buio del passato
Dal punto di vista iniziatico il solstizio invernale simboleggerebbe il
momento in cui l’iniziato,passando attraverso la porta solstiziale mediante la morte
iniziatica della natura umana, permetterà al sole di portare avanti il suo cammino verso lo
zenith invernale, in altre parole, con l’aiuto del fuoco filosofico l’uomo
arriva alla porta estiva, riuscendo a
passare dalla conoscenza alla saggezza, allora comprenderà che la bellezza è
armonia e che l’Amore altro non è che amore per il prossimo. Un cammino faticoso ed
impegnativo coadiuvato dal fuoco del pensiero che ci porterà a
scoprire il divino che è in noi da rapportare al divino che è nell’universo,
fino a comprendere e sentire Amore per la Umanità tutta, parte del
divino universale.
Nel passaggio dalla porta solstiziale si evidenzia
il simbolismo della tradizione della caverna Cosmica, luogo dove si ha la interiorizzazione dell'essere, che poi è la seconda nascita dell'iniziato.
Aggiornato al 14 Dicembre 2011
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1. Scritto da Alvaro
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' target='_blank'>, il 15-12-2011 00:34 Se non sbaglio, cara Marista, nel caso correggimi, il primo o uno dei primi miei commenti riguardava un qualcosa di simile al tuo post odierno, che bello quello e altrettanto bello questo. Era ora di parlare di qualcosa che non riguardi la crisi, l'eurozona e i suoi vampiri, la maledizione dei Prof. per l'Italia, le banche e i suoi strozzini autorizzati, insomma e' bello anche parlare d'altro, della natura, di Gesu' Cristo che nasce, di sentimenti umani veri. Sono veramente contento di leggere quanto scrivi sulla nostra antica Roma, che rimpianti pensando ad oggi. Sono felice quando parli poeticamente della natura che si ritrae in se stessa per proteggersi, forse ci sta insegnando qualcosa, chiuderci in noi stessi, riflettere e poi ripartire piu' forti e combattivi di prima. Ma lo sono anche di piu', come cattolico preticante, quando parli della nascita di Gesu', del Natale, di Giovanni Battista, vedi, cara Maria Stella, io credo che veramente solo con e dalla rinascita della famiglia cristiana, dei suoi valori, e di tutto quello che ruota intorno a lei il mondo possa avere un avvenire migliore. Qui non si tratta di essere piu' o meno credenti,piu' o meno cattolici, veramente si tratta di ritrovare certi valori morali, etici, direi anche e solo umani che solo li hanno albergato e sopravvissuto per anni, anni e direi anche secoli. Persi quelli, si e' perso un po' tutto e a cascata si e' arrivati alla catastrofe attuale dove nulla conta di piu' del denaro. Alvaro. P.S. Se non sbaglio parlavi della tua e mia "Perla del Tirreno".
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