E’ un bel’arbusto sempreverde; nel mediterraneo è pianta
spontanea e se nella giusta posizione può raggiungere i 2 metri di altezza, ottimo
per fitte e profumate siepi. Comunque vive bene anche in un buon vaso sul
terrazzo. Nel Nord Italia meglio proteggerlo dai freddi.
Viene impiegato essenzialmente in cucina per arrosti, sughi,
per aromatizzare olio ed aceto, mentre i suoi fiori molto belli possono essere
usati per aromatizzare insalate, tanto più che si prestano ad ornare i piatti ,
anche se piccoli sono di un azzurro appariscente.
Piantatelo al sole senza paura o in mezza ombra, il terreno
non abbisogna di particolari cure, attecchisce anche nei terreni calcarei.
Leggende e curiosità ( continua
Secondo una leggenda un tempo i fiori erano bianchi ma divennero azzurri quando la Madonna, durante la fuga
in Egitto, lasciò cadere il suo mantello su una pianta di rosmarino.
Può anche esser usato per usi terapeutici, abitudine non
particolarmente sviluppata riguardo a questa pianta e che fu importata in
Italia probabilmente grazie ad un monaco inglese che in epoca imprecisata
riportò a quanto pare dall’ India ben 26 impieghi terapeutici del rosmarino.
Tra le leggende sull’uso terapeutico, quasi magico direi, di questa pianta c’è quella che racconta che la regina Isabella d'Ungheria,
settantenne, rugosa e piena d'acciacchi, ritrovasse la salute e una seconda
giovinezza, tanto da essere chiesta in sposa dal re di Polonia, grazie ad un'acqua
al rosmarino composta di alcol di
rosmarino, lavanda , menta, le dosi non sono note, ma credo conti niente.
Anticamente si bruciavano i suoi
ramoscelli nelle stanze degli ammalati per purificare l'aria e, durante le
pestilenze venivano tenuti rami di rosmarino nelle tasche e nei manici dei
bastoni, per poterlo annusare in zone malsane.
Che il suo profumo lo aiutasse a preparare i piani di manovra degli eserciti era ferma convinzione di Napoleone.
Sembra che usasse una quantità impressionante di bottiglie acqua di Colonia al
Rosmarino, certo il fatto che in Corsica cresce spontaneo, copioso e
profumatissimo deve aver infliuto sulla sua predilezione.
Nelle Metamorfosi Ovidio racconta della
principessa di Persia Leucotoe, che sedotta da Apollo, dovette subire l'ira del
padre, che la uccise per la sua debolezza.
Sulla tomba della principessa i raggi del sole penetrarono fino a raggiungere
le spoglie della fanciulla, che lentamente si trasformò in una pianta dalla
fragranza intensa, dalle esili foglie e dai fiori viola-azzurro pallido.
Da questa leggenda deriva l'usanza degli antichi Greci e Romani di coltivare il
rosmarino come simbolo d'immortalità dell'anima.
Abruzzo: mi raccontava la mia nonna che nelle campagne era uso pestare rosmarino, aglio, salvia e menta, applicando l’impiastro ottenuto
sotto le ascelle per abbassare la febbre, se avesse effetti, non me lo ha saputo
dire.
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