Una ottima stagione quest'anno per le
albicocche, almeno qui nel Lazio. Lo scorso anno abbiamo un po'
penato, pochi frutti e molti alberi in sofferenza, questa volta è
andata molto bene, la allegagione dei frutti è mediamente avvenuta nel
migliore dei modi, molti hanno dovuto diradare i frutti nel
periodo che va all'incirca dai primi di marzo alla fine di maggio.
Inoltre non ha piovuto troppo, nè troppo poco, perchè, checchè se
ne dica, quando la stagione primaverile è troppo siccitosa, irrigare
gli albicocchi, è un poco una scommessa, troppa acqua, poca acqua..
e i dubbi ti assalgono quando vedi cadere i giovani frutti.
In
realtà fino alla maturazione sarebbe buona regola non irrigare nè
concimare, ma dopo la raccolta aiutiamo questo albero generoso,
sempre senza esagerare e regolandoci in base all'andamento del clima.
Alla fine dell'estate inoltre ci vuole una bella concimazione di base
con concime azotato, senza esagerare con l'azoto Qui in collina
fertilizzano anche, se il raccolto come quest'anno è stato copioso,
con concime chimico a base di potassio e fosforo, personalmente non
uso i concimi chimici se non qualche volta quando ho voluto
ricorrere ad aiuti esterni, ma per le albicocche ho poi raccolto
sempre frutti con buccia tosta ed agra, niente a che vedere con la
buccia sottile e dolce di quest'anno, dopo almeno tre anni senza
aiuti esterni ho un terreno molto mal ridotto , erbe, rami da
tagliare, ma con un braccio e una spalla rotti, potevo poco, in
compenso ho raccolto prugne ed albicocche di ottima qualità e lì
credo mi fermerò.. i peri sono ridotti ai minimi termini e di questi e dei loto problemi ne parleremo presto
Tutti noi siamo abituati alla
robustezza di questo albero, eppure non dobbiamo abbassare le
guardia, in questo modo possiamo percepire i primi sintomi di
sofferenza ed intervenire.
Sharka o vaiolatura delle drupacee
E' un virus, e sappiamo che contro i
virus c'è poco da fare, questo è trasportato dagli afidi e può
colpire altre rosacee come il prugnolo: vedrete che germogli ed apici
dei rami si seccano d'improvviso. In genere noterete alla ripresa
della vegetazione delle zone giallognole sulle foglie, come dei
piccoli anelli, quando sarete sicuri che la pianta è ammalata
dovete avere il coraggio di farla estirpare evitando che emetta
polloni. in foto il tipico accartocciamento fogliare, segno che la pianta è da eliminare con cura, bruciare i resti.
Fusicocco
E' detto anche mal del piombo
parassitario, non so perchè,comunque la malattia dipende da un
fungo, colpisce, pesco, melo susino, pero ed albicocco, le foglie
prendono una strana colorazione argentata e se tagliate i rami ed i
tronchi, dentro sono scurissimi. Eliminate e distruggete le piante infette
Cocciniglia
Dovete eliminarla, questi insetti
producono melata, liquido appiccicoso che favorisce funghi e fumaggini
Monilia
Si evidenzia durante la fioritura,
germogli e iori si seccano e presentano alla base una specie di
colatura gommosa. Più tardi l'albero farà pochi frutti, vedrete
seccarsi dei rami o anche formarsi come dei cuscinetti tondeggianti
sui frutti, siamo in presenza di un fungo che si può formare sui
rami o sui frutti, le eccessive irrigazioni ne favoriscono la
formazione. Prevenzione. Trattate di inverno con prodotti rameici, la
poltiglia bordolese va benissimo. In primavera invece ci vogliono
prodotti specifici da dare alla schiusa delle gemme fiorali ed alla
caduta dei petali.
Prevenzione, non esagerate con i
prodotti azotati, potate in modo che l'aria circoli, è
importantissimo.
Mal bianco
oidio o mal bianco, fungo di ambienti
umidi e caldi, in collina dalla tarda primavera all'autunno è un
continuo. Appena notate ombreggiature bianche sulle foglie ( attenti
alle rose, alle dalie, alle zinnie, insomma quasi a tutti),
usate prodotti a base di fenbucazonal , e comunque prodotti a base di zolfo
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