Violacciocca
Questo fiore è ormai "fuori moda". Ho penato molto per trovare i semi e le piccole talee di questa modesta violacciocca selvatica che cercavo con impegno perchè legata al ricordo della infanzia, ma anche perchè sapevo essere abbastanza robusta da moltiplicarsi felicemente persino parti più aride ed impervie del mio terreno ricco di rocce.
La violacciocca è
comunemente chiamata "fiore delle api", in quanto tradizionalmente
piantata nei pressi degli alveari al fine di attirare e nutrire le api. Mentre
il nome scientifico è MATTHIOLA ,
dal nome
di un botanico italiano del XVI
secolo, PIERO MATTHIOL .
Una leggenda scozzese narra che una fanciulla fu
rinchiusa dal padre nella torre del castello di famiglia perché si rifiutava di sposare l'uomo sceltole come sposo
dal padre. Durante la fuga, organizzata con l'aiuto dell'uomo che la ragazza amava
veramente, la ragazza cadde lungo il muro della torre ricoperto di violacciocca
e morì. Il ragazzo non dimenticò mai l'amata e in suo ricordo portò sul
cappello un rametto di violacciocca per tutta la vita. Da allora la violacciocca
simboleggia la fedeltà.
Se ne conoscono una
cinquantina di specie Quelle che mostro in foto, perfettamente identiche a
quelle del mio giardino, dovrebbero essere della specie Incana a fiore
semplice, e sviluppano benissimo in
terreni poveri e pietrosi, nelle fenditure delle rocce e dei muretti.
Il bello di questa qualità è
che i fiori, non sono sempre uguali e spesso le diversescreziature si trovano sulla stessa pianta, a volte le screziature fanno prevalere il
giallo, a volte il fiore è quasi marrone, a volte cremisi. L’anno passato per esempio erano quasi rosse , mentre quest’anno
virano al marrone quasi, ma orlato di giallo; una cosa non cambia mai, il profumo
delicatissimo e persistente. Dai fiorai trovate le belle spighe delle mattiole
a fiore doppio che in genere hanno un profumo un poco più prepotente
Nella mia famiglia era
tradizione raccoglierle la mattina di Pasqua e adornarne la tavola della
colazione, ho mantenuto l’abitudine, e
vi assicuro che il profumo delicato e
dolce non disturba affatto , ma si sposa benissimo con l’aroma del caffè e dei
dolci pasquali.
Se volete provare a
cimentarvi dovreste riuscire ancora a trovare i semi, o in serra fredda o in
lettorino, ma anche in un piantinaio ben esposto a mezzogiorno e riparato dal
vento. Dopo tre o quattro settimane
dovreste essere in grado di ripicchettare le piantine a 25/30 cm una dall’altra
e a settembre-ottobre le potete mettere a dimora.
Comunque se trovate i semi di
una specie annua , seminate a Marzo-Aprile, piuttosto rado, se mai
diradate a mano quando serve. Dall’estate
, se tutto va bene, già fioriranno
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1. colori Scritto da Paolo
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' target='_blank'>, il 05-03-2011 19:56 Ho visto nell'isola di Capraia cespugli di violacicche color bianco. Tra poco alla meta' d'aprile ci tornero' e spero di prenderne una spuntatina. Pensi che attecchira'. Ciao Paolo (stranamente oggi 5 Mar 2011 ho ricevuto un messaggio che mi ha ricondotto alla tua pagina. Bentrovata dopo che me ne ero dimenticato e neanche avevo letto la tua risposta. Ciao, Paolo http://34343434.splinder.com/
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2. artista paolo Scritto da
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, il 10-04-2010 16:00 Ciao e benvenuto, ti ringrazio per avermi fatto conoscere il tuo blog, non solo apprezzo le poesie che hai scelto, ma trovo interessante scoprire che livorno, che conosco pochissimo ( mai stata) solo per letto e raccontato, ha un suo lato poetico, per me insospettabile ciao Marista
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3. Omaggio a Alphonse De Lamartine. Chicca Scritto da
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, il 10-04-2010 00:00 Mi fa piacere leggere che hai una tradizione di famiglia con questa pianta e che ne conosci bene le caratteristiche. Non conoscevo la leggenda scozzese. se vuoi puoi leggere qualcosa sul mio blog da poco messo su Splider, all'indirizzo che e' riportato nella tua scheda commento. Ciao Paolo, biologo ed artista contemporaneo
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