(IRIS) – ROMA, 28 FEB – Il presidente del
Consiglio regionale e del Forum dei Giovani del Lazio, Mario
Abbruzzese ed il consigliere regionale delegato, Giancarlo Miele,
hanno guidato una rappresentanza del Forum in visita alla mostra “I
ghetti nazisti” presso il Complesso del Vittoriano, a Roma.
All’evento hanno preso parte anche il presidente della Comunità
Ebraica, Riccardo Pacifici ed il direttore della Fondazione Museo
della Shoah, nonché curatore dell’esposizione, Marcello Pezzetti.
“Credo che serbare memoria della Shoah, evento
storico vergognoso pianificato e calcolato con inumana freddezza, sia
diventato un vero e proprio dovere civico di ogni cittadino
italiano”, ha dichiarato Abbruzzese.
“Un dovere civico – ha
continuato – che va onorato non solo ricordando, ma anche e
soprattutto tentando di comprendere quanto accadde, approfondendo
come e quanto le derive populistiche e totalitaristiche abbiano
potuto provocare degenerazioni nel sistema di rappresentanza su cui
si fonda lo Stato. E’ proprio per questo motivo che ho voluto
sostenere questa meritoria iniziativa del Forum, affinché i giovani
della nostra Regione possano farsi portavoce di una nuova coscienza
umanitaria, allo scopo di rifuggire dalla guerra, da ogni forma di
odio razziale e da ogni fanatismo, sia esso religioso o politico”.
L’appello del presidente ha trovato piena adesione
nelle parole del consigliere delegato Giancarlo Miele: “Lo scopo
dell’iniziativa è quello di diffondere tra le nuove generazioni la
consapevolezza degli orrori dei totalitarismi: e’ questo infatti lo
spirito del Forum, che ha il compito di rappresentare i giovani del
Lazio promuovendo sia iniziative di sensibilizzazione come questa, ma
soprattutto facendosi garante all’interno delle sedi istituzionali
delle necessità delle nuove generazioni. Pur trattandosi di un
organo appena costituito – ha concluso il consigliere – la
costante attenzione del presidente Abbruzzese e della presidente
Polverini sono il segno più tangibile di come questo percorso sia
iniziato nel miglior modo possibile a tutto vantaggio dei giovani
della nostra Regione.”
Per Riccardo Pacifici: “Il rischio più grande che
corriamo oggi è l’indifferenza all’odio e alle moderne
discriminazioni violente. La stessa indifferenza di chi vedeva, nel
pieno centro delle capitali europee, ghetti in cui venivano
concentrati cittadini ebrei che fino al giorno prima erano parte del
tessuto sociale ed economico di quelle stesse realtà”.
La mostra resterà aperta fina al 4 marzo
(ingresso gratuito). Il curatore Marcello Pezzetti, guidando la
delegazione in visita, ha sottolineato i pezzi più particolari
esposti al Vittoriano. A partire dalla bolla papale del 1555 “Cum
nimis absurdum”, uscita per la prima volta dalla Biblioteca
Casanatese, esempio di un antisemitismo religioso ed ideologico,
esistente ben prima del nazismo e con presupposti diversi. “Il
resto della mostra è invece segnato dall’antisemitismo di matrice
biologica, tipico del Reich, che in pochi anni ha fatto passare
nell’immaginario collettivo l’idea dell’ebreo come una sorta
malattia da estirpare. I ghetti, da questo punto di vista, sono stati
l’anticamera dei campi di concentramento”.
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