Il miracolo di don Ciccillo, questo il nome della commedia che si
rappresenta a Reggio Calabria, a Catonateatro . I drammi che i
riscossori stanno provocando nel Paese arrivano in teatro, io non
sottovaluterei la cosa, fossi in lor signori tutti, non farei
spallucce , ma son certa che certi personaggi son tetragoni ai segni
ed agli insegnamenti della storia, intanto beati i calabresi, lo
spettacolo mi incuriosisce assai. Verso gli anni 70 in qualche modo si è spenta la forza della commedia ironica alla Italiana, forse, complice il terrorismo, ci hanno tolto il gusto di ridere ed irridere, e in questo modo ci hanno tolto una arma formidabile. Evidentemente un popolo se calpestato ritrova il meglio di sè, io me lo auguro per tutti noi che ci sentiamo Italiani e tali vogliamo restare .
Ricordate come certi film e spettacoli che denunciavano i mali della nostra Italiaetta, aprirono dibattiti, spinsero ad approfondimenti e incisero sul costume e sulla consapevolezza degli italiani, furono in sostanza molto più seri ed utili alla società di akkulturati spettakoli super finanziati ( ricordatelo, un mare di soldi nostri andato in pattume) che si limitavano a scandalizzare, portare l'osceno o il brutto sul palcoscenico, mantenendo salvo il POTERE VERO.. non dimenticatelo mai quello che è successo nel passato, il Potere non si affida mai al caso.. occhio!
Per la prima volta sul palcoscenico di Catonateatro Carlo
Buccirosso, conosciuto nel mondo cinematografico quale attore comico
al fianco di Vincenzo Salemme e Diego Abbatantuono.
“Il
miracolo di don Ciccillo” è una commedia divertente e riflessiva
che prende di mira due “mostri” della nostra società:
Facebook ed Equitalia!
L’estrema attualità degli argomenti
trattati rende partecipe il pubblico e lo spettacolo scorre
piacevolmente tra situazioni familiari ingarbugliate, tentati
omicidi, tradimenti, follia e isterismo.
Carlo Buccirosso sarà
irresistibile nei panni di un uomo disperato ma caparbio che,
sommerso fra cartelle esattoriali di tutti i tipi, si trova braccato
dai nemici peggiori che un individuo possa avere, quei
parenti-serpenti che non esistono soltanto nei proverbi.
Alberto
Pisapìa, ristoratore sull'orlo del fallimento è sposato con Valeria
Vitiello, celebre cantante decaduta degli anni ’80, e padre di due
figli maschi, Vincenzo e Matteo, l'uno disoccupato e superficiale,
l'altro laureato e secchione. Alberto vive ormai una situazione di
grande disagio psichico, un vero e proprio esaurimento nervoso! A
causa della crisi economica del paese, della propria attività, e
anche a seguito ... di una serie di investimenti sbagliati
consigliatigli dal fratello Ernesto, suo avvocato e socio in affari,
si è ritrovato a dover combattere una personale disperata battaglia
contro gli attacchi spietati dell'Equitalia che lo colpisce quasi
quotidianamente, con cartelle esattoriali di tutti i tipi. Il medico
che lo ha in cura, il dottor Pasquale Cinquegrana, e la giovane
infermiera Angela che lo assiste giorno e notte, coadiuvata da
Titina, la fedele governante di famiglia, seguono una terapia di
disintossicazione, tesa a recuperare la lucidità del paziente. Ma un
altro grosso problema contribuirà a complicare definitivamente la
sua guarigione, la minaccia di sua suocera Clementina, causa
principale dei suoi mali, messaggero infernale di Equitalia!
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