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Marista
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Scritto da Marista Urru   
sabato 28 novembre 2009

Disegnami un pettirosso su un ramo
Così che io possa ascoltarlo mentre dormo


(EMILY DCKINSON)

Vi ripropongo questo post del 2009

Dicembre, un mese bellissimo e particolare, anche se volgendo  l'anno solare  al termine,  gradualmente la durata delle giornate decresce, la notte arriva quasi repentina  fino al 21 dicembre , data del solstizio di inverno , giorno dal quale il sole riprenderà gradualmente a salire sull'orizzonte.





Un  evento naturale che  è celebrato dalla spiritualità e dalle religioni  praticamente di tutti i popoli del pianeta, ne troviamo tracce in Omero, Virgilio, preso i Galli ed i Celti (  la rinascita del dio Sole), presso i Germani e gli Scandinavi, per dirne alcuni.

Queste tradizioni antichissime  faranno si che nello stesso periodo in cui noi celebriamo il Natale, molti popoli celebravano, e alcuni ancora celebrano, la nascita dei loro esseri divini  ( Osiride, Ercole, Adone, Bacco, Tammez ed altri).
Rinasce il sole e gli uomini superano la paura della morte, assistono al prodigio della immortalità, una vera e propria rigenerazione delle forze della natura rinfranca l'uomo da paure ancestrali: la notte trionfa, ma per poco, già dalla alba dell'indomani trionfa la luce, rinasce il sole e la natura comincia un lento risveglio.

Noi  giardinieri in erba o provetti, se avremo ben lavorato a Novembre anticipando i lavori prima del gelo e della neve, avremo già ritirato al chiuso tutte le piante dalle quali ci ripromettiamo di fare talee, potremo quindi goderci lo spettacolo del nostro giardino di inverno.

Le ultime foglie rosse cadono dai rami della vite americana,  cespugli  e alberi di melia espongono una sinfonia di gialli  che si contrappone al verde scuro dei corbezzoli, dei lauri e delle querce.

gli uccellini,  che ormai hanno becchettato in capagna dai rovi ogni più piccolo residuato di  more rinsecchite, si volgeranno ai nostri piracantha,  alle  rosse bacche dei biancospini, alle olive sul terreno, alle nere e lucide bacche degli allori, mentre le cince mattutine vagano,  già prima che sorga il sole,  sulle cime degli alberi, dedicandosi alla ricerca degli insetti che si  son riparati dal freddo della notte nel fogliame folto o nelle foglie accartocciate,  e chi sa forse gazze, corvi e merli ,  quelli che hanno deciso di svernare da noi, ci faranno anche il favore di raspare sul terreno nelle zone  dove la terra è meno dura e meno fredda, lì possono trovare ancora quegli insetti che è bene per le nostre piante  che vengano eliminati.

Personalmente lascio fare seme  senza  ripulire le piantine da buttare,  negli angoli meno in vista, alle zinnie, violacciocche, bocche di leone e mi capita spesso di vedere cince e piccoli silvidi dedicarsi non solo alla caccia degli insetti fra i rami secchi, ma anche dei semi residui.

Comunque  che si possa stare proprio senza far niente, non esiste.

Rose: nelle zone temperate potete ancora mettere a dimora cespi di rose, e, se non avete ripulito dei semi le piante, è il momento di farlo, a meno che non siano  delle rose le cui bacche  possono restare senza indebolire la pianta, come avviene per le canine la cui siepi o alberelli, forniscono ottimo cibo per  uccelli e piccoli roditori.

Bulbi primaverili: ancora potete piantarli e ricordate di metter sul terreno uno strato di torba o di fogliame secco leggero, arioso ( io uso le foglie della melia e del prugno selvatico, che non abbiano tracce di muffa, visto che le ho fatte asciugare al momento opportuno)

Semi : erbacee annuali da fiore tipo, nontiscordaredi me, pratoline, viole del pensiero, iberidi, aubrezie, bocche di leone, piretri, gazanie, zinnie, astri, cosmee, altee.

Rampicanti: controllate sostegni e legacci,meglio usare la rafia che i fili di plastica , pensando a  non danneggiare la pianta, quindi legate il filo bene al sostegno con un bel nodo stretto, e invece col filo restante abbracciate delicatamente il ramo facendo un nodo "lasco" chè il ramo abbia lo spazio per ingrossarsi.

Drenaggio
controllate il drenaggio  del terreno, che specie per il prato , se l'acqua ristagna son dolori.

Neve: il suo peso è pericoloso, appena smette di nevicare togliete la neve non solo da pensiline e pergolati, ma anche dai rami che potrebbero spezzarsi, fatelo scuotendo i rami e lasciando in pace le aiole coì come lascerete  quella su cassette e piantine  in genere, alle quali fornisce riparo.

P
rato: se serve rinnovarlo, ripulitelo di sassi e vecchia erba  nei punti meno felici, scorticatelo, rastrellatelo, aggiungete torba e concime  o meglio torba e terriccio ben letamato, rastrellate bene e cercate di livellare il terreno, nell'arco della invernata osservate se vi sono ristagni  così potrete rimediare prima del periodo della semina del prato.

 

 

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