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Scritto da Marista Urru   
venerdì 19 agosto 2011
oleandro sotto il sole
Tra una pennichella e l’altra, sventolandoci per attutire il gran caldo di agosto, pensiamo anche a ciò che potremmo fare per il nostro verde.

Agosto è il mese in cui possiamo preparare talee di:

Oleandro. Bello, decorativo, di facile manutenzione, adatto a dare colore ai margini del nostro giardino, e … tossico, quindi attenzione!








 

Come si prepara la talea: Prendere un ramo di piccole dimensioni non fiorifero, spuntare almeno 3 coppie di foglie dal basso, lasciando il picciolo, spuntare le foglie restanti a metà; coprire con un foglio di pellicola un vasetto con acqua, praticare alcuni forellini dove si infilerà la talea di oleandro. Mettere all’ombra e dimenticatelo. Non appena vedrete le radici, con delicatezza sfilate la talea e piantatela in un vaso di piccole dimensioni.

Il composto sarà di terriccio misto a sabbia.

Nebulizzate spesso con acqua non calcarea e lasciate che la talea si irrobustisca.

Il prossimo anno la metterete a dimora.

 

talea oleandro








Rose: Hanno fiorito, alcuni fondi hanno messo su i frutti, se non vi servono come antipulci per i cani, togliete le bacche, perché impediscono ai rosai di rifiorire, essendo impegnati a far maturare il frutto.

E’ d’obbligo un’energica potatura, più bassa possibile.

Utilizzate i rami potati per fare nuove piante.

Le talee di rosa si possono tenere in acqua, oppure direttamente a dimora, ricordate, però, che troppa acqua impedirà loro di radicare, quindi è preferibile nei vasi (3 talee per vaso), in breve tempo vedrete il risultato.

Non è detto che le talee che hanno i germogli sopravvivano, osservate attentamente la base, se diventa scura è possibile che la talea non abbia attecchito, se invece diventa scura nell’apice, allora potete quasi cantar vittoria.


Piante grasse. Abbiamo ancora un mese di tempo, possiamo rinnovare il terriccio dei vasi, preparare talee per rinnovare le piante o per farne deliziosi doni il prossimo inverno (sempre che non le abbiate uccise prima con le innaffiature).

L’unico accorgimento per i nuovi impianti è che il terriccio sia: o acquistato apposta per le piante grasse oppure che sia ricco di sabbia: una parte di terriccio e 2 di sabbia.


Gerani: Poiché, anche quest’anno, la farfallina ha fatto un ecatombe di gerani ….( Io compro l’insetticida e la mia vicina, tale mortadella tacco dodici, tiene i gerani allo stato brado, quindi addio ai miei, infestati dalla temibile farfallina)

Detto questo, per le più fortunate che hanno ancora gerani, preparare talee per rinnovare le piante.

Anche per questi, attenzione a non innaffiare le talee perché marciscono immediatamente subito.


Rosmarino e salvia: approfittiamo per preparare nuove talee . La radicazione è assicurata. Magari mettete in atto il trigono della radice di cui vi ho parlato nel precedente post (vergine-toro-capricorno, alias trigono di terra).

 

salvia









Garofani: si ottengono risultati sicuri anche con le talee di germoglio dei garofani, checché ne dica quell’arpia di Maria che dice: “novembre è il mese ideale” … eccerto! Lei va a rubare i germogli di garofano in cimitero, proprio a novembre quando tutti (meno io) si prodigano a riempire le lapidi di fiori … i garofani sono i più economici e l’arpiamaria ne approfitta.


Piante da interno: Non so voi ma ho notato che le piante da interno hanno segni di stanchezza: foglie con le punte scurite, radici che sbucano fuori dai buchi del vaso, terriccio impoverito ecc.

Siamo in tempo per rinnovare, piantare, espiantare, ripulire, sforbiciare, così che le nostre belle piante da interno possano trascorrere un inverno sereno.


Orchidee: Belle, preziose, care e delicate.

Ricordiamo da dove provengono. Vogliono un clima tropicale, quindi facciamo in modo che, se dobbiamo cambiar loro il vaso, il composto sia costituito da:

3 parti di corteccia (tenuta a bagno almeno 2 giorni prima di essere utilizzata),

1 parte di carbone di legna in pezzi non grossi,

1 parte di sabbia grossolana (per il drenaggio)

1 parte di torba fibrosa (io ci metterei anche una lana d’acciaio inservibile e possibilmente arrugginita, dipanata come la lana e distribuita nella miscela).

E con questo vi saluto.

Buon lavoro da Mariella


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