Le calendole sono notoriamente piante rustiche e senza
pretese, non tutti ne conoscono le proprietà che le rendono
utilissime, eppure le nostre nonne ne conoscevano segreti e poteri
che usavano con perizia. Ora l' industria è baluardo fra noi e la
natura, le proprietà di questo fiore son quindi ingabbiate in belle
confezioni, saponi, bagni schiuma, ma non è la stessa cosa.
Conoscere meglio questa pianta cha
nasce spontanea nell'areale del mediterraneo, nota ed apprezzata da
greci e romani e forse di antichissima origine atzeca, non sarà
male.
Cominciamo dal nome, o meglio dai nomi,
ne ha collezionato moltissimi nel tempo.
I Greci che son poeti,
immaginarono che quel fiore semplice eppure tanto appariscente,
fosse la incarnazione di una ninfa bellissima , tale Caltha, che
innammoratasi,come tante, del bel dio sole, chiese di esser
trasformata in un fiore che volgesse dall'alba al tramonto il capo
verso il sole. I Romani più sbrigativi, tradussero la
particolarità del fiore nel nome Solsequium, seguace del sole, poco
romantico, ma questa era la loro natura: non perdevano troppo tempo
in queste storie d'amore vipparole.
Naturalmente nel tempo la
fantasia popolare si è sbizzarrita nel dare un nome a questo fiore
rustico e diffuso sui nostri prati: Fiorrancio, fiore d'ogni mese,
fiore di San Pietro, fiore dei cappuccini e chi sa quanti altri, il
nome che le è rimasto, calendula, si rifarebbe alle calendae, primo
giorno di ogni mese, vista la sua particolarità di fiorire in ogni
mese dell'anno, anche in inverno se non troppo rigido. Ippolito
Pizzetti nella sua enciclopedia su fiori e piante, suggerisce di
usarla soprattutto per fioriture primverili, il caldo porta a fiori
più piccoli e di colori meno brillanti.
Il
terreno sarà fresco, sciolto, anche se dicono che va bene qualsiasi
terreno, vista la sua propagazione in natura anche su prati
ghiaiosi. Personalmente ho esperienza di calendole sofferenti a
causa del mio terreno argilloso e duro. Per avere buoni risultati
lo ho dovuto preparare in anticipo, smovendolo, aggiungendo un po' di
torba, sciogliendolo al massimo e curando che l'acqua non ristagnasse.
Malattie,
una altra favola diffusa su questa pianta è che non si ammali,
balla, anche le piante rustiche si ammalano, le mie al momento sono
sotto attacco della cicaletta, e non ne stanno uscendo affatto bene,
inoltre sensibili alla umidità, prendono con una grande facilità
funghi e anche , come tutte, i pidocchi e magari se il caldo è intenso anche il ragnetto.; insomma , niente illusioni,
se le volete in giardino, dovete curarle, guardarle e controllarle
come tutte, non fanno sconti a nessuno.
In
compenso da primavera ad inizio inverno e in zona temperata anche un
po' oltre, avrete fiori che se vorrete potrete usare in mille modi:
freschi in insalata, la colorano e le danno un leggero gusto di
amaro, che non guasta; i boccioli pare siano ottimi se trattati come
i capperi, o ancora, potete usare i suoi petali per dare colore ad un
risotto, se vi manca lo zafferano.
Visto
che siamo in estate, se avete preso troppo sole e volete provare una
ricetta antica, dedicatevi a prepararvi un impacco
lenitivo, disarrossante
che vi assicuro, vi stupirà, ricetta:
Impacco disarrossante
10
grammi di petali , 100 gr di acqua, mettete in un pentolino e fate
bollire a recipiente coperto e fiamma bassa per almeno 10 minuti,
filtrate il decotto, che userete per impacchi, come si fa con la
camomilla, sul viso, sul collo come rilassante, io lo ho anche
usato per lenire scottature da esposizione al sole sulle gambe, mi ha
fatto benissimo.
Maschera
emolliente
In
profumeria le proprietà di questa pianta vengono usate, come già
scritto, è un toccasana per pelli secche, fragili e sensibili, per
farci da sole una maschera emolliente ed idratante, partiamo dal
decotto, ma stavolta in 100 gr di acqua mettiamo 20 gr di foglie e
facciamo bollire per mezza ora, a fuoco bassissimo, avremo una
mucillagine gelatinosa.. poco attraente forse, ma pulitela delle
foglie, aiutandovi con una pinzetta se mai, e piano piano versatevi
amido di riso, fino ad ottenere una pappa omogenea che possa essere
spalmata sul viso, anche nella zona intorno agli occhi, concedetevi
una ventina di minuti di puro relax sdraiate e serene , risciacquate
con acqua tiepida, io la ho provata quasi per gioco, ma è ottima.
Impacchi
per palpebre
Solito
pentolino con 100 gr di acqua bollente, 10 gr di fiori e 10 di
foglie , metteteli in una tazza, versate l'acqua bollente, coprite e
lasciate riposare per circa 10 minuti, filtrate con un colino a
maglie strette, l'infuso è ottimo per impacchi sugli occhi stanchi
, e esercita azione rilassante nella zona intorno agli occi,
disinfiamma e attenua i gonfiori, le faamose borse sotto gli occhi
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