Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.
La natura ormai è nel suo massimo splendore, e anche la mole
di lavoro che vi aspetta è al massimo.
Le erbe infestanti
vanno tolte senza indugi, e nello stesso tempo, occhio agli afidi,
controllate le pagine inferiori delle foglie, sfoltite le chiome delle piante
acidofile, l'umido stagnante le rovinerebbe,
terminate i trapianti, mantenete sarchiato il terreno., controllate in continuazione i rosai, è il momento della insorgenza
delle malattie da fungo e dei parassiti,
un intervento tempestivo vi permetterà
di salvarli., potate gli arbusti che hanno già fiorito, come le forsithie, i
lillà.
Avrete già preparato le aiole per il trapianto delle
piantine da fiore, se così non fosse sbrigatevi a rifornirvi di terriccio e
fertilizzante liquido.
Tenete comunque presente che Maggio è ancora incostante come
temperatura, capitano improvvisi abbassamenti, tenete da parte qualche
telo qualora capitassero notti fredde e
voi aveste trapiantato da poco piantine
delicate.
Trovate nei vivai
piante a zolla, dovreste avere già le buche pronte, tenendo presente che lo
scavo deve esser proporzionato alla grandezza della pianta che impiantate e
anche al futuro sviluppo, fatevi sempre consigliare dal vivaista e ricordate
dovete mettere sul fondo della buca materiali da drenaggio, specie nei terreni
argillosi e compatti, se optate per lo stallatico, badate che sia ben maturo, se state piantando un albero
o un arbusto di una certa importanza per
dimensione, tolto la pianta dall'involucro, sia di tela, di plastica o un vaso,
aiutatevi con un vecchio sacco aperto, su di esso fate l' operazione di
liberare la pianta, e facendovi aiutare da una altra persona, riunite le cocche
del sacco , due a persona, solleva tela di poco e trasportatela fino alla buca
in cui la calerete delicatamente, riempite aiutandovi anche con del buon
terriccio fine che penetri bene , è buona regola che prima di calare la pianta
abbiate impiantato il tutore alla quale la legherete con un collare di gomma,
per non rovinare la corteccia, i vecchi
tubi per innaffiare vanno benissimo.
Prati, si tosano più spesso, controllate che il terreno non
sia troppo asciutto per effetto dei venti, in tale caso innaffiate senza
fermarvi in superficie, fate assorbire acqua al terreno. Le dalie, è il momento
di cimarle e i rosai impiantati da poco, meglio non farli fiorire subito,
cimate i rami che hanno il boccio
CESOIA & RASTRELLO ACANTO o Pianta della Resurrezione
Scritto da Marista Urru
lunedì 30 marzo 2009
Tra le erbacee perenni
che ci aiutano ad arricchire il nostro giardino vi è l'acanto.
Son sicura che diversi di voi non sapranno neanche di che pianta sto per
scrivere, molti ormai la considereranno una erbaccia o quasi, perché nasce spontanea
nella penisola, moltissimi non ne
conoscono le tante possibilità di uso
come ornamento per il verde, anche per i medi giardini . E' caduta
in disuso, almeno qui nel centro italia, ed è un peccato.
Nella nostra cultura è stata sempre presente e considerata
pianta con poteri magici, di difesa
contro gli spiriti del male. I capitelli delle colonne erano ornati con foglie di acanto, e
molti fregi in cornici di legno o sbalzi in ottone, riportano l'andamento elegante delle sue foglie
Nella mitologia classica àkanthos era una ninfa che respinse
Apollo ed il Dio la punì trasformandola in pianta, una pianta bella, elegante,
con bei fiori, ma spinosa, che avrebbe dovuto nei luoghi sacri tener lontani gli
spiriti maligni.
CESOIA & RASTRELLO Un nuovo fiore : la genziana del Brenta
Scritto da Marista Urru
domenica 08 marzo 2009
Dal sito del museo civico di Rovereto :
"La scoperta di una nuova
specie, riconoscibile anche dal punto di vista morfologico, e non solo
attraverso indagini genetiche, è estremamente rara, addirittura eccezionale in
Europa in zone già studiate e battute da floristi e botanici sin dall'Ottocento,
e dove sembrava che tutto fosse già noto"
affermano gli scopritori Filippo Prosser e Alessio Bertolli.
CESOIA & RASTRELLO Jasminumnudiflorum o Gelsomino di Inverno
Scritto da Marista Urru
sabato 21 febbraio 2009
Il Gelsomino d'Inverno
Il gelsomino d’inverno, Jasminumnudiflorum, è una pianta che mai ho visto assalita da parassiti,
sopporta benissimo la siccità ed il pieno sole, ma fiorisce anche in ombra.
Quando perde le foglie i suoi getti restano di un bel verdee in pieno inverno, anche se nevica o
grandina, fiorisce riccamente.
Ma raramente vieneusata
come la sua natura richiederebbe, cioè come ricadente.
Questo tipo particolare di
gelsomini fu introdotto nel 1844 dalla Cina, non profuma e fiorisce in inverno,
tra gennaio o febbraio ( i miei quest’anno hanno cominciato a fiorirepoco prima di Natale, perfare esplodere letteralmente il massimo della
fioritura a metà Gennaio, probabilmente perché son piantati a ridosso di
muretti di tufo e volti ad Est.
CESOIA & RASTRELLO- consigli su come curare i geranei in inverno
Scritto da Marista Urru
lunedì 17 novembre 2008
Arriva
l'inverno e quest'anno si annuncia freddo, abbiate cura di conservare
i vasi di geranio in locali in cui la temperatura non scenda mai sotto i 2
gradi, non innaffiateli o se vedete che
il terriccio è davvero troppo secco, innaffiate pochissimo, c’è chi prescrive
una volta al mese, io vado ad occhio, cercando di non bagnare il gambo nè le
foglie, il marciume è nemico implacabile.
Per chi, come me si trova ad avere un certo numero di piante
in piena terra : dove posso riparo anche con cappucci appositi di tessuto
non tessuto che si trovano in vendita sono un po' costosi se avete molte piante , ma certo sono assai meglio della
plastica perchè lasciano respirare le piante e passare la luce senza infocarsi,
chiedete nei negozi specializzati, e se mai , sono ottimi anche per gli
agrumi.
Questo arbusto è particolarmente bello, specialmente nel momento in cui nel tardo autunno convivono fra
le verdi e lucide foglie piccoli fiori a campanula, i frutti verdognoli ancora
acerbi e quelli maturi, rossi e dolcissimi, sebbene granulosi. Questa
caratteristica di unire il rosso, il
verde ed il bianco insieme fece si che nell’ottocento fosse preso a
simbolo della unità nazionale, e bello
com’è volendo, si potrebbe riprendere l'idea.
Pochi sanno che
questo importante componente della flora mediterranea è utilissimo: con i
frutti ci si fanno vini e liquori ed in Corsica in particolare, anche confetture buonissime,
il tronco è una ottima legna da ardere di pronta e facile accensione, le foglie
sono cibo per pecore e bovin