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Apollo e Dafne - MITO PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
domenica 31 agosto 2008

J.W. Waterhouse (1908)

















 

Apollo e Dafne

Una storia d’amore eterno quella tra Apollo e Dafne, ma  è la storia di un amore non corrisposto, e fu un gran peccato  dico io, visto  che  avevano tutto per esser felici: bello come il sole lui , ( era tra le tante attività,   il dio del sole), bella dolce anche se  un po’ testarda lei,   figlia di una divinità fluviale , ottima ragazza che però aveva   la fissa di voler restare vergine a  tutti i costi.

 

 


Apollo, figlio di una ninfa amata da quel libertino di Giove, aveva preso parecchio dal potente genitore, difatti  subito da giovanissimo, a 4 giorni dalla nascita, abbandonò l’isolotto in cui la madre aveva dovuto partorire  per sfuggire alle ira di quella rompiscatole gelosona di Giunone, e si diede all’avventura, quindi  scorrazzò un poco come si conveniva all’epoca ad un Dio,  e dopo aver abbattuto nientepopodimeno che un terribile drago, andò a riposarsi in Tessaglia.

Colà  vide nei pressi di un fiume una bellissima fanciulla bionda, Dafne  appunto, che come lo vide capì immediatamente le intenzioni e scappo’ a gambe levate, mentre il giovinetto la chiamava a gran voce cercando di rassicurarla,  ma più quello chiamava ed implorava, più Dafne si terrorizzava.

Ben presto la ragazza  si accorse che perdeva terreno e già il Dio allungava le braccia verso di lei,  disperata implorò la madre terra di aiutarla, e Gea, così di fretta sui due piedi, non trovò da fare niente di meglio che trasformarla in albero: Dafne sentì lentamente rallentare la sua corsa  mentre i piedi radicavano nel terreno, le braccia levate nell’implorazione ramificarono, e fronde verdi costellate di morbidi fiori gialli stormirono riportando allo strabiliato Apollo , la risatina soddisfatta di Dafne.

Apollo si disperò , poi con molta filosofia, prese una fronda dall’albero, se ne cinse il capo e stabili’ che per non dimenticarla mai,  avrebbe reso l’alloro sempreverde e pianta  a lui sacra, inoltre  ne avrebbe  ornato la chioma, la cetra e la faretra, probabilmente nell'ordine le cose a lui più care. 

Ma, detto tra noi , tutta questa disperazione che raccontano non dovette poi provarla, visto si dedicò in seguito ad avventure ed amori, che rispetto a lui Ridge di Beautiful farebbe miserrima figura.

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  Commenti (1)
1. a proposito di questo mito....
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 05-04-2010 23:39
conoscevo già questo bellissimo mito . 
non a caso il nome femminile da me preferito è da sempre DAFNE: nome elegante,dolce,bello, ma poco usato.

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