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HomeScritti & Aforismi Il Vento e l'arpa di Eolo. Vento di sabbia da Sabbia di V.G. Rossi
Il Vento e l'arpa di Eolo. Vento di sabbia da Sabbia di V.G. Rossi
Scritto da Marista Urru
mercoledì 11 febbraio 2009
Il Vento
Il vento da sempre accende la
fantasia di poeti e letterati che infatti ci hanno regalato in ogni tempo pagine
bellissime da esso ispirate.
Intanto mi piace ricordare cosa dice
Gesù nei Vangeli al Fariseo Niccodemo che
vuole capire e lo interroga “.. nessuno può fare Rabbi i segni che fai
se Dio non è con lui” e Gesù
risponde con questa bellissima immagine
" il vento soffia dove vuole e'
tu ne odi il rumore ma non sai ne donde viene ne dove va.. cosi' e' di chiunque
e' nato nello spirito " Il
vento come Spirito e mistero, già così solo a
leggerne senza approfondire se ne trae piacere.
Bella anche la lirica tra le più famose di Samuel Coleridge su l’arpa eolica,
quella specie di scatola aperta sulla quale sono tese delle corde che suonano
al passare del vento e questo strumento a noi per lo più sconosciuto veniva
usato nella letteratura romantica inglese come uno dei simboli di unione fra
le forze della natura e l’arte. Coleridg
narra di lui seduto con la sua amante accanto alla loro casa, con gelsomino e mirto, tra i profumi che vengono dai
campi, mentre ascoltano nella sera
d'estate, i suoni che giungono dalla arpa collocata in una delle stanze. Egli
era affascinato dai suoni della natura: il rombo del mare lontano, il mormorio
dei ruscelli, il frusciare del vento nei rami, il canto degli uccelli, naturale
che i suoni che il vento stesso produceva passando tra le corde dello
strumento affascinassero lui e molti
poeti , come quelli più adatti ad esprimere le magie del mondo naturale
Vento di sabbia. ( da un reportage di viaggio di un giornalista)
Il vento passa passa scuotendo la tenda - una nuvola di sabbia infocata che
passa passa senza fine.Sono disteso sulla branda, sommerso dalla marea rovente sabbiosa; e respiro fuoco,
fuoco e sabbia; e la mia gola è arida e rasposa come carta vetrata.Non sudo più; il mio corpo si è asciugato, spremuto tutto; è un mucchio di
fibre secche, una cosa di legno.Sento il cuore faticare, lavorare a sbalzi , a tuffi, pompa arrugginita; e
il sangue scorrere faticosamente, greve, sabbioso.Senso d’angoscia; d’orrida sfinita angoscia, come d’uno che annega.Viene, di fuori, il gridare dei cammelli; un gridare disperato, annegante,
folle. E gli uomini gridano; e i greggi belano belano, disperatamente,
follemente belano nella nuvola di sabbia che scorre rovente e interminabile,
con un fruscio di acqua.
Da “ Sabbia” di V. G. Rossi
Bussò il vento - come un uomo stanco -
E "Avanti" - come padrona di casa -
Risposi con baldanza - entrò allora
Dentro la mia dimora
Un ospite veloce - senza piedi -
Cui offrire una sedia
Era impossibile come un sofà
Porgere all'aria -
Ossa per sostenerlo non aveva -
Il suo linguaggio era come il trillare
Di numerosi colibrì insieme
Da un eccelso cespuglio -
Il suo aspetto - un'onda -
Le sue dita, al passare
Davano musica - come motivi
Tremolanti soffiati sopra un vetro -
Mi fece - sempre svolazzando - visita -
Poi come un uomo timido
Bussò un'altra volta - era nervoso -
Ed io rimasi sola -
Emily Dickinson
Emily Dickinson nasce ad Amherst nel Massachusettes il 10 dicembre del 1830 ed
ivi muore 1l 15Maggio 1886) viene
considerata una dei poeti più sensibili di tutti i tempi, anche se ai suoi
tempimolte sue enfatizzazioni, lo stile
completamente difforme dall’uso dell’epoca, erano considerate stranezze.
Fece comunque una scelta di vita eccentrica, verso i 25 anni si isolò dal
resto del mondo e non uscì più dalla propria camera posta al piano superiore
della propria casa, neanche il giorno della morte deigenitori. Il tema della natura è quello
predominante nella sua poetica e forseè
quello che ci offre le pagine più belle, morì il 15 maggio 1866 alla età di 56
anni
Da colloqui con il vento
Dafne
Correre veloci e leggeri mentre
i piedi segnano rapidi il ritmo:
il battito sale sino al cuore, calma la mente
attende,già lesto
il terreno si dissolve, elfi aspettate, arrivo!
Vento del Sud
Vento del Sud, sei arrivato infine.
Ascoltavo stanotte il tuo lamentoso fischiare:
Riversavifolate
caldee pesanti sulle erbe riarse,
Sulle corolle stanche.Il gufo ammutoliva e
Dal bosco rari e sommessi pigolii di passeri tremanti
Arrivavano fin qui; anche i giovani rami del prugno
Si sono infine arresi e piegati alla tua forza,
Tutto intornoera un
gemer di fronde,
lo squittio stridulo di topi di campo accompagnava
il fruscio delle
palme, mentre tu barbaro, sconvolgevi
ogni anfratto
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1. Scritto da
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, il 28-04-2009 18:12 Ciao Tony, benvenuto, che piacere un tuo commento! Eh, se mi sono innammorata del tuo sito e dei tuoi post domenicali, dei temi di discussione che proponi, vuol dire che qualche similitudine nel modo di sentire, vedere, la abbiamo.. Dafne.. è una di quelle cose che scrivo io, a volte mi prende .. ciao e grazie della visita
2. IL MONDO DI ORSOSOGNANTE Scritto da
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, il 28-04-2009 17:29 Bella pagina, profonda, colta e raffinata, in un certo senso legata al tema del mio post domnenicale. Non ho ben compreso chi è l'autore della bella poesia Dafne... Ciao e complimenti per il sito...