Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.
San Francesco lo ho abbandonato in un certo senso, la vita mi ha distratto.
Presto da
bambina mi innamorai del Santo, me ne parlavano a scuola, o in casa, io tacevo
e mi rammaricavo del troppo tempo che mi
divideva da lui, mi pareva che sarebbe stato un amico entusiasmante: l'amore
per la natura, gli animali, i fiori, il
fatto che parlasse perfino con i lupi, la dolcezza e la calma, tutto pareva fatto a misura di bambino, mentre il mondo adulto e reale intorno a me a volte mi sembrava, lo
ricordo benissimo, strano ed incomprensibile e fuori dal riparo della mia casa,
anche crudele. Mentre ero e sono attratta
dalla magia della semplicità del
quotidiano, della natura in tutte le sue espressioni , dell'amore per il creato
e le creature che lo occupano.Fu in un certo senso quello per San Francesco un
amore come solo i bambini possono
provare, segreto ed esclusivo.
Ma la vita ha i suoi tempi, le sue stagioni, e San Francesco
fu messo in un angolo del cuore, come suol dirsi, dopo una troppo breve pausa di rigenerazione spirituale nella pace
di Assisi e Gubbio con mia madre, che ricordo bene mi disse non appena ebbi terminato la licenza liceale, - se vuoi ti porto in Umbria, prima che tutto
cambi ed il mondo cancelli anche lì ogni
" brandello di spirito e di umanità".-
Non capii bene che intendesse con i "brandelli di spirito",era
così mia madre: con aria distratta e lontana
ti diceva di queste cose, e poi pareva dimenticarsene. Comunque andammo
e fu un bellissimo periodo davvero, in
effetti poco dopo intorno a noi prima, poi nel paese tutto, molto cambiò ed a pensarci
bene davvero i "brandelli di spirito" non sembrano rimasti più in Ialia .
Certo qualunque sia il destino dell'atmosfera magica di
Assisi o dei brandelli di spiritualità evocati da mia madre, San Francesco
resta. A dispetto di molti.
E' questa la grandezza dei Santi, restano e quello che hanno
insegnato supera i secoli, le guerre, gli odi, le miserie umane. Questa verità anche un non credente o un miscredente, possono
coglierla facilmente, ed è una delle ricchezze più grandi del Cristianesimo, la
realizzazione da parte di alcuni, dello Spirito Divino, che io sento e percepisco,
e mi perdoneranno i cattolici veraci, come la espressione della natura
spirituale che è insita nell'uomo,
dimensione che molti preferiscono negare
temendo di perdere chi sa quali beni materiali, senza comprendere che sviluppare la parte spirituale insita
nell'uomo, nulla toglie alla parte materiale, ma se mai aggiunge sapore e
significato alla vita, altrimenti davvero vuota ed insulsa fonte di
disperazione .
Comunque in questi giorni San Francesco in qualche modo è
tornato nella mia mente, un insieme di piccole coincidenze : un olivo da
curare, dei passeri giocosi, un monile di cuoio a forma di Tau.
In breve: mi sono alzata presto, volevo cominciare i
lavori vicino all'orto, sono andata
verso un olivo che andrebbe potato e curato da tempo, mentre lo osservavo
preoccupata, un nutrito gruppo di passeri si è rincorso
tra i suoi rami , facendo una notevole gazzarra, cui si sono uniti subito i
germani , mi è venuto spontaneo rivolgermi ai passeri chiedendogli, come a dei
bambini, di non fare rumore a quell'ora ( lo so sembra strano, ma capita anche
ad altri) , ed ecco arrivare il ricordo di mi padre, tanti anni fa che mentre
guardavo quello stesso olivo, giovane ed appena piantato, e parlavo con dei
passeri posati sui suoi rami, invitandoli a scender sul terreno vicino ai miei
piedi per mangiare, aveva osservato con un sospiro tra l'esasperato ed il
preoccupato che davvero sembravo San Francesco.
Una episodio da
nulla, ma per anni la consapevolezza del
tono preoccupato di mio padre, mi ha accompagnato,non trovavo una spiegazione razionale; e stamattina
ricordandolo, riunendolo alle parole di mia madre, considerando il mondo
in cui viviamo, l e difficoltà incontrate nel mio cammino di vita di fronte a certo
"nuovo che avanza", chiamiamolo così, mi hanno dato un po' la misura dell'affanno
in cui viviamo ormai, e del cui
approssimarsi i miei sembravano dolorosamente
consapevoli e preoccupatissimi per me.
Anche la catenella col simbolo del Tau ha la sua importanza in questo
revival di ricordi, ma ne scriverò, se potrò, in un prossimo post.
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