Ci siamo quasi, il 2012 sta per
arrivare, accogliamolo bene, senza illusioni e senza paure per il
tempo che verrà, si ha paura solo di quel che non si conosce, ma
ormai ognuno di noi ne sa un po' di più di quello che ci accade
intorno, cadono i veli, non è quindi momento di paure, bensì di
coraggio, forza e fiducia in se stessi: non abbiamo più scuse, lo
vedete bene non abbiamo più padrini, se mai ne abbiamo davvero avuti.
Questo è un vantaggio, se vorremo non avremo nemmeno padroni, il gioco
in questo senso è in mano nostra, nella nostra testa, trasformiamolo in azioni.
Non mi è piaciuto il 2011, un anno
teso, nervoso, incerto. Un anno che man mano con tenace impegno
sembrava voler uccidere certezze, sogni, speranze per troppi di noi,
ma il lato buono è stata la caduta dei falsi idoli, politici,
sportivi e non solo. E si appresta in arrivo un nuovo anno, mentre
in molti si affannano a raccontare pietose bugie agli Italiani, in
realtà possiamo infischiarcene, pazienza , alle balle ci abbiamo
fatto il callo, il 2011 è stato un severo maestro, ormai i più di
noi sanno che possiamo contare solo su noi stessi, come fecero i
nostri avi. Quello che ci hanno preso, è preso, non è momento di
conti, per ora, è momento di ritrovare io credo, quel che vale
davvero a nostro modo di vedere e di sentire, per farne gradini di
una scala tutta nostra da salire a dispetto di chi, sentendosi forse
furbo, vuole che ci si senta vinti e disperati .
Ogni anno nuovo ha diritto ad esser
bene e positivamente accolto, a maggior ragione questo 2012 che ci
vien presentato come assai difficile, invece lo accoglieremo come si
deve, perchè molti di noi si stanno risvegliando, e nessuno è più
servo di colui che non sa di esserlo e che quindi non si ribellerà
mai, e per questo sarà anche disprezzato, dai suoi aguzzini, noi ormai sappiamo molto
se non tutto, sappiamo quanto basta per non esser servi, chi non ha capito capirà ,
altrimenti pazienza. Si, per ora nel freddo inverno sogniamo un risveglio generale di consapevolezza, di capacità critica, di amore verso quello che ci appartiene e che non deve mai più essere oggetto di razzie barbare, amore per la NOSTRA TERRA, PER IL NOSTRO CIBO, I NOSTRI PAESAGGI, LE NOSTRE CASE, LA NOSTRA CULTURA, LE NOSTRE TRADIZIONI: Basta razzie da parte di chiunque!!
"E come semi che sognano sotto
la neve, il vostro cuore sogna la primavera.. Gibran)
Poesie del freddo, poesie di uomini
e donne forti, attimi di comune sentire
GIOVANNA CAPUCCI da
Effimera ( le Nuvole)
Ci siamo smarriti
come uccelli
migratori
che non sanno
volare
al di là del mare.
C'era un tempo
d'estate
e un tempo di
inverno
un profumo di pesca
e di caldarroste
fumanti
ROSARIO CASTRONUOVO
da Almeno torni il vento ( casa ed. Menna)
Al volo
Li prendo al volo
a volte al
supermercato
sull'autostrada
mentre parlo
punti di ghiaccio
bollenti
sulla pelle
accendo la
lampadina
del ricordo,
scendono fiocchi
fitti
di poesia
SALVATORE QUASIMODO
Antico Inverno
Desiderio delle tue mani chiare
nella
penombra della fiamma:
sapevano di rovere e di rose;
di morte.
Antico inverno.
cercavano il miglio di uccelli
ed erano subito
di neve;
così le parole:
un po' di sole, una raggera
d'angelo,
e poi la nebbia; e gli alberi,
e noi fatti d'aria al
mattino.
Riflessioni sull'inverno di Mario
Rigoni Stern
Inverno
...Se ci guardiamo
intorno, noi anziani ancora vediamo la nostra fanciullezza: le
capriole, le corse nella neve, il freddo, il gelo… non importava
nulla e si viveva, mentre la fantasia navigava in modo leggero e si
caricava di mistero.
In questi anni abbiamo perso tanto.
Non
sappiamo più vivere l’inverno come si viveva una volta. Forse la
colpa è dei termosifoni e dell’aria condizionata che ci ha fatto
perdere il gusto del passare delle stagioni.
Pensate al focolare,
in una cucina di montagna qualsiasi (non occorre essere in una
famiglia ricca): in tutte le case solitamente c’era almeno un libro
dell’infanzia, e ci si metteva vicino al fuoco per leggere e
parlare…
L’inverno vissuto in un’altra maniera: quale dei
due scegliere?
Certamente è una tradizione che va recuperata,
quella della lettura, anche senza il fuoco, ma pensate che tristezza
non avere più il fuoco!
Il fuoco è una grande compagnia.
....Cerchiamo di liberarci dai nostri condizionamenti e
riconquistiamo ciò che ci fa "rivedere le stelle" e non
solo in senso metaforico.
Ricordo una notte in Germania, era
inverno: che meraviglia! Che silenzio! Un cielo pieno di stelle! Si
erano spente tutte le luci e sembrava d’essere tornati indietro non
di cinquant’anni, ma di settanta/ottanta.
Nella vostra vita vi
auguro almeno un blackout in una notte limpida!
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