L'alba spiata da sotto il vecchio olivo
L' incanto dell'alba, come raccontarlo? L'alba è stata descritta e raccontata, ma l'incanto che ti coglie se ti soffermi anche poco a guardare, e percepisci che lei l'alba, respira , vive, gioca davvero con te, quasi a volerti sfidare , mutevole e sorniona, e mentre aggiunge un po' di indaco appena accennato qua, un che di rosa là, una nuvoletta stracciata e lieve da sfondo, sembra ti dica: questa non te l'aspettavi, eh? Aspetta e vedrai..
La notte
sembra ritrarsi lentamente permettendo che il mondo intorno ci venga ancora una
volta svelato, ma con i tempi da lei scelti: attimi di sospensione, eterni. Ogni volta, quando il giorno vince la sua lotta ed esplode, io resto delusa e mi sento addosso la sensazione spiacevole di aver perso qualcosa; quella beffarda sbarazzina mi ha in qualche modo ingannata, ha tenuto il meglio per sè, domani dovrò riprovare, e poi domani ancora.. riuscirò a capire cosa mi nasconde!
Forse davvero, se ci fermassimo a guardare e
sentire, andando oltre l'incanto del bello che si dispiega lento e
maestoso, se potessimo a piacimento risvegliare l'altra vista,quella che
ad alcuni si accende improvvisa, quasi a tradimento, per lasciarli sul
più bello, ci riuscirebbe di catturare una nuova consapevolezza, una
nuova coscienza. Allora si che si arriverebbe a cogliere il segreto dei
segreti, sia pure per poco, in quel
magico momento di passaggio da uno stato ad un altro.
Ieri mentre provavo, con miseri mezzi tecnici, a fermare
l'attimo magico, quello in cui, la luce si diffonde rosata e tremolante
per la valletta di fronte casa, e ne ho cavato solo questa foto poco
significativa, una ombra di quel che ho visto, (ma debbo
accontentarmi), mi sentivo quasi a disagio, come una che stesse spiando attraverso un varco
apertosi per caso sul
mistero, era un po' come occhieggiare, rapidi più che si può, attraverso
una porta che viene appena dischiusa,
spandendo intorno un riflesso di quel sacro, sospeso ed inespresso,
fonte di un incanto sfuggevole e speranza mai del tutto esaudita, di una nuova
coscienza.
" Ho abbracciato l'alba d'estate" ( A.Rimbaud )
ed è Poesia
L'alba d'estate, se vi capita di vederla è difficile che il suo incanto non vi prenda, vi è mai venuto intenso il desiderio di abbracciarla in un empito di gratitudine per le sensazioni che vi provocava? No ? Non è detto che prima o poi non capiti anche a voi, lei, l' alba giusta, quasi una persona , una meravigliosa dea da inseguire, abbracciare, con cui giocare, proprio come Rimbaud racconta in questa sua bellissima Illuminazione:
Ho abbracciato l'alba d'estate.
Niente si muoveva ancora nel
fronte dei palazzi. L'acqua era morta. I campi d'ombra non lasciavano
la strada dei boschi. Ho camminato, risvegliando gli aliti vivi e
tiepidi, e le pietre guardarono, e le ali si alzarono senza
rumore.
La prima impresa fu, nel sentiero già pieno di freschi e
pallidi chiarori, un fiore che mi disse il suo nome.
Risi al
wasserfall biondo che si svincolò attraverso gli abeti: dalla cima
argentata riconobbi la dea.
Allora alzai uno ad uno i veli. Nel
sentiero, agitando le braccia. Per la piana, dove l'ho denunciata al
gallo. Nella città fuggiva tra i campanili e i duomi, e correndo
come un mendicante sui sagrati di marmo, la cacciavo.
In cima alla
strada, vicino a un bosco di alloro, l'ho attorniata coi suoi veli
ammassati, e ho sentito un po' il suo immenso corpo. L'alba e il
bambino caddero giù dal bosco.
Al risveglio era mezzodì.
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1. Finchè Luce sarà. Scritto da Franco Parpaiola , il 26-08-2011 10:50 Salve Marista. Hai fatto una bella foto. La Poesia e molto significatavia. IL Tutto si rinnova in continuazione, il Giorno dalla Notte e vice versa, senza sosta e sempre con nuove cose da scoprire... finchè Luce sarà... Mentre commentavo questo tuo post mi son ricordato dell'ultina frase in uno dei miei Manoscritti,questa: .. e poi ... e poi il Mare, preso in prestito dalla Luna e portato via lontano, lontano dall’altra parte del Mare, come d’incanto ritornò, e fino alla prossima bassa marea, tutto, la Spiaggia e la Collina ma in un tempo diverso, apparvero come prima, quasi eterne e inerti e fragili, nel sempre ritornante ciclo della Marea. (da manoscritto n°6, Feb 2004 "Das Meer ist Leben") Ciao.
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