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Marista
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Leggere & Scrivere Marista e il desiderio di poesia, di vita , di realtà. PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
venerdì 17 agosto 2012
apollo

Apollo del Palazzo Ducale di Mantova. Ultimo periodo del regno di Adriano (130 d.C.),

 

Sarà il caldo, la noia di un pomeriggio afoso, ma ho bisogno di poesia. Lo so bene, è solo una reazione dettata dall'ansia dei giorni grami ai quali ci stanno costringendo. Scrivo grami e non penso alla economia ed al suo assassinio, bensì al lavorio sotterraneo che stanno portando avanti sul povero tessuto sociale residuo, tutto basato sul profitto e sulla legge del più forte.

La meschinità contamina l'anima, sfibra la volontà; ho necessità di evadere dalla follia ottusa di uomini che si credono grandi e non lo sono nemmeno per scherzo. Se Platone affermava

"La poesia si avvicina alle verità essenziali più della storia" , davvero i poeti hanno il dono di guardare la realtà e regalarci meravigliose sintesi di quello che hanno percepito; abbandonare quindi per un poco le tristi cronache dall'inferno, potrebbe esser non solo salutare, ma perfino utile.

Forse son solo stanca del chiacchericcio impotente in cui stiamo precipitando in troppi, io per prima. Rileggersi Tebe dalle Sette porte vale , proprio di questi tempi di poteri corrotti,  almeno 100 post.






Chi costruì Tebe dalle Sette Porte?
Dentro i libri ci sono i nomi dei re.
I re hanno trascinato quei blocchi di pietra?
Babilonia tante volte distrutta,
chi altrettante la riedificò? In quali case
di Lima lucente d'oro abitavano i costruttori?
Dove andarono i muratori, la sera che terminarono
la Grande Muraglia? 

Il testo completo qui

( Da Domande di un lettore operaio di Bertold Brecht) 


Poesia dalle mille facce: consolatoria, poesia del sogno, poesia della consapevolezza che illumini angoli bui e nascosti della nostra coscienza, poesia che indichi dolcemente che, sì, esistono altre strade, impervie e misteriose , tramite le quali quella nostra vita breve, troppo breve, tanto da farti dolorosamente temere che resti una incompiuta, potrà trovare, in un qualche strano modo, un suo senso, un suo perché.

Quindi è deciso: mi regalo un post con  scritti  dei poeti a me più cari. Un breve e rapido viaggio in un mondo altro  un po' accantonato, nel mondo dei sentimenti.

Sentimenti  allora,  e non posso che cominciare da Giovanna Capucci, estraggo quindi una sua breve poesia dal poemetto Effimera che mi è particolarmente caro, come tutti gli scritti di questa dolce signora, coraggiosa, forte, schietta.

La memoria, l'amore, la nostalgia, fanno parte della nostra vita, e Giovanna Capucci coglie, tramite questi stati d'animo, lo snodarsi lieve delle emozioni, accompagnandoci nel racconto di una vita di coppia, intensa e convinta, eppure effimera e fragile tanto da dover essere affidata al ricamo delicato della memoria perchè nulla di ciò che è stato ed ancora è, si sperda.

Effimera/sostanza di un sogno/ altalena/ appesa al cielo/ per dondolare / la nostra ombra/ sulla terra


Ci siamo smarriti

come uccelli migratori

che non sanno volare

al di là del mare.

C'era un tempo d'estate

e un tempo d'inverno

un profumo

di cuori di pesca

e di caldarroste fumanti.


( Giovanna Capucci da Effimera )


Enzo Maizza , lo leggo da quando ero poco più che bambina, e posso dire d'esser stata fortunata che i suoi libri fossero in casa, la scuola mi aveva resa la poesia distante e noiosa, Enzo Maizza me la ha fatta percepire, assaporare, amare.

Considero un privilegio il regalo della rete che ha permesso che io entrassi in contatto con lui e con Giovanna Capucci, sua moglie. Il caso a volte segue felici percorsi.



Si può dare una risposta al mistero della vita e della morte? Enzo Maizza conclude la bellissima prefazione al suo “pazzo gioco” così :... Afferrare il senso e il fine della vita ci riporta alla logica di questo abisso vertiginoso, che la morte spalanca di fronte all'uomo. E' la logica del mistero con le sue drammatiche domande e risposte, davanti alle quali l'uomo si sente impotente ed afflitto.

E' allora che la poesia, come anche la filosofia, possono aprire spazi nuovi, che aiutano a capire come, tra i meandri della fede, una risposta sia possibile per accompagnare il cammino do ciascuno di noi sulla terra ( e.m.)


Il Tempo


Il tempo è finito.

Non c'è più tempo.


Dal salvadanaio del tempo,

preleviamo ore, giorni, anni.


Il tempo muta e ci muta

e ogni vita ha il suo tempo scritto.


Col cuore in panne, nel folle rincorrersi,

tutti sorpassano, nessuno si ferma.


E' un insulto quest'abbondanza di tempo!

Coi soldi ci illudiamo di acquistare tempo.


Ma quando il tempo è finito, ci sgomenta

l'idea di dover vivere in assenza di tempo.


( e.m )



Rosario Castronuovo

Rosario mi è caro, anche lui è un regalo della rete . Mi ha restituito il passato di un mondo semplice, il profumo di lavanda in grandi cassetti ordinati, del pane appena sfornato,lavorato con attenzione e cura, lo stupore di una antica natura generosa di colori ed aromi, di sapori e della saggezza dei semplici. Lo rileggo tutte le volte che ho necessità di immergermi nella atmosfera del mio amato Sud, raccontato, mediato dai racconti di mia madre piuttosto che conosciuto direttamente . L'amore di mia madre per la Puglia si è trasformato in me in amore per la gente del sud alla quale appartengo per diritto di sangue,  madre pugliese e padre sardo,  pur essendo nata a Roma.

Rosario è poeta di Lucania, vigoroso eppur delicato, ritrovo nel suo mondo, e con emozione, molti frammenti di ricordo dei miei parenti, certa calma rassegnata, retaggio di antiche fatiche.

Un modo speciale di porgere poesie e racconti quello di Rosario : è un po' come bussasse lievemente alla porta della consapevolezza per scuoterla, per ricordarle con dolcezza che vi sono valori ed affetti dai quali non si può prescindere ancora oggi. Disegna personaggi di un mondo lontano e perduto, ma quasi scolpiti tanto sono vivi e corposi, da convincermi a volte di averli conosciuti anche io in un altro tempo o in un magico altrove.


La focaccia

Dalle finestre sguardi,

nelle strade donne dal ricamo facile

raccontano di noi dagli occhi belli e furbi

con voce tanto dolce che sembra un canto.

 

La vecchia zia interroga le nuvole

l'amica offre la focaccia con un filo d'olio,

l'altra si avvicina, con passo breve

e gran garbo porge un bicchiere di vino


alcuni farina leggera e stanca

sono andati nel vento


un giorno ritorneremo

racconteremo nuove storie

accenderemo il fuoco nel camino,

e le ombre intrecceremo

( da La lacrima dell'angelo)


Anna Alessandrino

Una cara amica, un contatto sul social network più diffuso FB, una persona dolce e sensibile, con la quale mi sembra che man mano si stia instaurando una amicizia. che spero solida. Sebbene noi si sia diverse, leggendo i suoi scritti ritrovo con sorpresa, sprazzi di sensazioni, di pensieri, e l'eco di ancestrali ribellioni che, pure se nascoste in un angolo delle coscienze di molte donne, rischiano di balzar fuori quando meno te lo aspetti.

CDXXVII

Sull’ultimo scalino
nascosto in fondo alla mia voce
riaffiora un altrove muto dentro gli occhi
che tacciono gli angoli alla terra
e incendiano svestiti i verbi zitti.
Mi addenta la notte
che chiude la sua mano dentro l’onda
e vive di un incanto che è tormento invece
da fuggire o da seppellire
nel solco di un viversi aggrappata
al confine tra un mai e un per sempre
o a mezza strada tra ragione e una lucida follia.
Per questo al centro della pelle
stanotte spegnerò la luna
e andrò ruvida e in silenzio
al passo con l’autunno
ricordando ad ogni cosa
l’inferno attraversato in pace e in guerra.
Domani poi al giorno
io negherò l’incendio.

Anna Alessandrino





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  Commenti (5)
1. Scritto da anna alessandrino, il 10-10-2012 00:55
Cara Marista, nei blog o siti (non ho colto ancora la differenza)a volte mi perdo e così leggo adesso queste tue intime riflessioni, dettate da un voler per un attimo prendere fiato, dopo aver corso ancora dietro una vita che si fa ogni giorno sempre più dura. 
E non mi meraviglia il tuo amore per la poesia, perchè dietro l'ardore che metti nel denunciare i mali di questa società, io lo so, lo sento, c'è un animo dolce e sensibile. Per questo sono onorata di esserti amica e spero davvero di poterti un giorno abbracciare. Ti voglio bene! Anna.
2. Scritto da anna alessandrino, il 02-09-2012 19:27
Cara Marista, leggo solo ora queste belle parole che sempre hai per me e che ogni volta mi fanno desiderare di abbracciarti...e sono sicura che un giorno lo farò!Grazie,ti voglio bene!!
3. Leggere e scrivere Marista e il desideri
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 20-08-2012 18:28
E Platone scriveva pure:" La giusta maniera di procedere da sè o di essere condotti da un altro nelle cose d'amore è questa:prendendo le mosse delle cose belle di quaggiù, al fine di raggiungere il Bello,salire sempre di più,come procedendo per gradini, da un solo corpo bello a due,e da due a tutti i corpi belli,e da tutti i corpi belli alle belle attività umane,e da queste alle belle conoscenze,e dalle conoscenze procedere fino a che non si pervenga a quella conoscenza di null'altro se non del Bello stesso, e così,giungendo al termine, conoscere ciò che è il bello in sè. " E vale per l'Apollo del Palazzo Ducale di Mantova, come per "Tebe dalle sette porte"
4. Benedetto XVI
Scritto da Marista, il 20-08-2012 16:52
Silvio, finalmente! Questo mite Pontefice ha preso posizione, era diventata ormai solo una speranza muta per me , ora mi dici che ci siamo. Grazie di averne accennato qui, cominciavo a disperare che questo aiuto tanto importante arrivasse. Un caro saluto
5. Bravo, Benedetto XVI !
Scritto da SILVIO, il 18-08-2012 15:10
« Sarà il caldo, la noia di un pomeriggio afoso, ma ho bisogno di poesia. Lo so bene, è solo una reazione dettata dall'ansia dei giorni grami ai quali ci stanno costringendo. Scrivo grami e non penso alla economia ed al suo assassinio, bensì al lavorio sotterraneo che stanno portando avanti sul povero tessuto sociale residuo, tutto basato sul profitto e sulla legge del più forte...» 
 
Bello l'esordio, Marista. Ed altrettanto bella la prosecuzione del tuo post, che rievoca i tempi del mio liceo classico. 
Ma oggi la poesia è (purtroppo) un'arma spuntata. 
 
Non lo è invece la religione. 
 
A tal fine, anticipo una notizia che farà piacere a tutti gli uomini di buona volontà (credenti e non credenti). 
 
Papa Benedetto XVI si è pronunciato contro i massimi oligarchi del pianeta, avvertendo che il benessere degli uomini ha priorità assoluta su quello degli animali e dell'eco-sistema. 
 
E che le eventuali soluzioni (soprattutto fiscali) del riscaldamento globale devono essere basate su prove solide e non su dubbie ideologie tanto allarmistiche quanto opportunistiche (per gli interessi oligarchci). 
 
Ne parlerò diffusamente nei prossimi post sulla MONETA e sui SISTEMI MONETARI FUTURI. 
 
Per ora, mi limito a sottolineare questo pronunciamento papale, che avrà grande impatto sulle prossime evenienze geo-strategiche. 
 
Bravo, Benedetto XVI! Con stima e rispetto.

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