Apollo del Palazzo Ducale di Mantova. Ultimo periodo del regno di Adriano (130 d.C.),
Sarà il caldo, la noia di un
pomeriggio afoso, ma ho bisogno di poesia. Lo so bene, è solo una
reazione dettata dall'ansia dei giorni grami ai quali ci stanno
costringendo. Scrivo grami e non penso alla economia ed al suo assassinio, bensì
al lavorio sotterraneo che stanno portando avanti sul povero tessuto
sociale residuo, tutto basato sul profitto e sulla legge del più forte.
La meschinità contamina l'anima,
sfibra la volontà; ho necessità di evadere dalla follia ottusa di
uomini che si credono grandi e non lo sono nemmeno per scherzo. Se
Platone affermava
"La poesia si
avvicina alle verità essenziali più della storia" , davvero
i poeti hanno il dono di guardare la realtà e regalarci
meravigliose sintesi di quello che hanno percepito; abbandonare
quindi per un poco le tristi cronache dall'inferno, potrebbe esser
non solo salutare, ma perfino utile.
Forse son solo stanca del chiacchericcio impotente in cui stiamo
precipitando in troppi, io per prima. Rileggersi Tebe dalle Sette
porte vale , proprio di questi tempi di poteri corrotti, almeno 100 post.
Chi costruì Tebe dalle Sette
Porte?
Dentro i libri ci sono i nomi dei re.
I re hanno
trascinato quei blocchi di pietra?
Babilonia tante volte
distrutta,
chi altrettante la riedificò? In quali case
di Lima
lucente d'oro abitavano i costruttori?
Dove andarono i muratori,
la sera che terminarono
la Grande Muraglia?
Il testo completo qui
( Da Domande di un lettore operaio
di Bertold Brecht)
Poesia dalle mille
facce: consolatoria, poesia del sogno, poesia della consapevolezza
che illumini angoli bui e nascosti della nostra coscienza, poesia che
indichi dolcemente che, sì, esistono altre strade, impervie e
misteriose , tramite le quali quella nostra vita breve, troppo breve,
tanto da farti dolorosamente temere che resti una incompiuta, potrà
trovare, in un qualche strano modo, un suo senso, un suo perché.
Quindi è deciso:
mi regalo un post con scritti dei poeti a me più cari. Un breve e
rapido viaggio in un mondo altro un po' accantonato, nel mondo dei sentimenti.
Sentimenti allora, e non
posso che cominciare da Giovanna Capucci, estraggo quindi una sua
breve poesia dal poemetto Effimera che mi è particolarmente caro,
come tutti gli scritti di questa dolce signora, coraggiosa, forte,
schietta.
La memoria,
l'amore, la nostalgia, fanno parte della nostra vita, e Giovanna
Capucci coglie, tramite questi stati d'animo, lo snodarsi lieve
delle emozioni, accompagnandoci nel racconto di una vita di coppia,
intensa e convinta, eppure effimera e fragile tanto da dover essere
affidata al ricamo delicato della memoria perchè nulla di ciò che
è stato ed ancora è, si sperda.
Effimera/sostanza
di un sogno/ altalena/ appesa al cielo/ per dondolare / la nostra
ombra/ sulla terra
Ci siamo smarriti
come uccelli
migratori
che non sanno
volare
al di là del mare.
C'era un tempo
d'estate
e un tempo
d'inverno
un profumo
di cuori di pesca
e di caldarroste
fumanti.
( Giovanna Capucci
da Effimera )
Enzo Maizza , lo
leggo da quando ero poco più che bambina, e posso dire d'esser
stata fortunata che i suoi libri fossero in casa, la scuola mi aveva
resa la poesia distante e noiosa, Enzo Maizza me la ha fatta
percepire, assaporare, amare.
Considero un
privilegio il regalo della rete che ha permesso che io entrassi in
contatto con lui e con Giovanna Capucci, sua moglie. Il caso a
volte segue felici percorsi.
Si può dare una
risposta al mistero della vita e della morte? Enzo Maizza conclude
la bellissima prefazione al suo “pazzo gioco” così :...
Afferrare il senso e il fine della vita ci riporta alla logica di
questo abisso vertiginoso, che la morte spalanca di fronte all'uomo.
E' la logica del mistero con le sue drammatiche domande e risposte,
davanti alle quali l'uomo si sente impotente ed afflitto.
E' allora che la poesia, come anche
la filosofia, possono aprire spazi nuovi, che aiutano a capire come,
tra i meandri della fede, una risposta sia possibile per accompagnare
il cammino do ciascuno di noi sulla terra ( e.m.)
Il Tempo
Il tempo è finito.
Non c'è più
tempo.
Dal salvadanaio del
tempo,
preleviamo ore,
giorni, anni.
Il tempo muta e ci
muta
e ogni vita ha il
suo tempo scritto.
Col cuore in panne,
nel folle rincorrersi,
tutti sorpassano,
nessuno si ferma.
E' un insulto
quest'abbondanza di tempo!
Coi soldi ci
illudiamo di acquistare tempo.
Ma quando il tempo
è finito, ci sgomenta
l'idea di dover
vivere in assenza di tempo.
( e.m )
Rosario Castronuovo
Rosario mi è
caro, anche lui è un regalo della rete . Mi ha restituito il
passato di un mondo semplice, il profumo di lavanda in grandi
cassetti ordinati, del pane appena sfornato,lavorato con
attenzione e cura, lo stupore di una antica natura generosa di
colori ed aromi, di sapori e della saggezza dei semplici. Lo rileggo
tutte le volte che ho necessità di immergermi nella atmosfera del
mio amato Sud, raccontato, mediato dai racconti di mia madre
piuttosto che conosciuto direttamente . L'amore di mia madre per la
Puglia si è trasformato in me in amore per la gente del sud alla
quale appartengo per diritto di sangue, madre pugliese e padre sardo, pur essendo nata a Roma.
Rosario è poeta di
Lucania, vigoroso eppur delicato, ritrovo nel suo mondo, e con
emozione, molti frammenti di ricordo dei miei parenti, certa calma
rassegnata, retaggio di antiche fatiche.
Un modo speciale
di porgere poesie e racconti quello di Rosario : è un po' come
bussasse lievemente alla porta della consapevolezza per scuoterla,
per ricordarle con dolcezza che vi sono valori ed affetti dai quali
non si può prescindere ancora oggi. Disegna personaggi di un mondo
lontano e perduto, ma quasi scolpiti tanto sono vivi e corposi, da
convincermi a volte di averli conosciuti anche io in un altro tempo
o in un magico altrove.
La focaccia
Dalle finestre
sguardi,
nelle strade donne
dal ricamo facile
raccontano di noi
dagli occhi belli e furbi
con voce tanto
dolce che sembra un canto.
La vecchia zia
interroga le nuvole
l'amica offre la
focaccia con un filo d'olio,
l'altra si
avvicina, con passo breve
e gran garbo porge
un bicchiere di vino
alcuni farina
leggera e stanca
sono andati nel
vento
un giorno
ritorneremo
racconteremo nuove
storie
accenderemo il
fuoco nel camino,
e le ombre
intrecceremo
( da La lacrima dell'angelo)
Anna Alessandrino
Una cara amica,
un contatto sul social network più diffuso FB, una persona dolce
e sensibile, con la quale mi sembra che man mano si stia
instaurando una amicizia. che spero solida. Sebbene noi si sia
diverse, leggendo i suoi scritti ritrovo con sorpresa, sprazzi di
sensazioni, di pensieri, e l'eco di ancestrali ribellioni che, pure
se nascoste in un angolo delle coscienze di molte donne, rischiano
di balzar fuori quando meno te lo aspetti.
CDXXVII
Sull’ultimo scalino
nascosto in
fondo alla mia voce
riaffiora un altrove muto dentro gli occhi
che
tacciono gli angoli alla terra
e incendiano svestiti i verbi
zitti.
Mi addenta la notte
che chiude la sua mano dentro
l’onda
e vive di un incanto che è tormento invece
da fuggire
o da seppellire
nel solco di un viversi aggrappata
al confine
tra un mai e un per sempre
o a mezza strada tra ragione e una
lucida follia.
Per questo al centro della pelle
stanotte
spegnerò la luna
e andrò ruvida e in silenzio
al passo con
l’autunno
ricordando ad ogni cosa
l’inferno attraversato in
pace e in guerra.
Domani poi al giorno
io negherò
l’incendio.
Anna Alessandrino
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1. Scritto da anna alessandrino, il 10-10-2012 00:55 Cara Marista, nei blog o siti (non ho colto ancora la differenza)a volte mi perdo e così leggo adesso queste tue intime riflessioni, dettate da un voler per un attimo prendere fiato, dopo aver corso ancora dietro una vita che si fa ogni giorno sempre più dura. E non mi meraviglia il tuo amore per la poesia, perchè dietro l'ardore che metti nel denunciare i mali di questa società, io lo so, lo sento, c'è un animo dolce e sensibile. Per questo sono onorata di esserti amica e spero davvero di poterti un giorno abbracciare. Ti voglio bene! Anna.
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2. Scritto da anna alessandrino, il 02-09-2012 19:27 Cara Marista, leggo solo ora queste belle parole che sempre hai per me e che ogni volta mi fanno desiderare di abbracciarti...e sono sicura che un giorno lo farò!Grazie,ti voglio bene!!
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3. Leggere e scrivere Marista e il desideri Scritto da
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, il 20-08-2012 18:28 E Platone scriveva pure:" La giusta maniera di procedere da sè o di essere condotti da un altro nelle cose d'amore è questa:prendendo le mosse delle cose belle di quaggiù, al fine di raggiungere il Bello,salire sempre di più,come procedendo per gradini, da un solo corpo bello a due,e da due a tutti i corpi belli,e da tutti i corpi belli alle belle attività umane,e da queste alle belle conoscenze,e dalle conoscenze procedere fino a che non si pervenga a quella conoscenza di null'altro se non del Bello stesso, e così,giungendo al termine, conoscere ciò che è il bello in sè. " E vale per l'Apollo del Palazzo Ducale di Mantova, come per "Tebe dalle sette porte"
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4. Benedetto XVI Scritto da Marista, il 20-08-2012 16:52 Silvio, finalmente! Questo mite Pontefice ha preso posizione, era diventata ormai solo una speranza muta per me , ora mi dici che ci siamo. Grazie di averne accennato qui, cominciavo a disperare che questo aiuto tanto importante arrivasse. Un caro saluto
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5. Bravo, Benedetto XVI ! Scritto da SILVIO, il 18-08-2012 15:10 « Sarà il caldo, la noia di un pomeriggio afoso, ma ho bisogno di poesia. Lo so bene, è solo una reazione dettata dall'ansia dei giorni grami ai quali ci stanno costringendo. Scrivo grami e non penso alla economia ed al suo assassinio, bensì al lavorio sotterraneo che stanno portando avanti sul povero tessuto sociale residuo, tutto basato sul profitto e sulla legge del più forte...» Bello l'esordio, Marista. Ed altrettanto bella la prosecuzione del tuo post, che rievoca i tempi del mio liceo classico. Ma oggi la poesia è (purtroppo) un'arma spuntata. Non lo è invece la religione. A tal fine, anticipo una notizia che farà piacere a tutti gli uomini di buona volontà (credenti e non credenti). Papa Benedetto XVI si è pronunciato contro i massimi oligarchi del pianeta, avvertendo che il benessere degli uomini ha priorità assoluta su quello degli animali e dell'eco-sistema. E che le eventuali soluzioni (soprattutto fiscali) del riscaldamento globale devono essere basate su prove solide e non su dubbie ideologie tanto allarmistiche quanto opportunistiche (per gli interessi oligarchci). Ne parlerò diffusamente nei prossimi post sulla MONETA e sui SISTEMI MONETARI FUTURI. Per ora, mi limito a sottolineare questo pronunciamento papale, che avrà grande impatto sulle prossime evenienze geo-strategiche. Bravo, Benedetto XVI! Con stima e rispetto.
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