Jean Cocteau si chiedeva:"La
poesia è indispensabile... ma vorrei sapere perché". Bene,
pronta e convincente la risposta nientepopodi meno che da parte di
Platone:
"La poesia si avvicina alle verità
essenziali più della storia"
I poeti hanno il dono di guardare la realtà e regalarci meravigliose sintesi di quello che hanno percepito.
Fiabe
Fiammelle calde
come la tua voce
dolce
raccontavi fiabe,
ginestre verdi nel camino
mettevi di nascosto;
tra scoppi e luccichii
infuriava la battaglia
il trono da conquistare
l'ombra della vecchia sedia,
sul muro
fantastici spettacoli
di luci, sogni
e storie a lieto fine
crollavamo tra le braccia tue
e della fantasia
( Rosario Castronuovo da " Almeno
torni il vento")
Non mi incantano più colline innevate
ma se adesso riponi l'albero d'argento
io davvero non so più chi sono:
il bimbo stupefatto che aspetta la neve
o di questa solo un ghiaccio sul
sorriso?
( Lucia Ballerini da "L'Assenza")
Scrive Renato Sigismondi nella
prefazione al volume L'Assenza , autentico viaggio nel cuore
dell'uomo: "Solo il poeta può avvicinarsi a ciò che, proprio
perchè nascosto, si può offrire come "assenza", come un
"altrove" appagante in quanto altro da ciò che è.
Il Poeta raccoglie i dolori e sorrisi
e mette assieme tutti i suoi giorni
in una mano tesa per donare,
in una mano che assolve
perché vede il cuore di Dio.
Ma la città è triste
perché nessuno pensa
che i fiori del Poeta
sbocciano per vivere molto a lungo
per le vie anguste della grazia.
(Alda Merini, da "Alla tua salute, amore mio")
Viandante
Viandante, sono le tue orme
la
strada, nient'altro;
Viandante, non sei su una strada,
la
strada la fai tu andando.
Mentre vai, si fa la strada
e
girandoti indietro
vedrai il sentiero che mai
più
calpesterai.
Viandante, non hai una strada,
ma solo scie nel
mare.
(A. Machado)
Un cielo di neve
E’ quasi semplice
alimentare una
cascata,
acqua che sgorga
dalle ferite degli occhi,
sbuffo
vitale
del ventre molle
della terra.
Torrente che
come un vento
di primavera spazza
i ragni e le ortiche,
e
lascia
il profumo di ranuncoli,
l’oro dei girasoli.
Un
sogno nell’aria
luccica.
Basta
il battito di un ciglio,
l’abbraccio di due corpi
che s’incontrano,
il petalo
di un Non ti scordar di me
che tenace nasce
nell’incavo
di un marciapiede, nella follia
delle macchine e la danza
dei clacson, nelle frustate
delle ruote ottuse
sul
cemento.
Immaginare cosi
la luce che filtra
dai vetri
rotti, il ghiaccio
sciogliersi, disperdere una grandinata
ormai
stanca.
Ricordi un giorno
gli inverni sembravano non finire,
eppure riuscivamo
a far sgorgare acqua nuova
nelle ore
del tempo,
a pulire
un cielo di neve
solo con il fuoco
che c’illuminava
di luce gli occhi.
( Anna Bimbatti di Casinalbo (Modena)
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1. Scritto da
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, il 10-01-2011 08:04 Bello, veramente bello ciao Rosario
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