tra i
fiori che si scuriscono
la bianca peonia
cattura la luna
Kato
Gyodai
Maggio mese di feste , sagre, fiori, un
inno alla natura benigna, se non fosse che c'è l'uomo, per il
quale il fato non sempre è benigno e men che mai sembra esserlo
di questi tempi. Riguardando le poesie che avevo man mano ricercato, mi sono resa conto che son poesie
che mediamente esprimono il
dolore del vivere, la reazione dell'animo a quel dolore, ma anche la
solitudine dell'uomo occidentale.
Per questo ho aggiunto in appendice alcune poesie di nativi americani
che sembrano vivere diversamente le avversità, anche grazie al
forte sentimento di unione con la natura
Autori: E. Maizza, Giovanna Capucci, R. Castronuovo, R. Tagore, Luzi, Nativi
LA PAURA
... L'uomo e la sua paura,
l'uomo e la sua carne matta.
La notte gli piange dentro
come una madre addolorata:
l'uomo ha paura della sua anima
dannata.
Al sapiente che interroga le stelle
rispondono i macigni della valle.
Nessuno conosce a memoria la sua sorte:
chi tenta le strade degli altopiani
batte il tamburo degli anni con le
mani...
Enzo Maizza da Il mantello di sabbia
Pronunciavo il tuo nome
modulando la
voce
come una canzone,
intrecciandolo al mio
indissolubilmente.
Ora ti chiamo
con il batticuore
il
panico impagliato
nella mente.
La carezza del vento
mormora
lieve
una preghiera.
La vita effimera fugge
nel breve
lampeggiare
di una sfida,
nel testacoda
dell'indifferenza.
Mobile
quando tutto è fermo
immobile
quando tutto si muove.
Giovanna Capucci
Da Effimera (Mobydick,
2007)
Partenza
Ho fatto il pieno di sole
e intenso verde
dalla tarda pimavera;
acque terse, cieli azzurri
sorrisi e inviti
porto con me dolcezze,
poesia
nella nebbia del nord
ho visto piangere mia madre;
non mi ha guardato in faccia,
così si fa con i traditori.
R. Castronuovo
Un posto in mezzo a tutti
Guardo la folla dei fratelli e chiedo
un posto in mezzo a
tutti,
dove non c’è poltrona da pagare
né segno alcuno di
separazione,
dove né onore c’è né disonore :
un posto in
mezzo a tutti.
Dove non sono maschere né veli
e ognuno
vede il volto del fratello
nella sua verità :
dove il « mio »
non esiste
né regna l’egoismo ;
dove altissimo il dono del
Signore
ricolmerà ogni cuore.
Guardo la folla dei
fratelli e chiedo
un posto in mezzo a tutti
Rabindranath Tagore
Ridotto a me stesso?
Ridotto a me stesso?
Morto l'interlocutore?
O morto io,
l'altro su di me
padrone del campo, l'altro,
universo, parificatore...
o no,
niente di questo:
il silenzio raggiante
dell'amore pieno,
della piena incarnazione
anticipato da un lampo? -
penso
se è pensare questo
e non opera di sonno
nella pausa solare
del tumulto di adesso...
Luzi
SONO ANDATO...
Sono andato
alla
fine della terra
sono andato
alla fine delle acque,
sono
andato
alla fine del cielo
sono andato
alla fine delle
montagne:
Non ho trovato nessuno
che non fosse mio
amico
(Navajo)
L'indiano e le altre creature
che erano nate qui e che qui
vivevano,
avevano una madre comune: la terra.
Egli era
imparentato con tutto ciò che vive
e riconosceva a tutte le
creature
gli stessi diritti come a se stesso.
Quanto era
legato alla terra,
egli l'amava e l'ammirava.
Orso in
Piedi
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