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Leggere & Scrivere Lo specchio e la fantastica vecchiaia PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
domenica 25 aprile 2010



lo specchio
John William Waterhouse: Mariana


Si invecchia , non c'è rimedio ed è inutile drammatizzare. Quello che mi lascia ancora stranita  è come  mi sia potuto accadere di invecchiare  nel modo in cui è accaduto.

Un po' contorto come periodo,   comunque, è accaduto d'un tratto, non ricordo come né perché, e improvvisamente mi sono resa conto che stavo davvero invecchiando,  quasi non me ne ero accorta, questa distrazione è stata una manna dal cielo:  ha sdrammatizzato di molto l'evento poco allegro anche se inevitabile.

Ma  che ci fosse qualcosa di fantastico nell'invecchiare , non mi era mai venuto in mente,  a qualcun altro invece ,  si,  qualcuno con più spirito ed arguzia di me  se lo è ragionato ed io  ve lo riporto di seguito volentieri.





















" In  realtà, nell'arrivare fino alla vecchiaia c'è qualcosa di fantastico. Non scherzo affatto. Avrei  potuto anche non arrivarci, non è vero? Ma io ci sono arrivato, e il fantastico sta nel fatto che in un certo senso fanno vedere me a me stesso. Siccome la  sensazione "io vivo" non muta e resta sempre quella che era nell'infanzia, con questa stessa sensazione io percepisco me vecchio come prima, ossia in modo giovane, fresco, ecco perché questo vecchio è straordinariamente nuovo per me, giacché, ripeto, io potevo anche non vedere questo vecchio che sono io, in ogni caso per molti anni non ho pensato mai che l'avrei veduto. E, a un tratto, ecco che un vecchio guarda dallo specchio quel me stesso giovane che è dentro e fuori di me. Fantastico!  Teatro! Quando allontanatomi dallo specchio, mi sdraio sul divano, io non penso di me stesso di essere quello che ho appena veduto.

No, io sto sdraiato in qualità di quello stesso io che stava sdraiato quando era un ragazzo. E quell'altro è rimasto nello specchio. Adesso siamo in due, io e quell'altro. Anche in gioventù cambiavo, ma impercettibilmente, restando per tutto il nocciolo della vita sempre il medesimo. E adesso, invece, eccoti un mutamento così repentino, sono completamente un altro.

" Salve, chi sei?"

" Io sono te"

" Non è vero"

Certe volte scoppio in un risata. Anche quello nello specchio sghignazza. Ed io sghignazzo fino alle lacrime. E quello là nello specchio, piange.

 
Jurij Karlovic Oleša  ( Wikipedia)


(Elisavetgrad, 1899 - Mosca, 1960) è stato uno scrittore russo.

Esordì con versi ricchi di satira nel 1922 sulle rivista Gudok , Il fischietto, nelle cui pagine scrivevano anche poeti del calibro di Bulgakov e Petrov.

Nel 1927 diede alle stampe il suo primo romanzo Invidia, suscitando non poche polemiche nei confronti dell' establishmentInvidia spaziano nello scontro fra la civiltà meccanizzata e quella di massa, da lui tratteggiata con forti connotazioni negative e con un linguaggio che si riallaccia al cubofuturismo. Sia questo capolavoro che I tre grassoni, romanzo per bambini scritto nel 1924 ma pubblicato solo nel 1928, hanno avuto molte riduzioni per il teatro a partire dal 1929.

Le sue posizioni e le sue idee lo resero inviso alla critica ufficiale e pur avendo le sue opere un discreto successo di pubblico, venne arrestato e rinchiuso in un sovietico. Rimane, quest'opera, insieme a pochi altri racconti, il capolavoro di Olesa. Le tematiche affrontate in gulag per diversi anni. Negli anni '50, liberato, si dedicò alle traduzioni di altre opere e pubblicò i suoi Appunti di scrittore nel 1956.






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  Commenti (2)
1. piace anche a me
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 26-04-2010 01:16
ciao Franco, piace anche a me, credo davvero che ci sia un verso giusto per tutto, anche per la vecchiaia, chi sa se mariella lo legge e se ci fa un commento dei suoi? sarei curiosa 
ciao
2. Il vecchio e il saggio
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 25-04-2010 23:22
Salve Marista. 
L’invecchiare è un processo di magnificenza, come quello che attraversa un buon Vino, un Whisky o un Cognac, nei decenni. 
L’elisir di vita, lo spirito della saggezza, tutto matura nel invecchiamento, anche la Grappa. 
Le migliori idee e migliori e ben ponderati consigli ai giovani, li possono dare solamente i vecchi. 
I giovani stessi si rivolgono ai vecchi quale punto di riferimento per il loro futuro e vengono giudicati e seguiti dai vecchi in ogni loro passo, 
E esilarante, vedere tanta saggezza in un vecchio ben sapendo che da giovane era un ammazzaste, che non stava alle regole, che non conosceva regole di gioco, e che non si stacco mai da quella sua linea retta, che lo portava alla vecchiaia. 
E fantastico vedere questa metamorfosi intellettuale, questo vibrare del pensiero, questi fremiti di saggia maturità. 
 
Solamente quando è solo e si guarda di buon mattino allo specchio dopo la Doccia e memore della Notte passata tra il Bagno e lenzuola per cercare di calmare la prostata, il suo sguardo forse un po’ stanco e ancora sonnolento, scruta il suo essere panciuto alla ricerca di solo lui a cosa, allora il suo pensiero va leggiadro e satanico alla sua dolce metà che ancora dorme, sognando l’impossibile, e mormora : Ben ti sta scema. 
Ciao. 
Franco 
PS. 
Vedi Marista anche questa è la vecchiaia, niente, volevo dirti qualche cosa a proposito del diventare vecchi ma non sapevo esattamente cosa dirti e guarda che cosa ne è venuto fuori, roba da matt, a me piace.

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