Una isola
sotto il prugno selvatico
Riposo spesso sotto il prugno
selvatico, guardo le formiche che ne risalgono il tronco, o leggo,
a volte scribacchio, ma soprattutto mi piace lasciar vagare la mente,
libera e pigra. E' un po come quando ragazzina, da un vecchio
barchino di legno che era quasi sempre a disposizione di noi
ragazzini, bene inteso se e quando il vecchio pescatore ci poteva
controllare dalla riva, gettavo la lenza nelle acque calme della
nostra Santa Marinella, giù verso i primi banchi di diatomee.
Forse sarebbe affiorato un piccolo pesce, o forse no. A dire il vero,
poi ripensandoci, mi sono chiesta perché lo facevo: una volta presi
quei poveri pesciolini, con quanta più delicatezza potevo, li
ributtavo in acqua. Sta di fatto che per molto tempo non arrivai a
considerare che stavo procurando loro una inutile sofferenza.
Aspettavo, e sognavo, allora il nostro
mare era profumato e piacevole, l'aspettare che qualcosa
abboccasse, fosse uno scorfanetto, una damigella, o persino una
orribile bavosa, credo desse un senso alla mia pigrizia. Ed
ancora oggi, sotto un fresco prugno selvatico dal leggero fogliame
rosso, aspetto. Aspetto paziente che affiori alla mente qualcosa,
una idea, un ricordo, una sensazione, un volto dal passato, una
traccia che i miei pensieri possano seguire per arrivare non so
dove.
Ad essere oneste, è da un bel po' di
tempo che pesco poco e non sempre quello che pesco mi piace, ma sento
che lì all'ombra di quello che era un giardino curato e che ora
dopo anni di forzato abbandono è solo un angolo di terra, foglie
secche e piante, messe lì un po' come capita, io sto creando
finalmente.
Cosa sto creando ? Semplice, una isola
sotto il prugno. Anzi, specifichiamo, l'isola sarà sotto due prugni
selvatici, originariamente c'era solo il mirabolano rosso, poi il vento
che tanto ha regalato al mio giardino, ha portato un prugno dalle foglie
verdi e dai bei frutti rosati. Mamma natura mi vuol bene.
Era tanto tempo che non avevo più una isola tutta
mia, ora me la sto pian piano creando. Sarà circa un anno, da
quando la noia del non fare e la stanchezza del poco che riuscivo
a fare, mi hanno assalito con tanta forza da angosciarmi insieme a
tutto quanto di non completato e non curato si accumulava intorno
a me ed in me. Dovevo reagire, ed ecco l'idea strampalata
dell'isola, o meglio di una nuova isola. Me ne costruivo tante da
ragazzina, la migliore fu in una enorme pianta di camomilla, ed era
in coabitazione col mio cucciolo di cane, ma questo fa parte dei
ricordi, non dei sogni. Ora sto preparando questa sotto il prugno, lì
prendo il caffè il mattino quando tutti ancora dormono, lì coltivo
sogni, ricordi e nostalgie, ma soprattutto, come quando ero bambina,
impianto buoni propositi che non seguirò. Questo avviene spesso al
mattino prestissimo, prima di cominciare la mia giornata, ma senza
dilungarmi troppo, senza intristirmi nei rimpianti che non mancano
mai, ma vanno messi in un cantone come provviste di esperienza, di
vita vissuta; per fortuna ho anche tanti bei ricordi e il presente,
anche se i tempi non sono dei migliori, non lo butterei via, ha
solide radici nel passato.
Però alla mia isola manca qualcosa
ancora, oggi son fioriti i gigli, meno belli del solito, colpa del
caldo, comunque non sono poi tanto male, il profumo è intenso,
qualche piccola malva campestre eroicamente spunta dalla terra
polverosa, dà allegria, ed il disordine delle piante è invitante:
è vita e .. promessa di tanto lavoro; pure manca qualcosa, debbo
lasciare libera la mente per darle modo di comprendere se davvero
qualcosa non va.
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1. idem Scritto da anna alessandrino, il 06-08-2012 17:44 Vale anche per me, cara Marista!Ma chissà...tu intanto tieni sempre pronta la moka!! :-)
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2. i sogni Scritto da Marista, il 05-08-2012 22:41 Anna cara, a volte quando ti leggo provo una punta di rammarico perchè siamo lontane, ma ci si deve saper contentare, son vicini i nostri pensieri!
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3. Santa marinella "nostra" Scritto da Marista, il 05-08-2012 22:38 Alvaro, che piacere leggerti, ti ho pensato ulimamente, anzi ti abbiamo pensato con Fede e ci siamo chiesti se saresti tornato in italia come accennato. Ti leggo solo ora e per caso, come anche Anna , perchè qualcosa non ha funzinato nel sistema e le mail non mi sono arrivate nella posta..non immagini quanto spam! Ora sono un po' stanca domani pulisco anche la posta. Ti scrivo presto, un caro abbraccio a te e Rosalba, anche a bau.. non ricordo il nome di quel simpaticone!
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4. La malinconica dolcezza di Marista Scritto da anna alessandrino, il 05-08-2012 11:30 Ho letto questi tuoi pensieri, immaginandoti seduta proprio nella tua isola sotto il prugno, mentre sorseggiando il caffè il tuo sguardo girovaga tutt'intorno, dove ogni cosa ti riporta ad un passato pieno di ricordi e non di sogni. Tu vuoi sognare ancora, Marista cara, e questo è bene, significa che sei viva, anche perchè i sogni si possono avverare. Avevi il sogno di un'isola tutta tua, dove ritrovarti per ritrovare il mondo, dove ritemprarti per poi salpare e tornare a combattere ogni giorno quella parte di mondo che proprio non ci va giù. Ora, pian piano questo sogno si sta avverando e quando qualche navigante sperduto si fermerà da te per chiederti la rotta,tu preparagli un buon caffè, bevetelo insieme sotto al prugno. Lascia che i suoi occhi spazino tutt'intorno e la rotta, vedrai, la troverà da sè. Ciao Marista bella!
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5. Santa Marinella mia. Scritto da Alvaro, il 25-07-2012 17:12 Ciao Maria Stella, ciao e grazie di avermi riportato indietro nel tempo nella "mia" e "tua" Santa Marinella. Ricordi come ci siamo conosciuti? Dissertando su quale era la prima e unica Perla del Tirreno, e quale se non la "nostra" unica splendida Santa Marinella? Vagavo un po' distratto sul webb quando mi sono detto, andiamo un po' a vedere cosa fa' Marista, cosa scrive di bello nel suo blog e, mi devi credere, cercavo qualcosa di diverso dalle solite discussioni ideologiche, economiche, politiche e l'ho' trovato. Sai, mi manca tanto il mio giardino, le mie piante da frutto o o da fiore, il mio orto dove di mattina presto andavo e sognavo. Sognavo un'altra vita, una vita di liberta', una vita piu' semplice e meno complicata insomma non mi dispiaceva perdermi con la mente e volare di fantasia. Sapessi quanto mi manca Santa Marinella, ultimamente sono tornato in Italia per andare a Civitavecchia a discutere sulla mia pensione, maledetta sia l'INPS e tutto lo stato burocratico e sfaccendato italiano, e non ho' avuto il coraggio di passare dentro la mia/nostra Perla del Tirreno. Sono un vigliacco? Si, forse, non lo so', so' solo che adesso se non smetto di scrivere comincio a piangere come un bambino e mi vergognerei. Senza pensare invece che quando gli uomini diventano meno giovani tornano ad essere come i bambini e cosa c'e' di vergognoso nelle lacrime di un bambino? Nulla, anzi, dimostrano la purezza del loro animo,ci dimostrano che le lacrime derivano da un sentimento, spesso l'amore per qualcosa o qualcuno, e quando uno ha' dei sentimenti di che deve vergognarsi? Grazie ancora Maria Stella. Alvaro. P.S. Dove vivo adesso c'e' natura, c'e bellezza, c'e' liberta' ma non c'e' Santa Marinella. Non Santa Marinella intesa come persone, come amici, scusami, ma vista come la mia cittadina, il posto dove sono nato e cresciuto, vista pur con tuti i difetti di cui abbiamo parlato spesso, ma vista con il cuore di chi adesso e' lontano.
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