Faceva molto freddo questa mattina, il cielo era limpido, la
luce poca visto che era ancora molto presto.
Il nostro soggiorno era gelido nonostante la brace
nel camino. Resami conto che
la provvista della legna in casa era finita, ci ho pensato un po' su,
poi mi sono fatta coraggio, ho infilato il pellicciotto sintetico, un po'
rigido ed assurdo, quello rigorosamente riservato al perimetro del giardino, perchè mi
trasforma in un orso, ma è caldo e fornito di cappuccio che ha l'unico difetto di calarmi sugli
occhi, per cui debbo camminare a testa
bassa, guardando i piedi e nulla intorno, per forza di cose
. In fondo, data la natura del nostro terreno un po'
accidentato, ricco di rocce e radici emergenti, non è poi del tutto un male.
Facevo tra me e me queste considerazioni, un po' divertita della mia goffagine
e scendevo prudente il sentierino
che da
sotto l'olivo porta alle scalette verso la legnaia, ci si scivola facile, tanto
per cambiare, ed avanzavo assai circospetta, quando per terra ai miei piedi
vidi una piccola piuma bianca e
marroncina, confesso, un breve tuffo al cuore lo ho provato, ho riconosciuto
le piume della civetta L'inverno è freddo e da noi quest'anno si vedono falchi e poiane in quantità, per un attimo ho temuto il
peggio, e , senza sperarci troppo ho accennato il fischio solito, spezzato e strampalato che sembra
tanto piacerle. Quasi subito dall'alto dell'olivo è arrivato un lieve stormire di foglie e lei
sé letteralmente lanciata sul vecchio prugno, visibile ed apparentemente seccata
del disturbo e forse dalla mia risata di sollievo. Una piccolissima cosa che mi
ha rallegrata e indotta subito a
curare meglio il cibo per questo genere
di uccelli, con aggiunta di pezzetti di
carne e qualche scaglietta di lardo. Confesso che più tardi, ripensandoci
mentre mi godevo il calduccio nella poltrona preferita avanti al camino, in
attesa che la casa si svegliasse al profumo del caffè, mi sono chiesta se alla
fine la perla di grande valore ,
nascosta profondamente, il tesoro che ciascuno di noi si affanna a
cercare, non sia per me davvero solo racchiuso in queste piccole
cose, nella armonia con la natura, nella piuma di un uccello che senti amico e
forse lo è, nella corsa goffa del papero
che ti si stringe ai piedi, o nel canto grato del pettirosso che al
mattino picchia sui vetri della mia
camera suscitando le gelosie del gatto più giovane
Canta il cercatore di perle, canta la sua saggezza,
fermiamoci ad ascoltarlo:
La perla di grande valore è nascosta profondamente.
Come un pescatore di perle, o anima mia, tuffati.
Tuffati nel profondo, tuffati ancora più giù, e cerca!
Forse non troverai nulla la prima volta.
Come un pescatore di perle, o anima mia,
senza stancarti, persisti e persisti ancora,
tuffati nel profondo, sempre più giù, e cerca!
Quelli che non sanno il segreto si burleranno di te,
e tu sarai rattristato, ma non perdere il coraggio,
pescatore di perle, o anima mia!
La perla di gran valore è proprio nascosta,
nascosta proprio in fondo.
È la tua fede che ti aiuterà a trovare il tesoro
ed è essa che permetterà che quello che era nascosto
sia infine rivelato.
Tuffati nel profondo, tuffati ancora più giù,
come un pescatore di perle, o anima mia
E cerca, cerca senza stancarti.
(Swami Paramananda)
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