Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.
Rosario Castronuovo: un respiro di aria pura dal toccodelsilenzio
Scritto da Marista Urru
sabato 27 marzo 2010
Capita di aver bisogno di disintossicarsi, di respirare una boccata di
aria pulita, non viviamo in tempi sereni, il mondo sembra voler spargere intorno il peggio di sè, ma esiste qualcosa di diverso, di pulito, di buono e di fresco come il profumo del pane appena sfornato, profumo integro non ancora contaminato dal respiro del vivere malsano. La forza della poesia di Rosario Castronuovo, ci porta in questo mondo altro , di affetti, valori, di serena saggenza .
Incanto ed emozione della poesia di Rosario Castronuovo
Scritto da Marista Urru
martedì 16 marzo 2010
Dalla raccolta "Almeno torni il vento"
Rosario Castronuovo è poeta di Lucania, la sua è poesia diversa, fatta di immagini nitide, spesso scolpite e quasi rudi, mentre parole lievi come una carezza , interrotte da rare grida di dolore, svelano quei sentimenti trattenuti che il pudore della gente del sud cela gelosamente. Ed è vero e proprio incantamento che ti astrae dal presente e ti
porta in un mondo struggente di emozioni e ricordi .
Almeno torni il vento
S'affaccia appena il sole
Nel freddo di uno sfregio
Bianco e tagliente
Azzurro luce chiara
Nell'aria cristallina
Del giorno immobile
Sono morte le case
Senza litigi e carezze
Almeno torni il vento
A spazzare malinconie
Raggrinzire le dita
Strappare ombrelli,
cappelli
Sono nata il ventuno a Primavera
ma non sapevo che nascer folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera
forse è la sua preghiera
Leggere & Scrivere Ascoltiamo il canto de l'usignolo
Scritto da Marista Urru
sabato 27 febbraio 2010
Ascoltare l'usignolo,
abbandonarsi e chiudere gli occhi
lasciando che l'armonia delle sue
note penetri nella nostra coscienza fino
a farsi chiave che apre la strada verso
il nostro io . Liberi finalmente dal
mondo intorno, torneremo a saperci
individui preziosi ed unici. Questa
è la strada che oggi vi suggerisco per sbirciare l'eternità. Seguite il consiglio
mutuato dai poeti, ascoltate il canto
dell'usignolo e il suo ripetersi armonioso,
penetrerà nella vostra anima.
Keats quando
ne scrive si dice certo che la voce che ascolta dopo migliaia di anni è la stessa che udì
Ruth nei campi di israele, ne soffre
per la consapevolezza della sua natura mortale.
"Sotto la fuga leggera del vento / s'apre il
ventaglio del mandorlo
bianco. / Alto sta un cielo di rosa e d'argento / ma il cuore è stanco". Diego Valeri.
"Tra il desiderio e il rimpianto / eterni, c'è questa che
si chiama / esistenza mortale / dolcissima breve fragile / dove ogni oggi è già
ieri / dove si costruiscono gli Imperi / e si scrivono i libri". Tutto il resto, è
niente.
Parliamo del sogno - facciamolo con la voce dei poeti
Scritto da Marista Urru
martedì 19 gennaio 2010
Dal “ Commiato”
di K. Gibran
..Addio, popolo d'Orfalese.
Questo giorno è finito.
Si chiude su di noi come il giglio acquatico sul suo domani.
Serberemo quello che qui ci è stato donato.
E se non sarà sufficiente, ci ricongiungeremo
per tendere ancora le mani verso colui che dà.
Tornerò a voi, non dimenticatemi.