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Il poeta ed il canto delle sirene PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
sabato 01 agosto 2009
aurora boreale a troms 
D'improvviso un giorno  avviene l'incontro: è solo un poeta, le sue parole sono inoffensive e il loro suono è un canto ritmato,  tu ascolti sereno e  non  sai  che  da quel momento comincia la tua nuova vita. E'  la fine della comoda  indifferenza,  uno spiraglio sulla realtà  basta, ora non puoi più fingere.

Il piccolo ed insignificante poeta va per il mondo e con   le sue  placide parole, armi che graffiano e mordono ,  strappa deciso i veli sottili della ipocrisia mentre  rovinosamente crollano i  sipari dei conformismi. Non gli si bada troppo ai poeti, eppure sono gente pericolosa:  lievi come brezza  aprono finestre e porte impensate, illuminano angoli  bui, mostrano strade impervie  e misteriose.

Il loro dire suona come   il canto delle sirene , svela,   invita , esorta. Ormai tu  hai ascoltato ,  hai capito ,  devi quindi andare ed andare per vie inesplorate , per vie che aspettano di esser rivelate ad occhi assonnati a menti assopite. Non te lo avevano mai  avvertito di tener lontani quei pericolosi eversori che sono i poeti?

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Gli Alberi F. Fortini . Lo spirito della natura PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
mercoledì 22 luglio 2009
platano abbattuto
"Gli alberi" fa parte della raccolta Questo muro ( 1973 ) 

E' polemico Fortini ( Franco Lattes) con la società del suo tempo ed è amareggiato, il cambiamento  sperato per il quale aveva combattuto partecipando alla resistenza in val  d'Ossola, in realtà non c'è stato, il poeta sente forte la delusione per la crisi della sinistra, per la burocratizzazione del socialismo che egli lucidamente percepisce, per la supina accettazione del capitalismo da parte di "schiavi ciechi e quieti come merci..".
 Delusione ed amarezza emergono  in questa poesia :  la vista di alberi e siepi  che vivono una vita apparente, ma muoiono in una terra che " non respira abbastanza", strozzati in realtà da polvere e fumo,  gli fornisce la possibilità di  evidenziare  il parallelismo  secondo il quale egli vede  come  gli uomini non  stiano in realtà vivendo veramente, non hanno tempo di amare la natura, di goderne , di arricchirsene,  ma  in questa desolante  e lucida consapevolezza sembra introdurre nel finale un barlume di speranza nel futuro :  rivolto alla figlia simbolo delle speranze  future , termina così, " e tu impari chi è tuo padre", a me sembra esprimere la eterna speranza di una nuova e migliore generazione che senza rompere il legame con quanto di spiritualmente positivo ci regala il passato, sia  in grado di volgere uno sguardo limpido al futuro

Ho letto Fortini a suo tempo non  amandolo particolarmente: ne coglievo la vena polemica, ma  non  arrivavo a percepire   completamente  la lucidità   che  permeava i suoi scritti che invece  letti ora  mi sembra   rivelino una vena quasi profetica.

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Tiepide sere estive di Herman Hesse PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
mercoledì 08 luglio 2009
sera estiva nei campi
Adesso i tigli sono rifioriti davvero e la sera, quando comincia a far buio ed è finito il faticoso lavoro, giungono le donne e le fanciulle, salgono in cima alle scale appoggiate ai rami e riempiono un cestino di fiori di tiglio.. .
Dai vecchi alberi, attraverso le tiepide sere estive, giunge sempre un profumo dolce come il miele...
I bambini cantano giù sulla spiaggia e giocano con le girandole di carta rossa e gialla... Nella polvere rosso-dorata della strada, api e bombi ronzano in cerchi diffondendo una dorata risonanza.







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Conflitto scienza religione secondo C. G. Jung: uomo e la sua mente PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
sabato 04 luglio 2009
Lo spazio
"Il conflitto tra scienza e religione è dovuto in realtà ad un malinteso di entrambe. Il materialismo scientifico ha semplicemente introdotto una nuova ipostasi, e questo è un peccato intellettuale.
Esso ha dato un altro nome al principio primo della realtà ed ha presunto di avere creato così un elemento nuovo e di averne distrutto uno vecchio. In qualunque modo chiamate il principio della esistenza - Dio, materia, energia o qualsiasi altra cosa preferiate -non avete creato nulla; avete semplicemente sostituito un simbolo. Il materialista è un metafisico malgré lui.

La fede, d'altra parte, tenta di mantenere una condizione mentale primitiva su basi puramente sentimentali. Essa non vuole rinunciare al primitivo rapporto infantile con le figure create dalla mente ed ipostatizzate; vuole continuare a godersi la sicurezza e la fiducia di un mondo ancora presieduto da genitori potenti, responsabili, benevoli...

 


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Gli alberi e Kafka, ma anche Lin Yutang, perchè no? PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
lunedì 22 giugno 2009

Albero ( Kafka )

Su uno scoglio battuto dalle onde,
Marcio di salsedine trafitto da un sole immobile resiste,
Arcigno caparbio un pino storto e nano,
Arcigno caparbio, resiste,
Affonda le radici nella poca terra,
Corroso da un vento carico di mare si torce si flette
Ma non si lascia andare,
Rimane abbarbicato a quell'esile sperone volontà di esserci,
Volontà di farcela se ripenso adesso a quel pino storto e nano,

Mi dà coraggio più di stupide parole che mi
Dico ogni giorno per non lasciarmi andare,
Quel pino storto e nano arcigno e caparbio


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L'ultima lezione dello stregone di fronte alla porta del crepuscolo PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
domenica 14 giugno 2009

Sierra MadreMessico: la Sierra madre
 
Spiega Don Juan  a  Castaneda :  "  Questa terra, questo mondo. Per un guerriero non può esserci amore più grande".. " Solo se si ama questa terra con inflessibile passione ci si può liberare  della tristezza".. " Un guerriero è sempre pieno di gioia  perché il suo amore è inalterabile e la sua amata, la terra, lo abbraccia e gli concede dono straordinari. La tristezza è solo di quelli che odiano proprio ciò che dà riparo ai loro esseri"

Don Juan carezzò la terra con tenerezza.

" Questo essere amato, che è vivo fin nei suoi ultimi recessi e capisce ogni sentimento, mi ha curato delle mie pene e finalmente, quando ho compreso appieno il mio amore per esso, mi ha insegnato la libertà"...." Solo l'amore per questo essere splendido può concedere la libertà allo spirito di un guerriero, e la libertà è gioia, efficienza, e abbandono dinanzi ad ogni sorte. Questa è la lezione ultima. E' sempre lasciata per l'ultimissimo istante: per l'istante  di estrema solitudine in cui un uomo sta di fronte alla sua morte ed al suo essere solo. Soltanto allora ha senso"... " Il crepuscolo è la fenditura tra i mondi.. è la porta dell'ignoto.".. Con un movimento largo del braccio indicò l'altipiano su  cui sedevamo: "Questo è il pianerottolo dinanzi alla porta"..
Da L'isola del Tonal di Carlo Castaneda

 

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