Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.
D'improvviso un giorno avviene l'incontro: è solo un poeta, le sue parole sono inoffensive e il
loro suono è un canto ritmato, tu
ascolti sereno e non
sai che da quel momento comincia la tua nuova vita. E' la fine della comoda indifferenza, uno spiraglio sulla realtà basta, ora non puoi
più fingere.
Il piccolo ed
insignificante poeta va per il mondo e con
le sue placide parole, armi che graffiano e mordono , strappa deciso i veli sottili della ipocrisia mentre rovinosamente
crollano i sipari dei conformismi. Non gli si bada troppo ai poeti, eppure sono gente pericolosa: lievi come brezza aprono finestre e porte impensate, illuminano
angoli bui, mostrano strade
impervie e misteriose.
Il loro dire suona come
il canto delle sirene , svela, invita , esorta. Ormai tu hai ascoltato , hai capito , devi quindi andare ed andare per vie inesplorate , per vie che aspettano di
esser rivelate ad occhi assonnati a menti assopite. Non te lo avevano mai avvertito di tener lontani quei pericolosi eversori che sono i poeti?
"Gli alberi" fa parte della raccolta Questo muro ( 1973 )
E' polemico Fortini ( Franco Lattes) con la società del suo
tempo ed è amareggiato, il cambiamento sperato per il quale aveva combattuto
partecipando alla resistenza in val
d'Ossola, in realtà non c'è stato, il poeta sente forte la delusione per
la crisi della sinistra, per la burocratizzazione del socialismo che egli
lucidamente percepisce, per la supina accettazione del capitalismo da parte di
"schiavi ciechi e quieti come merci..".
Delusione ed amarezza emergono in questa poesia :
la vista di alberi e siepi che
vivono una vita apparente, ma muoiono in una terra che " non respira abbastanza",
strozzati in realtà da polvere e fumo,
gli fornisce la possibilità di
evidenziare il parallelismo secondo il quale egli vede come gli uomini non stiano in realtà vivendo veramente, non hanno
tempo di amare la natura, di goderne , di arricchirsene, ma in questa desolante e lucida consapevolezza sembra introdurre nel
finale un barlume di speranza nel futuro : rivolto alla figlia simbolo delle speranze future , termina così, " e tu impari chi è tuo padre", a me sembra esprimere la eterna speranza di una nuova e migliore generazione che senza rompere il legame con quanto di spiritualmente positivo ci regala il passato, sia in grado di volgere uno sguardo limpido al futuro
Ho letto Fortini a suo tempo non amandolo particolarmente: ne coglievo la vena
polemica, ma non arrivavo a percepire completamente la lucidità che permeava i suoi scritti che invece letti ora
mi sembra rivelino una vena
quasi profetica.
Adesso i tigli sono rifioriti davvero e la sera, quando comincia a far buio ed è finito il faticoso lavoro, giungono le donne e le fanciulle, salgono in cima alle scale appoggiate ai rami e riempiono un cestino di fiori di tiglio.. .
Dai vecchi alberi, attraverso le tiepide sere estive, giunge sempre un profumo dolce come il miele...
I bambini cantano giù sulla spiaggia e giocano con le girandole di carta rossa e gialla... Nella polvere rosso-dorata della strada, api e bombi ronzano in cerchi diffondendo una dorata risonanza.
Conflitto scienza religione secondo C. G. Jung: uomo e la sua mente
Scritto da Marista Urru
sabato 04 luglio 2009
"Il conflitto tra scienza e religione è dovuto in realtà ad
un malinteso di entrambe. Il materialismo scientifico ha semplicemente
introdotto una nuova ipostasi, e questo è un peccato intellettuale.
Esso ha dato un altro nome al principio primo della realtà
ed ha presunto di avere creato così un elemento nuovo e di averne distrutto uno
vecchio. In qualunque modo chiamate il principio della esistenza - Dio,
materia, energia o qualsiasi altra cosa preferiate -non avete creato nulla;
avete semplicemente sostituito un simbolo. Il materialista è un metafisico
malgré lui.
La fede, d'altra parte, tenta di mantenere una condizione
mentale primitiva su basi puramente sentimentali. Essa non vuole rinunciare al
primitivo rapporto infantile con le figure create dalla mente ed ipostatizzate;
vuole continuare a godersi la sicurezza e la fiducia di un mondo ancora
presieduto da genitori potenti, responsabili, benevoli...
Gli alberi e Kafka, ma anche Lin Yutang, perchè no?
Scritto da Marista Urru
lunedì 22 giugno 2009
Albero ( Kafka )
Su uno scoglio battuto dalle onde,
Marcio di salsedine trafitto da un sole immobile resiste,
Arcigno caparbio un pino storto e nano,
Arcigno caparbio, resiste,
Affonda le radici nella poca terra,
Corroso da un vento carico di mare si torce si flette
Ma non si lascia andare,
Rimane abbarbicato a quell'esile sperone volontà di esserci,
Volontà di farcela se ripenso adesso a quel pino storto e nano,
Mi dà coraggio più di stupide parole che mi
Dico ogni giorno per non lasciarmi andare,
Quel pino storto e nano arcigno e caparbio
L'ultima lezione dello stregone di fronte alla porta del crepuscolo
Scritto da Marista Urru
domenica 14 giugno 2009
Messico: la Sierra madre
Spiega Don Juan a Castaneda :
" Questa terra, questo mondo. Per un
guerriero non può esserci amore più grande".. " Solo se si ama questa terra con
inflessibile passione ci si può liberare
della tristezza".. " Un guerriero è sempre pieno di gioia perché il suo amore è inalterabile e la sua
amata, la terra, lo abbraccia e gli concede dono straordinari. La tristezza è
solo di quelli che odiano proprio ciò che dà riparo ai loro esseri"
Don Juan carezzò la terra con tenerezza.
" Questo essere amato, che è vivo fin nei suoi ultimi
recessi e capisce ogni sentimento, mi ha curato delle mie pene e finalmente,
quando ho compreso appieno il mio amore per esso, mi ha insegnato la
libertà"...." Solo l'amore per questo essere splendido può concedere la libertà
allo spirito di un guerriero, e la libertà è gioia, efficienza, e abbandono
dinanzi ad ogni sorte. Questa è la lezione ultima. E' sempre lasciata per
l'ultimissimo istante: per l'istante di
estrema solitudine in cui un uomo sta di fronte alla sua morte ed al suo essere
solo. Soltanto allora ha senso"... " Il crepuscolo è la fenditura tra i mondi.. è
la porta dell'ignoto.".. Con un movimento largo del braccio indicò l'altipiano
su cui sedevamo: "Questo è il pianerottolo
dinanzi alla porta"..
Da L'isola del Tonal di Carlo Castaneda