Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.
Anche questa
mattina ho camminato inerpicandomi su per la macchia, c'era umido e grigiore
intorno, dai cipressi venivano pigolii incerti di passeri assonnati, persino le
tortore apparivano pigre e contrariate dalla mia intrusione su per i vialetti
ricavati tra i mirti, poi mi son fermata ed ho aspettato l'alba seduta sul muretto di tufo, osservando le tele dei ragni punteggiate di
brina luccicante e l'affannarsi
disordinato ed incerto delle prime
formiche.
Ho ricordato con nostalgia quanto
amavi questo piccolo poggio, ci venivamo insieme ; da allora molto tempo è passato e m'è parso un soffio: eravamo sedute sullo stesso muretto ed era un torrido agosto , tu
ridevi felice dicendoti certa che quello
fosse luogo da fate ed elfi, che ne avrei avuto la prova in
Primavera quando l' avremmo trovato cosparso di orchidee selvatiche e campanule , ed ecco che dopo tanti e tanti anni io con i miei capelli bianchi, riandavo col
pensiero alla mia giovane madre, a quegli attimi felici , e intanto nella solitudine del primo mattino aspettavo che il sole,
da bravo primo attore, si decidesse al suo trionfale ingresso nel
nostro canalone.
Una canzone di Modugno, profondamente melanconica scritta nel 1955
Ci immerge in un mondo di compostezza in cui i sentimenti contenuti e sussurrati arrivano al cuore e vi penetrano, non restano in superficie come accade per quelli sguaiatamente urlati; siamo in una dimensione in cui anche l'estremo atto del suicidio, privato e non mediatico, è elegante , muto e solitario, incute rispetto come un rito, tanto che la natura stessa sembra immobilizzarsi .
La luna , sorpresa ed impallidita, si ritrarrà dalle strade deserte e silenziose e tutto intorno sembra in qualche modo partecipare del dolore e della ineluttabilità del gesto. E' un poco come vedere la foto, l'acquerello di un mondo scomparso.
VECCHIO FRAC
E' giunta mezzanotte si spengono i rumori
si spegne anche l'insegna di quell'ultimo caffè
le strade son deserte, deserte e silenziose
un'ultima carrozza cigolando se ne va
il fiume scorre lento frusciando sotto i ponti
la luna splende in cielo dorme tutta la città
solo va un vecchio frac.
Ha un cilindro per cappello
due diamanti per gemelli
un bastone di cristallo la gardenia nell'occhiello
e sul candido gilet un papillon
un papillon di seta blu
Si avvicina lentamente con incedere elegante
ha l'aspetto trasognato malinconico ed assente
non si sa da dove viene né dove vadi
chi mai sarà quel vecchio frac?
bonne nuit, bonne nuit bonne nuit, bonne nuit
buonanotte
va dicendo ad ogni cosa ai fanali illuminati
ad un gatto innamorato che randagio se ne va.
E' giunta ormai l'aurora si spengono i fanali
si sveglia a poco a poco tutta quanta la città
la luna si è incantata, sorpresa e impallidita
pian piano scolorandosi nel cielo sparirà.
Sbadiglia una finestra sul fiume silenzioso
e nella luce bianca galleggiando se ne van
un cilindro, un fiore, un frac.
Ha un cilindro per cappello due diamanti per gemelli
un bastone di cristallo la gardenia nell'occhiello
e sul candido gilet un papillon un papillon di seta blu.
Galleggiando dolcemente e lasciandosi cullare
se ne scende lentamente sotto i ponti verso il mare,
verso il mare se ne va di chi sarà, di chi sarà quel vecchio frac
adieu adieu adieu adieu vecchio mondo
ai ricordi del passato ad un sogno mai sognato
ad un attimo d'amor che mai più ritornerà
...Domenico Modugno
San Francesco lo ho abbandonato in un certo senso, la vita mi ha distratto.
Presto da
bambina mi innamorai del Santo, me ne parlavano a scuola, o in casa, io tacevo
e mi rammaricavo del troppo tempo che mi
divideva da lui, mi pareva che sarebbe stato un amico entusiasmante: l'amore
per la natura, gli animali, i fiori, il
fatto che parlasse perfino con i lupi, la dolcezza e la calma, tutto pareva fatto a misura di bambino, mentre il mondo adulto e reale intorno a me a volte mi sembrava, lo
ricordo benissimo, strano ed incomprensibile e fuori dal riparo della mia casa,
anche crudele. Mentre ero e sono attratta
dalla magia della semplicità del
quotidiano, della natura in tutte le sue espressioni , dell'amore per il creato
e le creature che lo occupano.Fu in un certo senso quello per San Francesco un
amore come solo i bambini possono
provare, segreto ed esclusivo.
Ma la vita ha i suoi tempi, le sue stagioni, e San Francesco
fu messo in un angolo del cuore, come suol dirsi, dopo una troppo breve pausa di rigenerazione spirituale nella pace
di Assisi e Gubbio con mia madre, che ricordo bene mi disse non appena ebbi terminato la licenza liceale, - se vuoi ti porto in Umbria, prima che tutto
cambi ed il mondo cancelli anche lì ogni
" brandello di spirito e di umanità".-
Non capii bene che intendesse con i "brandelli di spirito",era
così mia madre: con aria distratta e lontana
ti diceva di queste cose, e poi pareva dimenticarsene. Comunque andammo
e fu un bellissimo periodo davvero, in
effetti poco dopo intorno a noi prima, poi nel paese tutto, molto cambiò ed a pensarci
bene davvero i "brandelli di spirito" non sembrano rimasti più in Ialia .
Certo qualunque sia il destino dell'atmosfera magica di
Assisi o dei brandelli di spiritualità evocati da mia madre, San Francesco
resta. A dispetto di molti.
E' questa la grandezza dei Santi, restano e quello che hanno
insegnato supera i secoli, le guerre, gli odi, le miserie umane. Questa verità anche un non credente o un miscredente, possono
coglierla facilmente, ed è una delle ricchezze più grandi del Cristianesimo, la
realizzazione da parte di alcuni, dello Spirito Divino, che io sento e percepisco,
e mi perdoneranno i cattolici veraci, come la espressione della natura
spirituale che è insita nell'uomo,
dimensione che molti preferiscono negare
temendo di perdere chi sa quali beni materiali, senza comprendere che sviluppare la parte spirituale insita
nell'uomo, nulla toglie alla parte materiale, ma se mai aggiunge sapore e
significato alla vita, altrimenti davvero vuota ed insulsa fonte di
disperazione .
Comunque in questi giorni San Francesco in qualche modo è
tornato nella mia mente, un insieme di piccole coincidenze : un olivo da
curare, dei passeri giocosi, un monile di cuoio a forma di Tau.
Ti chiedo solo un sogno, un sogno che mi avvolga come una pallida bolla di sapone che lieve e sola mi faccia salire in alto e poi ancora più in alto, fino a fondermi col cielo.
Per dilettarsi, sovente, le ciurme
catturano degli àlbatri, marini
grandi uccelli, che seguono, indolenti
compagni di viaggio, il bastimento
che scivolando va su amari abissi.
E li hanno appena sulla tolda posti
che questi re dell'azzurro abbandonano,
netti e vergognosi, ai loro fianchi
miseramente, come remi, inerti
le candide e grandi ali. Com'è goffo
e imbelle questo alato viaggiatore!
Lui, poco fa sì bello, com'è brutto
e comico! Qualcuno con la pipa
il becco qui gli stuzzica; là un altro
l'infermo che volava, zoppicando deride.
Come il principe dei nembi
è il Poeta; che, avvezzo alla tempesta,
si ride dell'arciere: ma esiliato
sulla terra, fra scherni, camminare
non può per le sue ali di gigante.
Il poeta e la società, un contrasto molto sentito nel
romanticismo, il poeta veniva visto per
lo più come un solitario isolato orgogliosamente dalla società materialista,ma Baudelaire lontano da coglierne la
somiglianza con lo sdegnoso Condor ( come per esempio fece Leconte des Lisle), lo vede piuttosto
come un inadatto alla vita tra gli altri
uomini, estraneo ad un mondo che non lo comprende, destinato a soffrire per questa differenza che allontanandolo dall'uomo lo condanna a soffrire debole ed indifeso, goffo ed inadatto alla
vita sulla terra, vita per la quale le ali troppo grandi costituiscono un impedimento.