Ritorno in Sardegna: le piccole donne
Suoni e colori consueti mi accolgono al mattino:
è il cicaleccio
allegro delle ragazze che, timide
gazzelle, ridendo sciamano verso la
Chiesa.
Sono belle con i
loro abiti colorati, rigido e composto
il camminare, lucenti
gli sguardi rapidi trattenuti a forza,
che tradiscono l’attesa dell’incontro,di velluto gli occhi
che
traspaiono promesse e speranze.
Poco più in là, timidi ed impacciati i ragazzi
Si danno un tono, quasi facendosi coraggio in gruppi,
falsamente sfrontati, si lasciano ammirare,valutare.
Un piacere ed una speranza guardarle
queste piccole donne, sono poco più che
bimbe ,
eppure, pronte ai primi innocenti giochi
d’amore
appaiono già forti e sicure, è bello
indovinarne le ingenue attese,
e sapere che nelle loro mani , nelle mani
delle piccole donne di Sardegna è il futuro.
da gentedisardegna
Ancora non è giunta primavera
ma le margherite gialle
scendono a cascate dai dirupi
e toccano l’asfalto
e si impegolano nei fossati
Le aride spine
insieme ai fichi
dai rami neri come il carbone
le tengono a bada
e i superbi pioppi
come gendarmi
son pronti a frenare
ogni slancio che viene da terra.
Ancora non è primavera.
Ma a mazzi
le margherite irrompono
e poi si dividono
seguendo
mille percorsi diversi
infine
si tuffano insieme in un mare di giallo..
Ancora però non è primavera.
E intanto
più avanti
anche gli alberi di mandorlo
esplodono in un canto di gioia
e che importa loro?
Per loro è già primavera:
è primavera del cuore.
Albertina Piras
|
- Si prega di inserire commenti riguardanti l'articolo.
- Commenti ritenuti offensivi verranno eliminati.
- E' severamente vietato qualsiasi tipo di spam. Cose del genere verranno cancellate.
- I commenti verranno approvati dall'Amministratore prima di venire pubblicati.
- Ricordarsi di inserire il codice numerico nell'apposito box
- Se il codice è errato riaggiornare la pagina (refresh)
|
Riporta quest'articolo sul tuo sito!
Powered by AkoSuite 2007 |