Dal “Giornale di Brescia”
Uno spettro si aggira per Salò. È stato visto almeno tre volte,
sempre nello stesso punto del lungolago Zanardelli, all'altezza
dell'ottavo lampione della passeggiata partendo dal ponte Viganò, di
fronte alla gelateria Vassalli. Lei (l'illustre defunta è una donna)
è nientemeno che Claretta Petacci, l'amante di Benito Mussolini, con
cui condivise i giorni gardesani della Rsi e il tragico destino
finale. Bella ed altezzosa, fasciata da un abitino leggero anni
Trenta, Claretta sarebbe apparsa a Salò in almeno tre
occasioni.
Tante sono le segnalazioni registrate dal forlivese
Massimo Merendi, cacciatore di fantasmi all'italiana e presidente
dell'associazione National Ghost Uncover. Camice bianco in stile Ris,
con la classica valigetta contenente la strumentazione necessaria a
rilevare flussi magnetici e presenze inconsuete, Merendi ieri è
giunto sul lago con Gianfranco Morgagni, responsabile tecnico dei
Ghost Uncover, per annunciare l'apertura di un fascicolo sul
misterioso caso salodiano e per i sopralluoghi preliminari.
«Le
tre segnalazioni - spiega Merendi - sono arrivate in momenti
differenti e da persone che non si conoscono tra loro». La prima
risale ad oltre un anno fa, estate 2011, poco prima di Ferragosto:
verso le 23 tre ragazzi bresciani di 26, 28 e 32 anni notano una
bella signora, un po' demodé ma molto elegante, che si rivolge ad
uno di loro presentandosi: «Sono Claretta». Non aggiunge altro e,
d'un tratto, svanisce. I tre ragazzi ne parlano con un socio milanese
di Ghost Uncover. Viene informato Merendi, che però non dà troppo
peso alla segnalazione.
Secondo avvistamento nel novembre
2011: cinque componenti di una comitiva stanno passeggiando sul
lungolago quando, all'altezza dell'ottavo lampione, vedono Claretta
nel suo vestitino leggero, nonostante la stagione. «Guarda quella
come va in giro», commentano, e l'apparizione, questa volta senza
proferir parola, si dissolve nel nulla.
Terzo avvistamento
nell'aprile scorso. Quattro turisti, due siciliani e due lombardi,
rivedono, sempre nello stesso luogo, Claretta. Tre di loro la sentono
chiaramente dire: «Ben ha detto: adesso basta!» ed altre frasi, più
sanguigne, che riguardano la situazione politica italiana. «Un
messaggio alla nazione del Duce per interposta persona», commenta
Merendi, senza rivelare il contenuto delle affermazioni. Il quarto
turista del gruppo, poco distante, sta riprendendo il lungolago con
una telecamera. «Ha inquadrato il fantasma, stiamo studiando il
filmato», dice Merendi, che aggiunge: «Abbiamo valutato
l'attendibilità dei racconti e siamo qui per approfondire. Se
otterremo i permessi, in febbraio manderemo a Salò una squadra per
monitorare la zona per 48 ore».
Niente aspiratori
molecolari, tute o zaini fantascientifici da disinfestatori, però.
Si tratta di un furgone con telecamere a infrarossi, rilevatori di
cambiamenti di calore e umidità e sensori acustici. Tutto
controllato da quattro persone: due tecnici ai monitor e due
testimoni, uno che crede ai fantasmi, l'altro iperscettico.
L'obiettivo è studiare il caso con cautela e razionalità, «partendo
dalla convinzione - conclude Merendi - che si possa trovare una
spiegazione pratica ed empirica. Niente è dato per scontato e niente
è dato per assodato fino a prove scientifiche certe».
L'unica
cosa di cui sono davvero certi questi goliardici indagatori
dell'occulto è che «i fantasmi non sono mai pericolosi. Se non
quelli che abbiamo nella nostra testa e nel nostro cuore». E se lo
dicono i Ghost Uncover, c'è da crederci.
Simone
Bottura
riproduzione riservata ©
www.giornaledibrescia.it
|
- Si prega di inserire commenti riguardanti l'articolo.
- Commenti ritenuti offensivi verranno eliminati.
- E' severamente vietato qualsiasi tipo di spam. Cose del genere verranno cancellate.
- I commenti verranno approvati dall'Amministratore prima di venire pubblicati.
- Ricordarsi di inserire il codice numerico nell'apposito box
- Se il codice è errato riaggiornare la pagina (refresh)
|
Riporta quest'articolo sul tuo sito!
Powered by AkoSuite 2007 |