Le Parabole di Gesù
Gesù, per mezzo dei suoi racconti parlava a genti ansiose in attesa dell' avvento di un
Regno di Dio, scelse la forma di
parabola per essere comprensibile a tutti e per riuscire in un certo senso ad incidere
nella coscienza anche di coloro che ancora non erano pronti a comprendere
appieno il suo messaggio di Amore.
Quella della parabola , ( dal greco il verbo
parabellein che significa “gettare al fianco”), è un genere letterario che
permette di partire da un fatto immaginario, ma possibile e verosimile, per
spiegare un concetto morale o spirituale. Chi ascolta viene a trovarsi in un mondo fittizio per poi
essere di nuovo trasposto nel mondo reale, in questo modo anche le persone
semplici riescono ad arrivare ad un giudizio imparziale. Questo sistema era
anticamente assai usato per esprimere e fare comprendere concetti astratti e
complessi.
Socrate stesso si opponeva ai Sofisti ricorrendo a parabole.
Gesù scelse di ricorrere alle parabole
per presentare il Regno di Dio, raccontando episodi di cita comune che chiunque
poteva condividere arrivando a comprenderne alla fine anche il messaggio
spirituale contenuto. Ed è interessante osservare come abbia seguito un metodo graduale, uno svolgimento di
concetti preparatori al Regno di Dio,
alla sua comprensione.
Parlare a folle osannanti, preannunciando il regno di Dio, mentre quelle folle non erano
pronte al Regno Spirituale di cui Gesù in realtà parlava e che era qualcosa di
totalmente sconosciuto per loro, comportava che in realtà essi andavano preparati.
Poiché la parabola presenta
verità apparentemente semplici, episodi di vita comune, in modo che chi ascolta ne riceva
in ogni caso una impressione immediata, si avrà che alcuni che ne
comprenderanno a fondo tutto
il suo significato spirituale, altri ne
recepiranno almeno un desiderio di approfondire, di capire, di svelare
il
senso, e Gesù era sempre disponibile a spiegare a chi glielo chiedesse.
Alcuni poi racchiuderanno nel cuore senza nemmeno rendersene conto ,
almeno un ricordo, un segno , del messaggio.
dal Vangelo di Luca, liberamente riporto il racconto del seminatore
Il seminatore spargeva la semenza:
Una parte del seme
cadde fuori del campo, fu calpestata e gli uccelli se ne cibarono.
Una parte dei semi cadde invece su rocce e sassi e come si
aprirono seccarono mancando il nutrimento.
Una parte dei semi cadde fra le spine così che queste presto
soffocarono il seme appena nato.
Una parte infine cadde nella terra buona e una volta che
attecchì fruttò il cento per uno.
Ora il seme niente altro è se non la parola di Dio.
I semi caduti lungo la strada stanno ad indicare quegli
uomini che hanno udito la parola di Dio, ma essa non ha trovato terreno fertile
e facilmente il diavolo la ha portata
via dal loro cuore affinchè non
credendo, non possano esser salvi.
I semi caduti sulla roccia stanno a indicare coloro che
ricevono la parola in allegrezza, senza profondo sentimento, credono al
momento, ma alla prima prova, si traggono indietro.
I semi caduti tra le spine simboleggiano coloro che hanno
udito, ma soffocano la parola di dio perché per loro sono più importanti cure
ed affanni dei beni e delle ricchezze.
Infine i semi caduti nella buona terra indicano coloro
che tengono la parola d Dio in se, e
lasciano che essa cresca nel loro animo buono e puro così che dia buoni frutti.
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