Il giardino, sospeso ed addormentato, era immerso in una dimensione altra , il silenzio era morbido ed avvolgente, mentre uno spettacolo antico , eternamente replicato, colmava i suoi occhi: la luce della della vecchia luna si era riversata, quasi improvvisa, sui prati e sulle colline lontane, e silenziosa , inarrestabile, scivolava sul poggio avanti a lei, fra scuri anemoni emergenti a fatica dall'erba non tagliata e narcisi infreddoliti,

si insinuava fra i rami dei pini, giocava con i fili del prato allungandone le ombre sulla roccia ed i tufi. Una luce in movimento, nota Marista, questo era l'effetto, una luce che scivola davvero e si spande come acqua di fonte.

E' in realtà accaduto che una luna pallidissima e trasparente è fuoriuscita inaspettata da dietro la quinta vaporosa di una nuvola. Le stelle lassù quasi non si vedono, la regia ha deciso che il palcoscenico sia tutto per quella diafana, magica luna e per la sua luce che man mano invade silenziosa ogni angolo del giardino, cade giù per la discesa, fino al cancello ed al merletto dorato dei gelsomini d'inverno allungati fino a terra dall'alto muro, il loro delicato profumo arriva sino alla vetrata aperta, Marista ne aspira il profumo, ma quasi non li riconosce, sembra che il grosso cespuglio sia sdraiato sul cancello, i lunghi rami hanno assunto un aspetto irsuto e minaccioso più che misterioso, ombre disordinate si allungano sui tufi del muro, fanno pensare a lunghi tentacoli di sconosciute creature marine .

Marista è un poco interdetta, si chiede come mai prima non le sia mai accaduto di assistere a niente di simile, mai ha visto la luna rompere improvvisa il buio della notte, giocare con la sua incredibile luce, e creare, plasmare il mondo intorno, trasformare , ammorbidire qua, coprire là, e poi accentuare le ombre, gli spigoli, le rughe delle rocce, rivelandone anfratti mai svelati, sino a creare un mondo altro, ultraterreno o forse solo parallelo, uno dei tanti mondi paralleli che lei ha sempre  desiderato visitare.

Guarda stranita e pensa che in fondo,si, la luna sta giocando, e lei è una donna fortunata che, incantata, assiste ad un gioco, forse ad una magia, certo alla creazione di un giardino sconosciuto e bellissimo, fatto emergere dal buio della notte solo per lei, e trattiene quasi il respiro, mentre le affiora il ricordo di una frase che ha letta da qualche parte, ha annotata al margine di un taccuino, e anche se non ricorda dove e quando la ha letta, le si è bene impressa nella mente : "L'incanto ti fa dialogare con ciò che non trova parole per essere detto".

Ora Marista capisce sino in fondo il significato di quelle parole , " Forse in questo momento sono felice" dice a se stessa.

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