Guardare le nuvole è un’arte, ci vuole impegno: anzitutto si deve vuotare
la mente dalla zavorra di pensieri quotidiani
fastidiosi e petulanti che la perseguita e mettersi comodi. Si pensa che
sdraiarsi su un prato sia il miglior partito, personalmente benché io sia una
sperticata fan della natura, raramente mi sdraio sui prati, troppi zeppetti,
formiche , ragni e chi sa che altro.Un buon lettino da giardino, una roccia
anche, un tronco d’albero, mi son più congeniali, unico compagno il mio gatto
possibilmente.
D’altra parte il mio
luke è gatto da nuvole, forse perché somiglia
davvero ad una nuvola , leggero e
discreto, silenzioso mi guarda con i suoi particolari occhi un po’ quadrati,
dolci ed attenti, per un po’ segue il
mio sguardo, ma se non sono
visibili in cielo voli di uccelli si annoia e sonnecchia sulle
mie gambe, in ogni caso non procura alcun fastidio.
Le nuvole le puoi osservare dedicandoti al solito giochino
di individuare immagini, e questo vien bene specie se son gonfie e basse, ma di sicuro è meglio se son alte , sfilacciate, tormentate
e lontane: puoi arrivare a percepire l’infinito.
Dopo un simile esercizio , da ragazza ero convinta che
persino la mia pelle se ne avvantaggiasse, forse era davvero così, evidentemente
ora milioni di nuvole non potrebbero
influire sulla mia epidermide per fortuna, visto che di rado mi posso permetter
il lusso di una siffatta solitaria tranquillità
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