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L'arpa eolica nel giardino dei suoni PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
lunedì 23 febbraio 2009



 Esiste un giardino detto dei suoni :  tún-resún di Lohn, il regno delle esperienze acustiche  sito nello Schamserberg  il Cantone detto dei Grigioni
Nel piccolo paese di montagna di Lohn, situato sullo Schamserberg, si possono imparare a conoscere i suoni nei modi più diversi con dieci oggetti musicali particolari. L’attrazione è l’artistica arpa eolica (detta anche arpa eolia) che con i suoi magici toni armonici invoglia ad ascoltare, non solo con l’udito.

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Cosa è una arpa eolica da uno scritto di  Di Paolo D'Angelo

Nella sua forma più semplice, questo strumento è costituito da una cassa di risonanza in legno, che può avere dimensioni variabili ma che per solito debbono essere tali che lo strumento possa essere trasportabile e orientabile con facilità; sulla cassa sono tese mediante due ponticelli alcune corde di budello, il cui numero non è fisso ma può variare (da un minimo quattro o sei fino a quindici e oltre), e son praticati dei fori armonici. Se collocata davanti ad una finestra aperta, o comunque in un luogo dove vi siano correnti d’aria, le corde vengono poste in vibrazione e producono suoni diversi, dipendenti dalla intensità della corrente .

Normalmente non è sufficiente collocare lo strumento in modo tale che esso possa essere investito dalla corrente d’aria, ma è necessario convogliare in qualche modo l’aria stessa sulle corde affinché i suoni si producano. Ciò accadeva per solito mediante delle pareti laterali sempre in legno, collocate a creare una sorta di imbuto o di bocca di lupo attraverso la quale l’aria giungeva sulle corde.

L’arpa eolia ebbe una qualche diffusione tra la seconda metà del Settecento e la prima metà dell’Ottocento, limitatamente alla Inghilterra e alla Germania, dove era possibile incontrarne degli esemplari nelle case private e dove alcuni artigiani si erano specializzati nella loro fabbricazione.

Nei paesi latini non sembra che essa si sia mai diffusa, e ancora nel 1856 l’autore dell’opera probabilmente più completa e ricca di notizie sull’arpa eolia, il musicista francese Kastner, trovava che lo strumento era «d’un usage à peu près inconnu hors de l’Allemagne et de l’Angleterre», diceva di averne visto molti esemplari nella sua giovinezza, in Germania, ma nessuno in territorio francese se non in Alsazia, e aggiungeva che esse erano vendute regolarmente a Strasburgo, dove egli stesso se ne era procurato, nel 1838, un esemplare . Ma soprattutto, l’arpa eolia divenne nella letteratura romantica (e in questo caso, sorprendentemente, non solo in quella tedesca e inglese, ma anche, se pur meno di frequente, in quella francese) un simbolo in cui si incarnavano alcuni motivi ricorrenti della poetica romantica, una sorta di emblema del concetto romantico stesso dell’arte e della poesia

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  Commenti (2)
1. Grazie
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 25-08-2011 17:05
Caro Claudio, sono io che ti ringrazio, sei stato molto gentile, mi fa piacere esser stata di una qualche utilità a chi come te fa un lavoro, oltre che affascinante, anche in una onlus che volge la sua attività in favore dei diversamente abili. Esiste una Italia che ci rende orgogliosi ancora e che va avanti nonostante tutto, un caro saluto Marista
2. Molto utile ed interessante
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 25-08-2011 11:28
Vorrei esprimere un ringraziamento a chi ha realizzato questo articolo poichè mi da degli spunti utili per progettare e realizzare degli strumenti musicali all'interno del laboratorio in cui lavoro presso il Centro Diurno Principe Emilio di Bologna che è un servizio dell'Associazione AIAS Bologna onlus a favore di persone con disabilità. 
Grazie mille.

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