La pecora, il cane , il lupo: i bugiardi vengono puniti |
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Scritto da Marista Urru
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sabato 27 ottobre 2007 |
Un cane disonesto pensò di sfamarsi senza fatica pretendendo da una mite pecora un pane, e arrivo' in giudizio a sostenere di
averglielo prestato.
Citò come teste un suo pari , un lupo che, pur di avere una maggior mercede, dichiarò addirittura che il debito non
era di un solo pane, ma di dieci.
La pecora fu condannata in base alla
falsa testimonianza, e zitta zitta, pagò quel che non doveva.
Ma dopo pochi giorni, la pecora incontrò il lupo che giaceva in una fossa: "Questa" disse fra se' e se' "è la ricompensa data dagli dei alla frode", e tiro' dritto per la sua strada.
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Il lupo e l'agnello : tecniche di un prevaricatore |
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Scritto da Marista Urru
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sabato 27 ottobre 2007 |
Un lupo ed un agnello, spinti dalla sete, erano giunti allo stesso
ruscello. Più in alto si fermò il lupo, molto più
in basso si mise l'agnello. Allora quel furfante, spinto dalla sua sfrenata
golosità, cercò un pretesto di litigio.- Perché -
disse - intorbidi l'acqua che sto bevendo? Pieno di timore, l'agnello
rispose: - Scusa, come posso fare ciò? Io bevo l'acqua che passa
prima da te."
Il lupo ricorre ad altro argomento.
"E disse: - Sei mesi fa
hai parlato male di me.
E l'agnello ribatté: - Ma se ancora non ero nato!"
"- Per Ercole, fu tuo padre, a parlar male di me - disse il lupo.
E subito gli saltò addosso e lo sbranò fino ad ucciderlo . Questa favola è scritta per quegli uomini che opprimono
gli innocenti con falsi pretesti."
La favola ci dice due cose. Che chi prevarica cerca anzitutto di legittimarsi e se la legittimazione viene confutata, oppone il non argomento della forza , ( vedi Umberto Eco : in una conferenza tenuta per il Ciclo "Nel segno della parola" - tenuta alla Università di Bologna )
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Il leone ed il toro: spesso i forti sottovalutano l'intelligenza dei deboli |
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Scritto da Marista Urru
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lunedì 15 ottobre 2007 |
Un leone da lungo tempo meditava di uccidere un forte toro e temeva di non riuscire. Un giorno decise di ricorrere all'astuzia.
Gli fece sapere di aver catturato un montone e lo invitò al banchetto.
Aveva preparato tutto per assalirlo una volta seduto a tavola, il toro
andò all'appuntamento: vide molte pentole, lunghi spiedi, ma di montone
nessuna traccia.
Allora, senza dire neanche una parola, se ne andò.
Il leone lo richiamò e gli chiese il motivo del suo comportamento,
visto che non gli era stato fatto nessun affronto. E il toro rispose: -
Ho una buona ragione per andarmene vedo tutto pronto per cucinare non
un montone, ma un toro.
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Il lupo ed il pastore : mai fidarsi dei lestofanti! |
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Scritto da Marista Urru
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lunedì 15 ottobre 2007 |
Un lupo andava al seguito di un gregge di pecore, senza far loro alcun
male. Il pastore, sulle prime, lo teneva a bada come un nemico, e lo
sorvegliava con estrema diffidenza. Ma quello ostinatamente lo seguiva,
senza arrischiare il minimo tentativo di rapina. Così gradatamente il
pastore si convinse di avere in lui un custode, piuttosto che un nemico
intenzionato a danneggiarlo. Un giorno ebbe bisogno di recarsi in
città, gli lasciò le pecore in custodia e partì tranquillo. Ma il lupo
seppe cogliere l'occasione: si lanciò sul gregge e ne fece strage
sbranandone una gran parte. Il pastore, quando fu di ritorno e vide la
rovina del suo gregge, esclamò: - Mi sta bene! Quale stupidità mi ha
spinto ad affidare le pecore ad un lupo?
Allo stesso modo, coloro che affidano i propri beni a persone avide naturalmente li perdono.Ogni riferimento a banche e finanziarie è puramente casuale. Inoltre, possiamo dire che....
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Il leone ed il cinghiale, anche gli stupidi capiscono che ci si deve coalizzare |
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Scritto da Marista Urru
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lunedì 15 ottobre 2007 |
Un giorno d'estate, quando il calore provoca la sete, un leone e un cinghiale
andarono a bere a una piccola fonte, e cominciarono a litigare su chi
dei due dovesse dissetarsi per primo. La lite si inasprì fino a
trasformarsi in duello mortale. Ma ecco che, mentre si volgevano un
momento per riprendere fiato, scorsero degli avvoltoi che stavano lì ad
aspettare il primo che sarebbe caduto, per mangiarselo. A tal vista,
ponendo fine al duello, dichiararono:
" Meglio diventare amici che diventar pascolo di avvoltoi e di corvi ".
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Il topo e la rana : mai fidarsi e..chi la fa, l'aspetti |
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Scritto da Marista Urru
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sabato 13 ottobre 2007 |
Il topo per poter attraversare più facilmente un
fiume, chiese aiuto alla rana. La rana con un filo legò ad una delle sue zampe
di dietro uno dei piedi anteriori del topo. Quando a nuoto furono arrivati a
mezzo del fiume, la rana, tradendo la parola data, si tuffò sott'acqua e si
trascinò dietro il sorcio.
Morto, il sorcio venne a galla e ondeggiava sui
flutti. Il nibbio che volava adocchiò la preda: strappò il topo e insieme portò
via la rana che era con esso legata.
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