Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.
Per dilettarsi, sovente, le ciurme
catturano degli àlbatri, marini
grandi uccelli, che seguono, indolenti
compagni di viaggio, il bastimento
che scivolando va su amari abissi.
E li hanno appena sulla tolda posti
che questi re dell'azzurro abbandonano,
netti e vergognosi, ai loro fianchi
miseramente, come remi, inerti
le candide e grandi ali. Com'è goffo
e imbelle questo alato viaggiatore!
Lui, poco fa sì bello, com'è brutto
e comico! Qualcuno con la pipa
il becco qui gli stuzzica; là un altro
l'infermo che volava, zoppicando deride.
Come il principe dei nembi
è il Poeta; che, avvezzo alla tempesta,
si ride dell'arciere: ma esiliato
sulla terra, fra scherni, camminare
non può per le sue ali di gigante.
Il poeta e la società, un contrasto molto sentito nel
romanticismo, il poeta veniva visto per
lo più come un solitario isolato orgogliosamente dalla società materialista,ma Baudelaire lontano da coglierne la
somiglianza con lo sdegnoso Condor ( come per esempio fece Leconte des Lisle), lo vede piuttosto
come un inadatto alla vita tra gli altri
uomini, estraneo ad un mondo che non lo comprende, destinato a soffrire per questa differenza che allontanandolo dall'uomo lo condanna a soffrire debole ed indifeso, goffo ed inadatto alla
vita sulla terra, vita per la quale le ali troppo grandi costituiscono un impedimento.
Il coraggio del Poeta. Lezione di poesia , Dino Buzzati
Scritto da Marista Urru
mercoledì 18 marzo 2009
Cosa è la
Poesia? Ma si, ce lo siamo chiesti un po’ tutti cosa fa di
due righe una poesia, da cosa esattamente proviene quel qualcosa in pù, quella magia che incanta il
cuore e l’anima. Ci sarebbero mille risposte, ognuna con la sua particola di
verità, ma a tale proposito abbiate la pazienza di leggere questo brevissimo racconto di Dino
Buzzati, uno che se ne intendeva di poesia.
LEZIONE DI POESIA
“ Su, piccolo giovane poeta, questa è la sera adatta, mi
sembra; è primavera, siamo al crepuscolo, il cielo anche è propizio per via di
quelle nubi lunghissime, avanti dunque, se sei capace, parla”.
“ Ecco… per esempio – cominciò il Poeta balbettando – ecco..
vedi quella finestra illuminata, lassù, quasi in cima al casamento?”
“ Quella finestra, dici?”.
“ Ma si, perché?Forse
che non va bene?”
“E’ inaudito ragazzo mio! Tu parli proprio di quella
finestra al nono piano se l’ho contato giusto, l’unica accesa in tutto il
palazzo?”
“ Si precisamente quella”.
“Ah, è incredibile! Tu, poeta, tu invitato da noi appositamente, pagato anche : tu hai il
coraggio di parlare della finestra accesanella notte, eccetera. ( Chi ci sarà in quella stanza?Una mammache veglia il bambino mlato? Un falsario che
lavora? Un poeta che sogna?). Ma è spaventoso, capisci.
Questo è il massimo della banalità.
Non c’è studentessa di normali che non abbia già scritto
tutto questo nelle pagine del diario”
“ E allora? Che significa? Proprio questo coraggio bisogna
avere. La finestra accesa nella notte, esattamente, con le fantasie corrispondenti,
così banali, spontanee, così facili. Dopo le studentesse, anch’io.
Solo che i loro diari appassiranno ignoti, chiusi nel fondo
dei cassetti.
Mentre per me la gente si volterà, le orecchie tese, le
bocche semiaperte abere, a bere ciò che è la vita. E io volerò sopra di loro!”
Da: “Esperimento di magia” 18 racconti di Dino Buzzati. Collana
le Quattro stagioni. Rebellato editore. Padova ( 1958 )