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Marista
HomeParpaiola Fulmine e Blackout 2003 Parpaiola svela il ruolo di Germania, Siemens, funzionari Enel
Fulmine e Blackout 2003 Parpaiola svela il ruolo di Germania, Siemens, funzionari Enel
Scritto da Marista Urru
venerdì 26 marzo 2010
Riporto in evidenza questo articolo di Franco Parapiola perchè ridiventa di attualità e chi non lo avesse letto, lo faccia, è illuminante. Come ci fregano! Ora torna di attualità perchè gira voce che avremo parecchi nuovi blackout, e la fantasia già vola e depista in un certo senso, dalla amara realtà : ciucciano soldi . Punto . E si preparano a farlo ancora. Ancora punto e BASTA non se ne può più!!
Franco Parpaiola ha mandato il primo capitolo del
manoscritto in cui racconta la esperienza illuminante avuta a
Monopoli
come collaudatore della caldaia
della centrale a biomassa .
Lo accludo in pdf
affinchè ve lo possiate leggere con comodo , ne vale la pena. Intanto vi
riporto, come
promesso, alcune anticipazioni su la verità riguardo al fulmine malandrino che nel 2003 provocò uno
strano ed
inspiegabile blackout su l'Italia tutta.
Ce ne parlarono e ne scrissero tutti i giornali per poi tacere , ma solo
dopo averci dato spiegazioni incomplete ed aver sparso fuffa a carrettate, lasciando vivi tutti i
dubbi .
Sentite che particolari interessanti racconta
Parpaiola, tutte cosucce sulle quali la nostra stampa nazionale ha con eleganza sorvolato.
IL FULMINE
Vi voglio rivelare come e perché all’origine del mastodontico progetto ( bruciatore di
Monopoli ndr) ci fu un fulmine, non un
idea fulminante, lampante rivelatrice di soluzioni ciclopiche e durature nel
tempo, come quella di risolvere i problemi energetici del Bel Paese con la sansa.
Njet,
all’inizio ci fu un proprio e vero fulmine con tanto di lampo e tuono…
… Quel fulmine caduto dal cielo
fece sapere agli italianucci che le luci italiane che brillano di notte ,
brillano solamente grazie alla Siemens Deutschland.
…. Era accaduto un fatto semplice: la Siemens Deutschland aveva barrato
le regole del gioco pattuite a suo tempo con gli italianucci del Bel Paese…
LA SIEMENS
… gli italianuci capirono bene anche che tutto
questo era stato possibile solo grazie
al loro innato e primordiale servilismo verso tutto ciò che sa di straniero e
può portar un tornaconto a discapito degli Italiani e dell'Italia intera.
Gli italianucci tra gli Italiani, capirono esattamente questo.
Seppero anche che le luci italiane appartengono alla Siemens Deutschland
attraverso la sua succursale Siemens Italia e che i gruppi elettrogeni italiani ed i
Trasformatori di Corrente elettrica, sono in gran parte della Siemens.
Fu loro finalmente chiaro che ogni elemento fu costruito dalla Siemens, e viene revisionato
con un programma di manutenzione ideato dalla Siemens per il solo bene e la
gloria della Siemens stessa.
La Siemens detiene un Contratto
di manutenzione di quasi, se non tutti i Gruppi elettrogeni e trasformatori di
Corrente Elettrica del Bel Paese e pertanto essa stabilisce dove, cosa e
quando, deve essere sostituito o revisionato.
Di conseguenza è la
Siemens che decide l'entità e la quantità dei pezzi di rispetto
per le manutenzioni, e ovviamente ne stabilisce il prezzo…. ( e noi paghiamo le bollette più alte in europa ndr... chi sa come mai?)
…. La Siemens
in quel caso si dimenticò di installare nei suoi trasformatori di Corrente un
Relay salva Rete.
IL FUSIBILE
Un semplice fusibile automatico insomma, naturalmente un po' più
grande di quelli domestici, non solo più pesante, ma anche un tantino più complicato,
ma pur sempre, seguendo il detto, se non è Zuppa e Pan bagnato, sempre un
dannato fusibile automatico.
Un fusibile salva circuito elettrico cioè, che in caso d’un improvviso
sovraccarico stacca tutto, prima che tutta la fottuta baracca vada a fuoco e fiamme.
Svelato il mistero : fu solo la
mancanza di un fusibile salva rete, senza che i cari italianucci se ne
accorgessero, o chi sa magari taluni di questi scellerati addetti ai
collaudi degli Impianti, fecero finta di non vedere o non saperne niente.
Sta di fatto che in Baviera da qualche parte in uno dei tanto uffici
della Siemens Deutschland, siede un figlio di *** che un giorno ebbe un
lampo di genio, cioè un idea meravigliosa……
….questo fantastico pizzicagnolo industriale teutonico, decise di
razionalizzare, di risparmiare, d’economizzare i costi della manutenzione della
Rete di Energia elettrica italiana, fu così che
il suo pennarello rosso cadde sul
salva - Rete.
Quel fusibile insomma aveva la funzione , in caso di sovraccarico,
di staccare, prima del collasso totale
dell’ intero sistema di erogazione su scala Nazionale, tutta una serie di
componenti di secondaria importanza, in questo caso si trattava intere regioni
e quartieri cittadini su tutto il territorio nazionale, di modo che,
alleggerendo la Rete di erogazione, si sarebbe impedito che tutta la Repubblica del Bengodi rimanesse al buio
assoluto.
ARRIVA IL TRIBUNALE
….. Fu per questo e
per altri piccoli scherzetti ancora che ,da come si apprese dai Giornali , la Siemens era stata in seguito condannata da un Tribunale
milanese ad un’ammenda di 120 milioni di Euro e all'Interdizione alle aste
pubbliche sul territorio nazionale. Se
non ci fosse stato il fatto del ITALTEL pochi anni prima, probabilmente il tutto sarebbe passato inosservato.
ARRIVA LA GUARDIA DI FINANZA e scopre la CORRUZIONE dei manager
ENEL
Nel buio di questa
nebulosa farsa però ci fu anche uno spiraglio di luce: gli uomini della Guardia
di Finanza scoprirono che alcuni dei Manager dell’ ENEL, in segno di una sempre
ben gradita cooperazione, avevano ricevuto dei regalini dalla Siemens,
all'inizio sembrava che fossero solo un paio di milioncini di Euro, quisquilie,
peanuts, che passarono di mano e dai
forzieri della Siemens finirono
sui conti svizzeri e neri, delle signore dei Direttori Enel.
Il tutto avrebbe
potuto, con un po' di fantasia passare per regalia: per riconoscenza e gratitudine, per premio di
cooperazione, cosa che tra l’altro è prevista dalle leggi federali
della Germania essendo anche detraibile
dalle tasse come normali spese di
esercizio e di relazioni pubbliche.
In un secondo tempo,
probabilmente per non apparire sfacciati, altri cinque milioni di Euro
passarono di mano, sempre dai forzieri della Siemens verso i signori
dell'Enel,questa volta però, appunto per mantenere un certo decoro e non
sembrare veramente sfacciati, i milioni furono parcheggiati da un faccendiere
palestinese in una Banca del Dubai.
Il bello di questa
storia è che mentre per la
Siemens, l'accaparrarsi lucrativi contratti di lavoro con
regalini e favori vari, sia in Italia sia nel mondo, rientrava nell'ordine
dell'ordinaria amministrazione, tanto che proprio per questo avevano istituito
un reparto chiamato Relazioni Pubbliche, con tutte le spese e costi del caso
detraibili dalle Tasse Federali, purtroppo però
per i pignoli della Guardia di Finanza Italiana, il tutto rientrava nell'ambito della
Corruzione e di interessi personali in atti d'Ufficio.
Il problema sta
appunto nell’ interpretazione dei fatti.
I Manager dell'Enel
furono subito sospesi da ogni incarico e lo scandalo della Siemens, del quale
non si vede la fine né si sa dove e a cosa porterà, sta prendendo pian piano dimensioni
ciclopiche.
Qui non si tratta più
di un paio di imbecilli italiani che si sono lasciati corrompere da chi ha
estremo bisogno di mastodontici contratti di lavoro per poter continuare a
esistere e a suonare la già provata e stonata zampogna del giusto e del grande
e forte , e tanto meno di un pizzicagnolo industriale che per mettersi in
evidenza risparmia una manciata di
milioni di Euro laddove non si dovrebbe lesinare con la sicurezza di una
Nazione. Sarà invece tutto il sistema ad andare prima o poi sotto
processo,e sarà interessante seguirne
gli svolgimenti.
COMPARE UNA TRUFFA
ALLA DOGANA dei GESTORI DI RETE TEDESCHI E NON SOLO
Come se ciò non
bastasse, sembra che anche diversi produttori di elettricità e altrettanti
Gestori di Reti elettriche Internazionali tedesche e non solo, si debbano
attendere delle domande da un pubblico ministero triestino, sembra infatti che
la prima corrente elettrica che riaccese le luci nel Bel Paese provenisse dall’
est europeo, manco a farlo apposta da una
Rete di proprietà di un Gestore tedesco.
Fin qui niente di
male, il guaio fu che i soliti pignoli presso la Guardia di Finanza e la Dogana Italiana si
chiesero se, dato che la
Corrente elettrica salva -
Bel Paese, veniva da un Paese non comunitario, qualcuno ne avesse anche
dichiarato la provenienza, la quantità ,e avesse anche versato i dovuti dazi
doganali, purtroppo sembra proprio di
no.
Sembra inoltre che
questa prassi dovuta per legge , in
realtà non sia mai stata seguita e che dall’ est europeo si sia smistata
Corrente elettrica su e giù per il Bel Paese e l'Europa comunitari fin giù
nell'Africa settentrionale, senza pagare un soldo di dogana a nessuno.
E anche se il terreno
comincia per certuni veramente a scottare, questi si accorgono che pian piano
cominciano ad avere freddo ai piedi.
UN FULMINE..
ILLUMINANTE
Quel fulmine solitario
che cadde tra le montagne svizzere non abbatté solo un albero gettando il Bel
Paese nel buio, ma ha messo anche in
moto una slavina formata da corruzione e di interessi sia politici sia personali la dimensione
della quale per ora è imprevedibile, n'est pas?
Quel fulmine ha messo
in movimento una macchina giudiziaria che non si fermerà e non sarà paga di
emettere solamente una sentenza di condanna a quattro pizzicagnoli con il
colletto bianco e la cravatta, ma di
certo metterà a soqquadro tutto il
sistema di globalizzazione mondiale.
Quel
fulmine di sicuro ha spaventato
i soliti politici sornioni i
quali si stanno finalmente rendendo conto di non essere padroni della situazione, ma al
contrario di non essere altro che delle
stupide marionette in mano a Banche e Industrie, quel fulmine ha chiarito
ai loro elettori che i loro rappresentanti non son altro che dei poveri
mariuoli corrotti e incapaci, al servizio di chi paga di più e più frequentemente.
1. disinformazione Scritto da
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, il 27-03-2010 18:13 Ciao Franco, grazie a te che ci stai raccontando fatti che ci sono stati, ad arte, sottaciuti. A onor del vero credo che non tutti quelli che ti leggono possano sapere che fatica fai a tradurre dal tedesco in Italiano, il tuo nome fa pensare ad un Italiano, quale sei è vero, ma dopo 50 anni, della lingua mantieni il ricordo, però stai molto migliorando, se non vai di fretta. Il povero Lino Rossi non lo può sapere, oltretutto credo che non gli interesserebbe nemmeno, l'importante per il signor Rossi è sminuire il lavoro altrui. Sono comunque problemi suoi. Ci disinformano, anche perchè credo io, la proprietà dei giornali da noi, tranne qualche eccezione, è nelle mani di banche , Fondazioni, capitalisti senza capitale proprio, nel senso che se ce lo hanno, non lo spendono qui, lo impiegano e lo spendono altrove, qui usano i nostri soldi. SE l'ONU FOSSE UNA COSA SERIA NOI ITALIANI DOVREMMO RICORRERE PER CERCARE PROTEZIONE, scherzo? Non troppo. ciao salutoni marista
2. Precisazioni Scritto da
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, il 27-03-2010 18:00 Salve Marista. Innanzi tutto grazie per l’attenzione che mi dai, spero che il mio racconto scritto in prima persona e autobiografico sollevi tanta polvere e, a parte i soliti cinici e demagoghi che con il loro gratuito acume da italianucci ai danni degli Italiani, cercheranno di fare i saputelli, riesca a fare un po’di luce tra tanta nebbia e forse , chi sa, a svegliare qualche vostro Politico che si decida a cercare di incrementare il Made in Italy, che non è mai stato secondo a nessuno.
A prescindere dal fatto naturalmente che, se la tecnologia Siemens è tra le più avanzate nel Mondo, quella italiana non è però da meno, pertanto non capisco davvero, per quanto io viva ormai da oltre mezzo secolo in Germania, come mai L’Italia si sia svenduta, e potuta vendere, a così basso prezzo.
Ho letto la tua risposta a Lino Rossi, sul Blog di: www. come donchisciotte, forse la risposta alla mia domanda si trova proprio celata tra le sue righe, non credi? Volevo intervenire direttamente, poi ho letto la tua risposta, e ho preferito lasciar perdere, in fondo volevo dire le stesse tue cose, solo che avrei usato un altro frasario, e ciò non sarebbe stato educato verso il Blog e sarebbe stato offensivo verso i suoi lettori stessi.
Dal 2006 fino a pochi mesi fa la Siemens era qui in Germania in un Tornado di scandali, che provocarono un rimpasto aziendale dopo l’altro, e che solamente quando la Cancelliera Merkel (Big Mama Angelina) mise il suo peso politico sulla bilancia, le acque si calmarono anche al NYSE, dove volevano addirittura sbattere fuori la Siemens dalla Borsa.
Il Reparto piccoli Impianti (piccoli come quello di Monopoli) in Baviera è stato semplicemente, in modo prettamente tedesco, quindi senza mezzi termini, decapitato, piegato in quattro e fatto nuovo di zecca. Il Reparto Relazioni Pubbliche venne chiuso completamente e certe modalità e modi di PR messe al bando per legge.
Le cose che riporto non non me le ha ne dette certo “Prodi”, non gli avrei creduto, la storia dle Fulmine mi fu spiegata invece da chi era poi sul posto per le riparazioni, mentre quella della Siemens Italia da “colletti Bianchi” dell’ENEL Nei fatti, checché ne dica quel Lino Rossi, si tratta di un vero e proprio monopolio, visto come vengono o venivano prese le decisioni: son loro stessi che decidono, (o decidevano) per tanto se non è Zuppa è pan bagnato, la fregatura esiste.
Difatti lo stesso scherzetto lo volevano fare a Monopoli, imponendo all’IGE di acquistare pezzi di ricambio per 100 mila Euro; all’epoca, quando un tecnico dell’IGE mi fece vedere la lista dei pezzi da acquistare a 100 mila euro, gli feci notare che il tutto, a parte certi pezzi, si trovava già nei magazzini IGE pagati a meno della metà del prezzo e che i pezzi di ricambio necessari per il resto della Baracca si potevano determinare solo a revisione compiuta, quindi farli venire per espresso o corriere nel Bel Paese in meno di 28 ore.
Cosa poi l’IGE decise di fare in merito, non lo so. La polemica sollevata dal sig. Rossi è un po’ ambigua, come se avesse degli interessi da difendere, il signore si può tranquillizzare, per quanto ne so io i nuovi Manager Siemens ed ENEL, hanno sia dalla mia che dalla tua parte del Brennero, riordinato le file. Credo proprio che dopo gli scandali si siano accordati su diversi cambiamenti. Anche lo scandalo dei gestori di Rete tedeschi ha fatto sì che quelli invischiati hanno ceduto gran parte della loro Rete altre Società o Ditte. Anche la Rete tedesca è quasi marcia, ora la stanno rimodernando cambiando diverse migliaia di tralicci. Forse finalmente si rendono conto che stavano giocando con la Sicurezza Nazionale di intere Nazioni, e probabilmente si sono resi conto che, oltre ai soliti politici, c’è gente di tutta altra tempra che Gente ci tiene un Occhio sopra.
Per quanto riguarda l’ IGE poi, in questo caso non si tratta di un eventuale criminalità organizzata, bensì di imbecillità collettiva da parte di certi dirigenti dell’ITAL GREEN ENERGY a Monopoli: 1) Credevano di poter giocare con il fuoco, senza sapere cosa facevano si sono fidati di quella Banda di opportunisti della Siemens, e si sono bruciati la faccia. 2) Hanno fatto imbestialire tutta Monopoli, a parte quei quattro soliti opportunisti politici che si nascondono insultando, dietro a un anonimo. 3) Hanno, grazie alla loro imbecillità, fatto perdere negli anni, diverse decine di milioni di € all’IGE, che non è certo l’Esercito della Salvezza, ma non la vedo nemmeno come organizzazione a delinquere, bensì solo come un Industria prigioniera e ostaggio dell’ottusità ed ignoranza del suo stesso personale dirigente. 4) Hanno sicuramente, grazie alla loro imbecillità, contribuito alla caduta dei prezzi immobiliari a Monopoli e dintorni. Nessuno compera Casa in un luogo che puzza di Sansa e olio di semi bruciato, sarebbe interessante per gl’interessati contemplare un eventuale richiesta per risarcimento danni, non ti pare? 5) Hanno senz’ altro fatto scappare per i mal odori, i turisti da Monopoli.
E il tutto solamente grazie alla loro ignorate imbecillità, e poi salta su un sapientone e dice che sono arrabbiato perché non mi hanno dato la Direzione dell’Impianto IGE a Monopoli, non l’ho mai voluta, e non l’ho mai chiesta, avevo altro per la testa e quelli me li sarei già arrostiti nella fornace, producendo con le loro carcasse energia elettrica, almeno così avrebbero fatto della loro inutile vita, finalmente qualche cosa di positivo.
Per poter capire tutto l’insieme visto con i miei occhi, bisogna leggere interamente il Manoscritto che ti prometto aver tradotto in Italiano in meno di un Mese (dammene due) .
Ora questa Storia mi ha definitivamente svegliato dal letargo.
Di manoscritti del genere ne ho pronti cinque e tutti autobiografi, tutti nello stesso stile un po’ canzonatorio, un po’ auto ironico sulla mia Vita marinara, in cui prendo, con cognizione di causa, di mira quei disgraziati che si chiamano Armatori Tedeschi , quelli che hanno rovinato la Marina Mercantile tedesca con tutta la Cantieristica Navale ,creando in totale oltre 100 mila disoccupati e tanti danni alle economie del Nord Germania.
E dovrei aver paura di quattro italianucci? Davvero?
Come dicevo, avevo altri progetti, dopo che come i miei colleghi tedeschi a Monopoli gettai la spugna, dovevamo andare in un altro Cantiere in Finlandia o qui in Germania, e poi c’erano i Termovalorizzatori di Napoli e del Lazio nell’aria. Solo che quando assieme ai mie colleghi mi accorsi come lavorava la Siemens in Itala, a dirti la verità mi vergognai anche un poco, d’altra parte poi avevo allora già 64 Anni di età suonati, e la nostra assicurazione non accettava a quel tempo persone al disopra dei 65 anni, pertanto andai in Pensione. P.S Poi sembra che la globalizzazione stia mangiando i suoi stessi creatori, anche la Mercedes si è presa una contravvenzione di 160 milioni di US $ (Euro) per corruzione negli Stati Uniti D’America, è notizia di ieri, mi pare, e poi dicono che gli italiani sono corrotti, roba da matt.
3. Fulmini e satette due Scritto da Franco Parpaiola, il 27-03-2010 13:15 Salve Marista. Ho visto che Lino Rossi su www.comedonchiscotte torna alla carica, con una girata di frittata e mi congratulo con te un'altra volta per la tua risposta. Lino Rossi batte ancora sul monopolio, sembra non conosca altri aggettivi o definizioni, potevo anche usare: esclusiva commerciale, privilegio di manutenzione e di prezzo, oppure trust, come anche autorizzazione, ma anche con,”il bene placido di poter fare…” scelsi monopolio. Pensandoci bene pero di questo a sua tempo (2004) ne parlava anche Vittorio Feltri su “Libero” e non solo lo “Spiegel” e “Fokus” qui in Germania. I ragionamenti, del sig. Lino E Rossi, se di ragionamenti si può parlare sono a mio avviso, ragionamenti da Sancio Panza, il quale poverino lui, seguiva più per opportunismo che per altro il suo signore e padrone fino alla sua eroica epopea e morte contro un Mulino a Vento, per poi con il suo asinello, andare a cercarsene un altro, da servire. Nella mia frase scritta in Tedesco calza la parola “MONOPOL” intesa come quasi padronanza assoluta di intervento sugl’Impianti energetici italiani, e di questo dovete ringraziare il Governo del bravo prof. Prodi. Io ho esposto dei fatti, già scritti nel 2004, che danneggiarono di non poco il Bel Paese, minandone la sua stessa Sicurezza Nazionale, questa polemica del sig. Lino Rossi sul aggettivi e interpretazioni o forme di traduzione rientra nel capo della squallida italianuccia cagnara, e basta. Ora a distanza di 6 anni grazie a te vedo in che modo bestiale siete stati mal informati, e ora il sig. Lino Rossi ha il coraggio di tornare alla carica, magari anche se girando un poco la Frittata. Senza aver letto tutto il Manoscritto il sig, Lino Rossi dunque si permette di esprimere una sua opinione giocando su un aggettivo solo, senza aver letto tutto il resto. Roba da matt! Se questi contratti insulsi poi sono ancora in vigore o sono stati rivisti e modificati, dando ai tecnici italiani e all’ENEL più possibilità di intervento, questo ora non mi e dato a sapere. Con te si può andare a rubare cavalli di Notte, quando poi tiri fuori le unghie sai essere micidiale, Chapeau! Salutönen