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Parpaiola LfG n 56 La Miniera Oceanica Tomba del Pianeta e dell’Umanità. PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
venerdì 19 agosto 2011

Crowler per miniere marine

Salve Marista,

Sono anni, decenni ormai che se ne parla, dopo tante ricerche speranze ed esperimenti, ora sembra che unendo tante Patenti e Brevetti e assemblando il tutto insieme, un gruppo di Ingegneri sia riuscito a costruire una vera e propria nave commerciale per lo sfruttamento delle risorse minerarie sul fondo degli oceani.

Sto parlando del gruppo IHC Merwede, e della loro più recente costruzione navale, un Crowler ( foto )  che può lavorare fino a 2000 metri di profondità ( prefiggendosi di perfezionare le tecniche ed arrivare ai 3000 metri ) e raccogliere minerali come Mangano e l’Idro - metano, e in Sudafrica anche diamanti, dal fondo marino.




Un Crowler non è altro che una pala meccanica cingolata che viene calata dalla nave sul fondo del mare e teleguidato, quello comincia a scavare e a caricarsi, una volta completato il carico viene tirato in superficie, svuotato e lo rimandano giù a caricarsi di nuovo.

Questa è la prima Società al mondo che si imbatte su vasta scala, con grandi investimenti finanziari, in un simile progetto, e i presupposti e i prognostici ,a detta degli esperti, sono ottimi.

Fino a pochi anni fa in Europa la Germania era l’unica nazione ad eseguire intensive ricerche marine con diverse navi scientifiche (5 o 6 non mi ricordo) su larga scala, sia nel campo della biologia riguardante la Flora e la Fauna, che nel campo della ricerca Mineraria sui fondali oceanici ma anche nello studio meteorologico e delle correnti marine.


Un paio di anni fa gli scienziati dell’Istituto di Ricerca Marina Albert Wegener di Bremerhaven, fecero una sensazionale scoperta, scoprirono che esisteva una piccolissima alga che si nutriva esclusivamente di C02, al secolo di Anidride Carbonica.

I baldi alchimisti dal camice bianco si misero subito all’opera per salvare l’Umanità e il Pianeta da morte sicura, e cominciarono a allevarla nei loro laboratori e acquari sparsi in giro pel mondo e a immetterla nell’oceano Pacifico.


apprendista stregone

Scalogna fu, che certi gamberetti microscopici pure loro, appunto il krill , sono ghiotti proprio di quelle alghe, le quali a loro volta quasi per vendetta di vedersi mangiucchiare, producevano nei gamberetti degli effetti intestinali piuttosto controproducenti, difatti i dotti pasticcioni che volevano giocare al far il Padreterno, ben presto si accorsero che in quei tratti di mare il contenuto di CO2 nell’aria invece che diminuire era drasticamente in aumento e che questa volta erano i Gamberetti a produrre il CO2 per via di certi problemi eolici che le alghe producevano nei loro microscopici intestini.

La produzione di CO2 negli oceani salì vertiginosamente quando le Balene, ghiotte di krill, cominciarono ad avere problemi intestinali pure loro, si insomma Marista, tra un microscopico krill e una Balena c’è una differenza volumetrica non indifferente, non ti pare?

Studiando e approfondendo bene la questione, gli studiosi si accorsero pure che i gamberetti vedendo tutto quel ben di Dio cominciarono a moltiplicarsi come conigli e fu così che i satelliti rilevarono immani banchi di gamberetti che scorreggiando e flatulando a più non posso, vagavano per l’oceano Pacifico inseguendo le prelibate alghe, a loro volta inseguiti dalle Balene che avevano fiutato la grande abbondanza di Krill.

Le alghe dal canto loro, vista l’abbondanza di CO2 cominciarono pure loro a moltiplicarsi da maledetti e il tutto rischiava, sempre stando ai prelievi e rivelazioni satellitari, di scappare via di mano e accoppare per asfissia l’intera Umanità, la stessa cioè che i moderni alchimisti volevano salvare in prima linea giocando a fare il Padreterno, sicuri di conoscere bene la logica della natura.

L’esperimento fu subito interrotto e in pochi mesi, tutto, il CO2, le alghe, i gamberetti e le balene, ritornarono ai livelli di sempre.

Lo sfruttamento minerario naturalmente non porterà a questi estremi, forse magari a qualche guerra locale, questo sì, ma non metterà in Pericolo il Pianeta e l’Umanità intera come le microscopiche flatulenze al CO2 dei microscopici e famelici gamberetti e quelle ancora più consistente delle Balene, dicono …


A chi appartiene l’oceano Pacifico?

Agli Stati confinanti direi,  e andrebbe suddiviso tra loro in base ai loro chilometri di costa sull’oceano come a suo tempo fecero gli Stati interessati per lo sfruttamento petrolifero del Mare del Nord.

I primi giacimenti di mangano furono scoperti nell’oceano Pacifico una quarantina di anni fa, e nel 1994 ci fu la Convenzione UNCLOS al secolo United Nation Convention on the Law of the Sea, che non è altro la convenzione della Legge del Mare che regola anche lo sfruttamento minerario del Fondo marino, Pesca inclusa.

Il tutto venne coronato da un codice d’onore internazionale per il comportamento dei vari ricercatori e industrie minerarie varie e della Pesca nel 2003.

Il Ministero delle risorse minerarie in Germania si è già accaparrato un sostanziale diritto minerario (Claim) nell’oceano Pacifico un po’ come i cercatori d’oro in America, e ora gli scienziati stanno studiano le possibilità di sfruttamento dei giacimenti su scala industriale.

Una raccolta su vasta scala sembra sia ora poco redditizia, questo però non appena i prezzi dei minerali come previsto, e per diverse ragioni saliranno alle stelle, potrebbe cambiare da un giorno all’altro, un po’ come l’odierno prezzo dell’oro insomma.

Gli unici ad avere la peggio in questo caso saranno gli Stati e i Governi Polinesiani tutti, difatti pur essendo quelli i loro mari, e sapendo che quelle ricchezze sono nelle loro acque territoriali e industriali, non hanno i capitali e le tecnologie per sfruttarli e venderanno solo Licenze di sfruttamento Minerario a terzi, con il sistema dell’una Tantum.

Ora parlano di valori per miliardi virtuali, domani quelli saranno valori di mercato reali e gli Stati delle Isole rimarranno all’asciutto e grazie a regalini e mazzette varie da parte delle varie Industrie interessate, solo i soliti governanti si arricchiranno.

Difatti non ti meravigliare se un giorno, a causa di tutto ciò, sentirai parlare di proteste e sommosse locali.

Il Primo Governo a rilasciare il permesso di ricerca mineraria è stato quello della Papua Nuova Guinea alla canadese NAUTILUS che a 20 miglia da quelle Coste intende sfruttare i giacimenti di Rame e Oro che si trovano da quelle parti.

Il Governo locale prevede entrate per 143 milioni di Dollari che non andranno di certo agli aborigeni della foresta che da millenni sono su questo Pianeta e che dei soldi e degli ori e preziosi, non sanno proprio che farsene.

Altri Governi come quello della Samoa e Timor Orientale intendono pure rilasciare permessi di ricerca e estrazione di Minerali nelle loro acque.

Gli ambientalisti però avvertono delle gravi conseguenze che tutto ciò avrebbe sulla Vita Marina e dei danni ambientali a quelle fragili Isole.

Il Professor Heinz Herzig Geologo e Direttore della Leibnitz Institut für Meereswissenschatf IFM GEOMAR a Kiel, avverte pure che la raccolta del Mangano dal fondo marino avrebbe terrificanti impatti sulla biologia dell’oceano e porterebbe inevitabilmente pure alla totale distruzione di diverse antiche civiltà locali.

In altre parole cara Marista, l’homo sapiens sta distruggendo la Foresta Amazzonica e sterminando le Popolazioni millenarie della Foresta, non contento, ora ha preso di mira gli oceani, già moribondi per via della Pesca indiscriminata e ora intende dar loro il colpo di grazia con lo sfruttamento dei Minerali del fondo Marino.

Sto scemo di Homo sapiens uccide il Pianeta e tutto quello che gli interessa sono i valori di Borsa e mentre sta crepando, farsela sotto se quella chiude in ribasso.

Pazzesco non è vero?


 




 

 


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