Salve Marista,
la Fede è una gran bella cosa.
La Fede rincuora e illumina.
La Fede rinforza lo spirito e sprona
l’Uomo a compiere sacrifici inauditi a cimentarsi e a realizzare
opere ciclopiche.
La Fede rinvigorisce e plasma la
personalità dei fedeli fino a condurli all’immolazione estrema.
La Fede è l’arma invisibile dei
credenti, più letale della spada più devastatrice di una bomba
atomica, e in molti casi più funesta della verità stessa.
La Fede induce a credere, e quando uno
crede, per convinzione o per tornaconto, sia nel bene, sia nel male
è semplicemente imbattibile.
E quindi la Fede è una arma anche per gli equipaggi delle navi sequestrate. Ti pare poco? Prendi la Petroliera Savina Carlyly, di sicuro l'avete dimenticata, è da febbraio che i Pirati la tengono in ostaggio col suo equipaggio, e non si muove paglia. I moderni pirati sono poco pittoreschi , ma pericolosi, se l'armatore non paga o gioca al ribasso, ammazzano , torturano, l'equipaggio o ,per fare prima, buttano granate sulle petroliere ed amenità del genere. L'armatore.. è assicuratissimo, l'equipaggio ha solo l'arma della Fede, si deve accontentare e pregare.
A Napoli credono in San Gennaro, ed è
giusto che sia così, nei decenni passati ci furono diversi
tentativi di spiegare con le Leggi della Chimica e della Fisica il
fatto della liquefazione del Sangue del Santo, senza riuscire a venir
a capo del mistero in modo soddisfacente.
Molti considerano questo fenomeno un
miracolo divino, mentre altri, più scettici, lo considerano
nient’altro che uno scherzo da baraccone.
Sia come sia, anche se stando ai media
il Sindaco di Napoli ebbe a dire che Napoli non ha bisogno di
miracoli, sembra invece che i Marittimi della Moto Cisterna Italiana
SAVINA CAYLYN, ICKE – IMO 9489285 dei F.lli D’Amato e con il
passaggio di proprietà del 12. 06. 2008 con il n.° IMO 4084067
alla DOLPHIN TANKER srl controllata dai F.lli D’ Amato, ne abbiano
invece proprio urgentemente bisogno.
Questo che ti riporto è tutto quello
che si sa per ora della nave. In nota trovi la notizia di cronaca del
febbraio 2011, se mai la avessi dimenticata, visto che nessuno ne
parla più *
58,418-gt Italian
flagged tank M/V Savina Caylin (IMO
9489285) was seized by five armed men from a small skiff 670-nm east
of Socotra Island on Feb 8. There is no news on the fate of the crew
of 24. 9.2.2011
La minaccia di torturare i marittimi
sequestrati, così come appresa dalla Stampa Italiana non mi dice
altro che i proprietari della nave non fanno che giocare in modo
alquanto irresponsabile a rimpiattino con dei pirati che son talmente
senza scrupoli da usare granate lanciarazzi contro Navi Mercantili e,
peggio ancora, contro Petroliere Cariche di Petrolio e di Gas, per
trattare sul prezzo del riscatto.
Ogni nave ha la sua bella
Assicurazione, inoltre gli Armatori hanno ideato un sistema di mutua
assistenza chiamato P&I (Protezione e Indennità)
In altre parole un Armatore nel caso
di perdita di guadagno per cause di forza maggiore, e in questo caso
si tratta di forza maggiore, viene risarcito dal comune fondo
assistenziale.
L’Armatore pertanto, sempre a
seconda della Polizza assicurativa pattuita, può anche non venire a
perdere un dannato centesimo.
Questi Club Assicurativi sono sparsi un
po’ dappertutto, ne esistono di seri, come esiste la delinquenza,
tutto dipende da chi appartiene a queste combriccole di mutua
assistenza.
All’inizio di queste abiette pratiche
di pirateria moderna, fu ideato una aggiunta assicurativa in caso di
rapimento della Nave e dell’Equipaggio.
Il valore
Assicurativo era stato fissato dagli assicuratori al 1% del valore
totale della nave e del carico, ovvero per un valore totale di 5
milioni di Euro, si pagavano 15 Mila US $ e avanti così in
percentuale a valore.
Il conto é molto semplice:
annualmente dal Golfo di Aden transitano 21 mila Unità Mercantili
l’Anno, ora come in ogni cosa, data la grande richiesta e il Volume
d’Affari calcolato e rappresentato in navi rapite, altri
assicuratori sono apparsi sulla scena,
Come in ogni
Commercio, seguendo la Legge di Mercato della Domanda dell’Offerta
la quota Assicurativa in caso di rapimento di una Nave, dall’1%
iniziali di diversi anni fa, è scesa agli attuali miseri 0,3%, il
che sta un'altra volta a dimostrare come la concorrenza alimenti e
influenzi positivamente il Mercato.
Normalmente le trattative tra gli
Armatori e i Pirati avvengono attraverso portavoce neutrali,
Avvocati, magari Notai o semplici agenti Marittimi che, per conto
delle varie Assicurazioni, mantengono aperti i contatti tra gli
Armatori, e i Pirati.
Il Volume “d’Affari” è poco ben
definito, ma secondo voci ben informate si aggira oltre i 120 Milioni
annui.
Di norma una trattativa del genere
avviene a breve termine, questo naturalmente dipende solamente dalla
serietà della Società Armatoriale e dalla qualità e buon nome sia
del P&I sia dell’Assicuratore.
A trattative terminate e a cifra di
riscatto pattuita, un velivolo, in diversi casi fu impiegato un
Aereo Russo, un Bimotore di pattugliamento Marino appunto un Antonov
A2, che parte da Aden con il riscatto a bordo, sorvola una zona
prestabilita e lascia cadere in mare il contenitore con il Malloppo.
Tutto li, normalmente non succede che
questo.
Non c'è altro modo per garantire
l’incolumità dell’Equipaggio.
Le voci che, stando comodamente
sdraiate sul sofà di casa, invocano gloriose battaglie navali
contro i Pirati, non hanno la minima idea di cosa stanno blaterando e
farebbero molto meglio tacere.
Attualmente anche i Pirati hanno
cambiato tattica, per ogni nave rilasciata si tengono un certo numero
di membri d’equipaggio come ostaggio da “giustiziare” in caso
di colpi di mano da parte delle Forze della NATO che pattugliano
quelle zone.
Recentemente il
Comandante delle Forze Navali NATO Stain Hagalind spiegava che a
sua disposizione ci sono 35 Unita Navali, delle quali dalle 14 alle
30 sono in Pattugliamento continuo, mentre in altre occasioni, per
pure ragioni logistiche, là fuori ci sono solamente dalle 6 alle 19
Unità di Pattuglia.
Il Comandante Hagalind poi concludeva
dicendo che per garantire una copertura totale della zona e
assicurare un pronto intervento a un’ora dalla richiesta di aiuto,
avrebbe bisogno di minimo 85 Navi.
Attualmente nelle mani dei Pirati ci
sono 35 Navi e oltre 560 membri d’equipaggio. I Pirati, armati fino
ai denti, non hanno nulla da perdere.
Il Governo Italiano come tutti gli
altri Governi può in questi casi fare ben poco, se non un bel nulla,
il tutto è nelle mani dell’Armatore; al massimo il Governo,
qualsiasi Governo, può far pressione presso la Società armatoriale
e renderla responsabile per la sicurezza dell’Equipaggio, cosa che
a Napoli senza l’intercettazione di San Gennaro,è del tutto
inutile.
Rimane l’opzione delle scorte armate
a bordo che si è dimostrata molto efficiente, e, secondo il mio
parere, alla luce degli eventi dovrebbe essere dichiarata
obbligatoria per ogni Nave Mercantile di passaggio in zone infestate
dai Pirati.
L’efficacia di una pattuglia diciamo
di 4 uomini armati a bordo la si può vedere considerando il caso
della porta contenitori MAERKS ALABAMA , nave che credo sia matura
per entrare nel Libro dei Record del Guinness, difatti la nave è
stata attaccata in occasioni diverse dai pirti, minimo tre volte, e
solamente grazie alla Pattuglia Armata a Bordo ha respinto ogni
voltá gli attacchi.
14,120-gt
US flagged container M/V Maersk
Alabama (IMO
9164263)
was attacked by four armed pirates
between Kenya and Madagascar on Mar 8. Armed guards aboard the ship
were able to repel the attack. This is at least the third time the
Maersk
Alabama
has been attacked by pirates; the last attack was in September 2010.
9-3-11].
Ciao.
Franco
*
Da Quotidiano net
Roma, 9 febbraio 2011 - La petroliera
italiana attaccata e sequestrata dai pirati mentre navigava
nell'Oceano indiano, a est dell'isola ymenita di Socotra, prosegue la
sua navigazione verso la Somalia. A bordo ci sono 22 persone: 5
italiani e 17 indiani. Al momento non ci sono stati ulteriori
contatti con i rapitori.
Dalla società armatrice, la Fratelli
D’Amato, di Napoli, ieri era stato spiegato che c’era stato un
contatto telefonico presumibilmente con uno dei sequestratori, ma non
ci sarebbe stata alcuna richiesta di riscatto. Sulle tracce della
motonave si è subito messo la fregata della Marina Militare Zeffiro
che fa parte della flotta antipirateria dell’Unione Europea. Entro
oggi la nave militare, che ieri si trovava ad oltre 500 miglia dal
luogo del sequestro, potrebbe trovarsi in prossimità della
petroliera.
LA DINAMICA - Cinque pirati, a bordo di
una piccola imbarcazione, hanno sparato raffiche di mitra e lanciato
alcune granate incendiarie verso la Savina Caylin. Secondo la Marina
italiana, il capitano ha tentato invano di sfuggire alla cattura
accelerando, cambiando improvvisamente andatura e lanciando potenti
getti d’acqua con gli idranti.
L’attacco è avvenuto molto lontano
dalla terraferma ed è probabile che i corsari disponessero di
un’imbarcazione d’appoggio nelle vicinanze. La petroliera
trasporta un carico di greggio
Continua su:
http://qn.quotidiano.net/esteri/2011/02/09/456305-petroliera_sequestrata.shtml#ixzz1YbNTC5qM
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1. San Gennaro e la Pirateria nostrana. Scritto da
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, il 21-09-2011 21:16 Salve Marista. Questa, della pirateria navale è una brutta Storia, pericolosa e crudele, quando poi in mezzo a tutto questa Palude di interessi ci si mettono pure le Amatorie italiane allora il tutto diventa ancora più squallido e misero. Leggevo giorni fa che ora sembra si voglia dare agli armatori italiani la possibilità di affittare componenti armati delle Forze Armate Italiane. Mi posso immaginare che una decina di Marò del San Marco ad esempio con un Maresciallo come Capopattuglia, armati in conseguenza all’azione da svolgere, ci andrebbe più che volentieri, caspita, come no. Diamo loro pure un bel gommone veloce, uno Zodiac ad esempio, e i Marò sarebbero benissimo capaci di far correre i Pirati su e giù per l’oceano Indiano da far passare loro la voglia di cerare di rapire Navi. Sarebbe Costituzionale? Chi sarebbe il responsabile in caso di impiego armato, chi Comanderebbe la Nave, un civile che di logistica militare non ne capisce tubo o i Marò? In caso di casualità tra i militari chi se ne assumerebbe la responsabilità l’Armatore? San Gennaro? La Repubblica Italiana? Come vedi Marista la situazione non è semplice come lo sembra essere a prima vista. Invocare poi colpi di Mano in territorio somalo è semplicemente pazzesco ci sono troppi ostaggi in Mano ai pirati e tutti sparpagliati in luoghi diversi e guardati a vista da gente armata fino ai denti. Ci sono troppi rischi e cavilli giudiziari in questa proposta, già rigettata un Anno fa dal Bundenstag di Berlino quando alcuni eroici Parlamentari fecero la stessa proposta qui in Germania. Scorte armate a Bordo delle Navi in transito da quelle parti sì, ma private, difatti il caso della Maersk Alabama è il classico esempio che questa sia una contromisura molto efficacie. E diciamo pure, un po’ più di impegno da parte degli equipaggi che con Idranti ad alta pressione e manovre di disingaggio della Nave intralciano l’operazione di ’arrembaggio della loro Nave non guasterebbe. La lista delle Navi che solamente con le contromisure dei loro Equipaggi e riuscirono ad evitare un abbordaggio e molto lunga. Nessuna scialuppa rimane a galla a fianco di una Nave che vira a tutta velocità, nessuna, e i pirati questo lo sanno. I Pirati però sanno anche che quando sul Ponte nessuno se ne accorge che loro sono nei paraggi, e questo solamente perche tutti stanno li col naso all’insù a sognare e ad aspettare Godot, non appena hanno lanciato una cima con un uncino a Bordo ci si arrampicano su come le scimmie e la Nave è in mano loro. Un'altra forma di difesa efficace, già collaudata e comprovata, è l’allestimento di un Compartimento d’emergenza blindato dove l’equipaggio si può rinchiudere e mantenere il controllo della Nave fino all’arrivo di aiuto. I Pirati per nessun motivo intendo uccidere un ostaggio, a loro servono i vivi non i Morti e sanno benissimo che se ne uccidono uno, questo segnerebbe la loro fine. In questo caso anche se sono convinto che i Pirati non molesteranno l’Equipaggio, abbiamo a che fare con tipi come De Magistris, con una Magistratura e una Città impazzita, e a mio avviso, come tale completamente degenerata, e qui solo San Gennaro può aiutare. Invocare l’intervento del Vulcano per il momento mi sembra un po’esagerato, son credente e come tale spero, anche se De Magistris e di parere contrario, in un Miracolo di San Gennaro, che magari con una manciata di colpi apoplettici strategicamente ben piazzati, liberi quella bella Città dai suoi aguzzini e la faccia finalmente respirare. Ciao.
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