Lo schema
dell'apparato di Focardi-Rossi per la produzione di energia
attraverso reazioni esotermiche tra nichel e idrogeno.
Della fusione a freddo ne sentii
parlare per la prima volta nel 2004.
In quell’anno, nonostante che questo
tipo di energia detta a temperatura d’ambiente o appunto fredda,
fosse considerata , come lo è ancora oggi, la principale fonte del
futuro, venne tolta dal programma di fondi e incentivi per le
Ricerche Scientifiche statunitense.
Gli scienziati
americani erano del parere che solamente nel 2022, dopo ulteriori
ricerche e studi, si sarebbe potuto parlare di nuovo d'un possibile
sviluppo di questa nuova forma energetica.
Nel frattempo però,
in Italia e precisamente a Bologna, quest'anno si è dimostrato che
la fusione fredda produce più energia ancora di quando si credesse
possibile. Il 14 gennaio Un fisico della Univeristà di Bologna Prof
Sergio Focardi e l'ing Andrea Rossi, ingegnere chimico, hanno
proposto una dimostrazione del funzionamento di un apparato da loro
ideato che sfruttando la reazione di nichel ed idrogeno, produce
energia.
Stando a quanto
affermato da Andrea Rossi, e come praticamente da lui dimostrato,
già il prossimo anno, l’Umanità potrebbe usufruire di Aggregati e
Gruppi Elettrogeni capaci di produrre Energia Elettrica e Calore,
proprio grazie alla Fusone Fredda, cioè come mi piace dire, dal
calore che viene dal freddo.
Pertanto sembra
veramente che, mentre il mondo grazie alla Lobby delle Centrali
Nucleari cerca in tutti i modi di distruggere l’Umanità per il
semplice fatto che vuole guadagnare approfittando di tutta una
schiera di politici coadiuvati da servili bifolchi dell’alfabeto
che li sostengono, nel frattempo, quasi alla chetichella in Italia
due ricercatori sono riusciti a far scaturire da una specie di
scatola di Pandora, il caldo dal freddo.
Senza mezzi termini
il futurista Gerand Celente, Presidente del Trends Research
Institute, paragona la riuscita dell’esperimento sulla fusione
fredda, avvenuto in Italia, come il più importante dopo la scoperta
e l’uso del fuoco.
Il 14 di Gennaio di
quest’Anno a Cerodolo in Provincia di Bologna l’ingegner Giuseppe
Levi prof ricercatore della Università di Bologna, che ha
collaborato ai test del macchinario dell'ing Rossi, dimostra a un
gruppo di una cinquantina di scienziati scelti con cura, che la
fusione a freddo è possibile, quel giorno fece evaporare 4,9 grammi
d’acqua al secondo da 20 a 101 Gradi Celsius, generando in poco
tempo un Energia pari a 12.400 Watt i quali sono l’equivalente
della Forza rappresentata da 16,800 Cavalli Vapore.
Un qualsiasi Motore Diesel per generare
una Potenza simile in questo caso avrebbe bisogno di oltre 3
tonnellate di Combustibile con la Generazione di diverse migliaia di
metri cubi di Gas di Scarico e di CO2.
Pertanto l’esperimento ha dimostrato
che quei 12. 400 Watt di Energia ricavati rappresentano nel Tempo una
produzione costante e continua di 400 watt.
Scrive il Prof Levi nel suo Reprt tra
l'altro che le due cose che più lo avrebbero colpito del reattore
sarebbero:
-
Il fatto che nella prima prova il
reattore sia stato in grado di sostenere la reazione senza potenza
esterna;
-
La sostanziale ripetibilità
dell'esperimento.
Il nuovo reattore e' denominato a
fusione fredda proprio perche non necessità ulteriori energie
esterne come un Motore a scoppio una volta in funzione con una serie
di Catalizzatori la cui composizione, per ora e gelosamente
custodita,praticamente si auto alimenta.
Giuseppe Levi non parla volentieri di
fusione Nucleare piuttosto parla di LENR Low Energy Nuclear Reactor,
ovvero fusione nucleare a bassa energia appunto come la chiamo io, il
Caldo che viene dal Freddo.
Pure per Levi il Reattore è come una
Scatola di Pandora, difatti nemmeno lui sa precisamente cosa stia
esattamente succedendo in quella “Scatola” Reattore.
L’unica cosa che per ora è stata
resa nota è che nella scatola sotto una pressione che varia dai 2 ai
20 bar, ci sono pochi grammi di Nickel in polvere dell’Idrogeno e
diversi catalizzatori la cui composizione è tenuta segretissima,
tutto li, altro non si sa.
Aumentando la temperatura interna con
un aggregato, il reattore sia accende e diventa autosufficiente
mantenendo una temperatura che varia a seconda della pressione dai
150 ai 500° Celsius.
Il reattore da quel momento produce
calore per riscaldamento e vapore con il quale si possono azionare
gruppi Elettrogeni a Turbina per la produzione di energia elettrica.
La prova che il reattore non consuma
Idrogeno è data dal fatto che è stato tra l’altro dimostrato che
per produrre il quantitativo di energia pari a quello ottenuto a
Bologna, ci sarebbe voluto l’idrogeno contenuto in 218 grammi
d’acqua, mentre se ne impiegò solo 1 grammo.
L’ingegner Andrea Rossi,Presidente
della Leonardo Corporation con sede a Bredford nel New Hampshire USA,
che produce bruciatori di riscaldamento a oli vegetali, lavora alla
realizzazione del sistema “Caldo dal Freddo” sin dal 1992.
La Società Defkalion Geer Technologies
è stata ideata per commercializzare dal 2012 Impianti di
Riscaldamento da 2oKW di potenza basati sulla tecnologia ideata da
Andrea Rossi.
Il Consorzio
commercializzante è il Symeon Tsalikoglou,
Defkalion Green Technologies al quale appartengono diverse Società
Energetiche Mondiali.
Ora sulla scia di queste rivelazioni
anche l’Università di Bologna e di Siena, hanno iniziato un
programma di ricerche.
L’Ingegner
Foccardi invece con il suo Collega Pianelli dell’Università di
Siena fa parte dei Pionieri nella ricerca della fusione
Idrogeno/Nickel sin dal 1992 e da allora erano già stati in grado
di produrre energia in quantità superiore a quella immessa, vale a
dire in disavanzo positivo.
Il bello è che
tutto questo succede al di fuori di grandi discorsi scientifici, in
forma quasi del tutto privata, in modo da non venir ghettizzati e dai
servili media e dalla burocrazia italiana.
Per aggiornarvi appunto sulle ultime
polemiche nate nel web intorno alla rivoluzionaria invenzione , che,
come prevedibile, troverà molti oppositori sul suo cammino, andate qui
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