Il
Mittellandkanal, ha una lunghezza di 325 Km ed è il più lungo
canale artificiale navigabile della Germania.
Il
Canale unisce tutti i fiumi navigabili dell’Olanda, del Belgio,
della Francia, della Germania, a occidente con quelli della Polonia e
della Repubblica Ceca a oriente.
Il
canale congiunge i Fiumi Ems-Weser-Elbe-Oder-Reihn, cosicché, non
solo ogni centro Industriale centro e nord europeo è raggiungibile
per via fluviale, ma grazie al canale artificiale che congiunge il
fiume Meno con il Danubio la strada per i Balcani dal Mar Baltico fin
giù in Turchia e in Ucraina è aperta.
Annualmente,
proprio grazie a questi canali artificiali oltre ventidue milioni di
tonnellate di merci sono trasportati e smistate annualmente in giro
per l’Europa.
La
costruzione del canale fu decisa nel 1905 e completata nel 1928. In
Ottobre del 1938 l’ultimo troncone fino a Magdeburgo fu
completato e aperto al traffico.
L’ultimo
tratto del canale che si unisce a quello che già congiunge il fiume
Elba con l’Hevel poté essere terminato solamente dopo la caduta
del Muro e la riunificazione della Germania e fu aperto al traffico
nel 2003.
Il
Progetto ha qualche cosa di strabiliante, i fiumi si trovano a un
differente livello sul Mare e solo attraverso un geniale sistema di
chiuse e dighe è stato possibile collegarli insieme.
Nei
pressi della Citta di Minden poi, il
canale attraversa con un vero e proprio acquedotto navigabile a
un’altezza di 13 Metri la valle del fiume Weser.
In
parole povere il canale con un ponte navigabile attraversa lo stesso
fiume al quale si allaccia, diverse centinaia di Km più a Nord.
Nei
pressi della Citta poi, le chiatte e i barconi fluviali possono
passare dal fiume al canale e viceversa.
Il
livello dell’acqua nel Ponte navigabile che in pratica è una
grande pignatta fluviale viene in continuazione alimentata da una
Stazione di pompaggio con l’acqua del fiume Weser.
Il
punto più alto sul livello del Mare è di 65 metri.
Il
canale era navigabile per barconi e chiatte fino a 600 tonnellate,
alzando il livello del ponte navigabile nella valle del fiume Weser
si consenti il passaggio all’imbarcazione di 1000 tonnellate.
Il
frenetico sviluppo dei mezzi di trasporto europei richiese negli anni, successive modifiche fino a permettere la navigazione a
imbarcazioni di oltre 2300 ton, con 110 metri di lunghezza e un
pescaggio di 2,8 metri.
Ora
se guardiamo al Corridoio ferroviario 5 che si terminerà con il
troncone Lione-Torino, vediamo che Merci provenienti da Kiew e in
viaggio per il porto di Danzica la Polonia, non devono circumnavigare
l’Europa e intasare le Autostrade con lunghe file di TIR ma da
Vienna via fiume, magari raggiungere qualsiasi centro industriale
europeo, e via il nodo ferroviario di Cervignano del Friuli, anche
quelli Italiani.
Tutte
le grandi imprese e costruzioni hanno trovato le loro resistenze, le
lotte sono sempre aizzate dalle varie Lobby che vedono i loro
interessi in pericolo o come nel caso degli italici balordi, ben
preparate e studiate a tavolino bei vari centri sociali dei diversi
partiti e parrocchie varie.
Le
immagini dicono più di mille parole, penso che guardando queste foto
capirete cosa intendo dire: http://www.gehe-trading.de/Mittellandkanal%202005%20100%20Jahre%2001.htm
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1. To be or not to be. Scritto da Franco Parpaiola , il 03-03-2012 22:40 Salve Marista.Tutto questo naturalmente lo dobbiamo alle nevi e ai ghiacciai alpestri. Senza i fiumi come per il Po’ in Italia ad esempio, oppure “Vater Rhein” cioè, papà Reno come questa grande l’arteria del trasporto fluviale, è chiamato il fiume Reno in Germania tutto questo non esisterebbe. Nemmeno il Danubio e tutti gli altri fiumi che Carlo Sgorlon lo scrittore friulano, descrisse nel suo Romanzo “La terra dei cento fiumi” esisterebbero e nemmeno molti di noi senza di loro. Troppi si dimenticano di questo fatto e maltrattano i fiumi e il nostro habitat, come se appartenesse solo a loro. …und adesso sentite questa: Proprio questa mattina mentre preparavo questa, “Letter from Germany” ascoltavo con un orecchio un programma alla TV bavarese. Parlavano del canale navigabile che unisce il fiume Meno e il Danubio alle vie fluviali europee. Secondo la Tv bavarese, il Danubio sarà per tempo arricchito di una chiusa che permetterà la Costruzione di una centrale Idroelettrica di minimo 10 Megawatt/h. Apriti cielo, che cassino che l’è venuto fuori. A colpi di “Carta da bollo” gli attivisti hai quali già la costruzione della congiunzione Meno-Danubio, non era andata a genio hanno dissotterrato l’ascia di Guerra e cercano con i loro avvocati di impedire quello che per loro è un ennesimo scempio alla Natura. Diversi Km2 di terreno boscoso sarebbero allagati e pertanto temono per l’habitat della fauna locale. È vero che, come dice Tommasina Salvatori, il progresso non si può fermare, com’è anche vero che se non facciamo al più presto un passo indietro nell’inquinamento del nostro habitat alla fine gran parte dell’Umanità, semplicemente scomparirà dalla faccia della Terra. Vero però è anche il fatto che se non andiamo avanti, non andremo da nessuna parte: To be or not to be? Senza l’Industria non possiamo vivere, senza la Natura nemmeno, se non riusciamo a trovare una via d’accordo tra le necessità della Natura e, le nostre esigenze di Vita, lontano da interessi personali o di gruppo, e questo vale anche per i NO TAV e come per gli ambientalisti del Danubio, noi e la Natura ci distruggeremo a vicenda, con la sola differenza che in questo caso è la Natura ad aver il coltello dalla parte del manico. Ciao.
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