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TRILUSSA- la ninna nanna dela guerra PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
domenica 24 agosto 2008
La ninna nanna della guerra

ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d'un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d'assassini
che c'insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l'ombra d'un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!
                                                 °°°°°°°°°

Non conoscevo questa Poesia di Trilussa e mi ha colpito quanto sia attuale ancora, basta sostituire i monarchi  con i politici politicanti, e vediamo che il motore delle guerre, la speculazione sulla pelle dei popoli, è espressa apertis verbis: pochi versi, ed è detto tutto.
Non è che dovremo proporre ai nostri giornalisti opinionisti dalle dita d'oro, di lasciare stare i "maestri moderni" logorroici, strapagati e spesso pennivendoli, e magari leggersi con mente aperta e non spocchiosa, abbandonando per un po' i birignao politici e mentali,  alcuni vecchi autori.. chi sa che dalle macerie non emerga...un giornalista!

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