L'orto dei Tiranni Scritto da Franco Parpaiola , il 11-02-2010 16:01 Adolf Hitler, Bocassa, Amin, quelli erano tiranni nati, tutti gli altri, Stalin incluso, lo diventarono in seguito. Togliatti era il tipico candidato a diventarne uno, spietato e gelido come un Frate inquisitore che condanna un povero cristo al rogo solamente perche lo ritiene colpevole di non credere. È il credo ideologico che porta gli Uomini a strafare. È la convinzione di essere nel giusto, la certezza di sapere tutto, nonché la voglia di cambiare in meglio la Vita della gente che porta ad una fase di indottrinamento politico prima, poi in un secondo tempo a leggi e disposizioni governative sempre più pesanti,mam manoche i sogni del ´grande Capo non si materializzano, e se tutto questo non da al Grande capo i risultati sperati, alle grandi repressioni e purghe dei presunti nemici del Popolo che ne ostacolano la marcia verso un futuro migliore e che inevitabilmente poi, segnano la fine del Regime stesso. Difatti è successo sempre così: Si potrebbe anche dire allora che l’ideologia è l’orto dove crescono e muoiono i Tiranni. Sono convinto che Palmiro Togliatti questo lo sapeva e Pietro Nenni pure. Fu Benedetto Craxi a mio avviso a chiudere definitivamente con il passato, e a rivangare l’orto, e gli aguzzini di allora, poi diventati tutti o quasi, giudici, avvocati,notai, e commercialisti con l’acidità di stomaco e l’ulcera cronica, a dilaniarlo. Il guaio è che i Tiranni passano nel tempo, la gramigna nell’Orto però non muore mai, bisogna estirparla, altrimenti prima o poi dalle sue radici nascerà un nuovo Tiranno. Salutönen |