Letter from Germany N°2 Scritto da Franco Parpaiola, il 06-04-2010 01:55 Dopo l’eliminazione delle cellule terroristiche della RAF “Rote Armee Fraktiion” Frazione dell’Armata Rossa meglio conosciuta in Italia come “la Badder Mainhof”, il suicidio dei suoi capi fondatori e la condanna agli altri terroristi, i politici ed il Governo tedesco si trovò ad avere tra le Mani, un problema non indifferente, cosa farne de Gruppo della BSG, della Bundesgrenzschütz denominato GSG9. Il Nono Gruppo della BGS, era comandato dal Maggiore Wegener, il quale assieme ai suoi subalterni sapeva ormai, grazie ai pieni poteri investigativi conferitegli dal Governo Tedesco, Vita morte e miracoli , nonché tutto sulle Vite passate e future di ogni singolo cittadino, sindacalista, o persona di spicco politico e sociale che in un qualsivoglia modo avesse lontanamente avuto modo, se pur involontariamente, di aver avuto a che vedere con persone o associazioni vicine o semplicemente tolleranti verso il terrorismo a sfondo politico. Il maggiore Wegener assieme a diversi altri membri dello stretto cerchio di Comando del GSG9, sono Uomini integri che sanno tante cose di molte persone di spicco oneste e moralmente sane, ma non sempre tanto integre e ligie al dovere e alla sicurezza della RTF, quanto e come gli sbirri della GSG9. Dopo il smantellamento della RAF il maggiore Wegener fu destituito da tutti i poteri investigativi conferitigli durante la Caccia ai terroristi, e gli furono commissionate altre consegne, come quella di istruire le Forze di sicurezza interna Saudite, nella lotta ll’eversione e al terrorismo. I suoi più stretti collaboratori furono sparpagliati ai quattro Venti con incarichi federali diversi e al GSG9 fu adibito a gruppo di interventi speciali nella lotta al terrorismo Internazionale, sotto altri quadri di Comando. Fedeli alla consegna romana: promuoveteli e allontanateli, purché stiano zitti e si tolgano dalle palle, lo steso successe con gli italiani, impegnati alla cacci a e alla soppressione delle Brigate Rosse nostrane. Sarebbe successa la stessa cosa con il pm Antonio Di Pietro, dopo l’evento di Mani pulite? Lo sbirro che diventò politico e che fu trovato a detta di tanti, con le dita nel vasetto della marmellata, con tutto il suo sapere sui vari intrecci e trame politiche e criminali di ogni singolo banchiere, industriale, sindacalista e politico italiano che veramente conti, in un Italia soffocata e seviziata da organizzazioni di stampo mafioso e dal scellerato menefreghismo dei ruffiani, del basta che se magni, sarebbe eventualmente ancora in Vita se non si fosse premunito, e, entrando in politica, fondando sulla scia della sua fama di pm integerrimo e senza macchia, un suo Partito, appunto denominato con grande efficienza d’impressione mediatica e dal sapor d’italico patriottismo: l ‘Italia dei Valori? Se il detto: Un sbirro rimane sempre e comunque uno sbirro, vale per tutti gli sbirri, allora Antonio Di Pietro formando il suo Partito intendeva probabilmente combattere la corruzione e il degrado degli ideali d’italianità dal interno, la dove la corruzione e gli interessi personali nascono, cioè tra i politici quali fautori della politica e del degrado italiano, e in un certo qual modo, comunque quasi sempre affiliati alla Criminalità organizzata di stampo mafioso. Un Antonio Di Pietro a capo del Governo si comporterebbe come il contadino che per eliminare la gramigna da fuoco al Campo di Grano, difatti non avrebbe nessun’altra possibilità che quella di mandar per aria tutta la Baracca e rifarla nuova. Questo però potrebbe fare dei recenti “fatti” Iugoslavi dei giochetti d’asilo. La CIA queste cose le sa benissimo pertanto non ti meravigliare se Di Pietro ha avuto contatti con il Controspionaggio americano, questo è un fatto logico e naturale, è l’evoluzione della prassi che il più potente applica quando annusa drastici cambiamenti in Casa del più labile e ne valuta pertanto le possibilità. Vista la cosa cosi, dalla Germania viene spontaneo di dire: Meglio un dannato sbirro con le dita sporche di Marmellata al Governo che con la sua Squadra sbirri e di magistrati, intende far Piazza pulita dei ladri e mafiosi che deturpano e soffocano il Bel Paese, che la solita Banda di ladri politici e i loro affiliati, assieme ai loro bucanieri e predatori vari, finanziatori e sostenitori, che non solo si mangiano quasi tutta a Marmellata, ma che ci rubano pure il vasetto, non ti pare? Ora però, prova ad immaginarti cosa succederebbe in uno scenario italiano del genere, cioè in uno Stato governato da sbirri di qualità, agli ordini di pm e toghe (non rosse) altamente incavolati? Il pericolo che un eventuale Mastro Lindo una volta al potere poi, si trasformi in un Tiranno non è fantascienza politica, bensì la nuda e cruda realtà, inconfutabilmente documentata dalla Storia. E così siamo arrivati alla CIA non solo alla quale Di Pietro ebbe magari contatti nel ambito di investigazioni su eventuali intrecci internazionali di Mani Pulite e in questi casi l’unica Strada per chiarimenti, si trova Langley in Vergina/USA (pure il Vaticano non sarebbe certo di meno, anzi, ma sai…) e pertanto è normale che arrivano anche per tastargli il polso. In tutto questa prassi non vedo niente di male o di losco, premunirsi e prevedere l’andazzo delle cose e meglio che lasciarsi sorprendere con le braghe giù, non ti pare? Forse Bossi con la sua Lega cerca la famosa terza via, cioè un federazione tipo americano o tedesco, sarebbe la famosa soluzione all’italiana senza dar Fuoco alla Baracca ed eccoci arrivati la bipartitismo. Non mi chiedere quale delle due vie per l’Italia sia la migliore o la più fattibile, non saprei certo risponderti, non sto facendo il cinico ora, mi auspico solo che la sinistra si raggruppi, che faccia piazza finalmente Piazza pulita tra le sue file e che cominci per il momento a fare una seria e composta opposizione, poi (in tutti i casi) si vedrà. Ciao Franco |