Mittsommerfest. Scritto da Franco Parpaiola , il 30-05-2010 02:07 Mi è facile parlare di "Midsummerfest", nel Nord Europa, nei Paesi scandinavi ma anche in Russia e nei paesi Baltici è quasi una Festa Nazionale in Finlandia poi il 21 Giugno è l’unico giorno dell’anno dove la Bandiera Nazionale non viene ammainata. Lassù nel grande Nord i giorni di Midsommer, sono come lo Zenit di una nuova vita dopo la lunga Notte invernale, si mangiano le patate novelle, le nuove arringhe sotto sale e in Islanda si degustano a fettine sottili il grasso die pescecane macerato e sotto sale e dalla grande puzza, meglio conosciuta nelle latitudini mediterranee come un gran colera, ma dallo squisito sapore. Molto più a sud dell'Islanda in Scandinavia si addobbano stanghe di legno con ghirlande e fiori di carta e la Gente, tempo permettendo, si accampa sui prati ai margini dei Boschi attirno al fuoco aperto a festeggiare l'evento. Specialmente i giovani provenienti anche da tutta l’Europa, cucinano, mangiano al aperto, cantano accompagnandosi con le chitarre e bevono fiumi di vodka o di acquavite o di tutto quello che di alcoolici sono riusciti a raccattare. Questo succede a Terra, il vero spettacolo invece si svolge molto più a Nord oltre il Circolo Polare, in pieno Oceano, lontano dalle polveri e dai veleni della civilizzazione, la dove l’aria e tersa e cristallina, quasi fragile. NOrmalmente gli equipaggi dei pescherecci non hanno tempo di guardare il Sole di Midsommer. Curvi in Coperta sui merluzzi appena pescati, immersi nei pesci fino alle ginocchia non guardano il Mare, non sono in Festa, sono invece stanchi e forse già da 36 ore in piedi, e sognano solo la loro cuccetta. Quel dì invece e differente dagli altri, quella Notte e un altra, quel giorno anche per loro e speciale, e anche il Cuoco per il Pranzo si darà più da fare del solito. Quel giorno tempo e Mare permettendo, quando il Sole sta per toccare l’orizzonte lo skipper darà un colpo di tifone, allora tutte quelle schiene affaticate li in coperta tra i merluzzi che ancora boccheggiano, si raddrizzano e la faccia degl’Uomini, stanca e dalla lunga barba, si volge verso il Sole che pian piano scende e ai suoi raggi morenti si rischiara come se la stanchezza e il sonno fossero spariti e il loro sguardo ritorna pacato e tranquillo come sempre. E l'astro morente sfiora l’orizzonte e i riflessi blu della Banchisa di giaccio non lontana dal Peschereccio esplodono tra i raggi del Sole di mezzanotte, di mille colori verdi, azzurri e blu, e cambiandone le sfumature, disegnano figure e quadri surreali sulla Packice e sugli Iceberg alla deriva, come in un gigantesco caleidoscopio. Sfiorando l’orizzonte poi, il sole, quasi indeciso che strada prendere, sembra tremare, poi come spinto da una gigantesca mano, corre sul filo del orizzonte come una palla infuocata verso sud, sembra che rotoli su quella striscia lontana fatta di Mare e di cielo dove il tutto si confonde e si immedesina, come in un fantastico amplesso senza fine, poi d’un tratto si ferma, e pian piano riprende a salire sempre più piano, sempre più splendete, sempre più in alto, e la Notte risplende di nuovo e si immedesima in un nuovo giorno senza fine, mentre i raggi del Sole come piccoli Diamanti e punte di Stelle, si rispecchiano sulla superficie del Oceano che sembra di Vetro. |