Mancano i Fabbri di Paese. Scritto da Franco Parpaiola , il 01-08-2010 13:37 Salve Marista. Penso che invece di soffrire di un male d’integrità personale dei singoli politici, il bel Paese sia infetto un male strutturale che ha colpito un po’ tutti. Sto parlando dell’insofferenza degli italiani a seguire regole, a rispettare i dogmi di comportamento sociale e ad essere indifferenti verso i problemi altrui, se non direttamente coinvolti o toccati. Regole: Prova a chiederti quanti italiani pratichino la raccolta differenziata dei rifiuti casalinghi? Sto parlando di un comportamento civile e di rispetto verso se stessi gli altri e la Nazione che in Italia scarseggia e non poco. Nel bel Paese vigono troppo i detti: dopo di me il Diluvio, oppure, il tanto decantato, basta che se magni. Nel bel Paese queste non sono frasi vuote, ma sembrano essere una forma alquanto spregevole di Vita nazionale e mondana, un’Ars Vivendi da strozzini e usurai, solo che così facendo, gli italiani diventati italianucci, e da li in poi, non sono altro che gli strozzini e gli usurai di se stessi, tanto: basa che se magni, e dopo di me il diluvio. Nel comportamento dei tanti, (leggendo i vari interventi sui Blog dei Giornali) mi sembra di scorgere, un non so che di guelfo e di ghibellino, sicuramente d’arrogante e tracotante paura, camuffata da intelligente sapere. Tempi fa tu affermavi di non essere credente, allo stesso tempo, però assicuravi anche non volevi rinunciare al crocefisso. Io invece credo in un Dio, ci deve essere, sarei veramente deluso se non ci fosse, come faccio a prenderlo a calci appena lo vedrò, se non esiste? Sono pertanto credente, ma ciò nonostante vorrei abolire il Padreterno per almeno Mille Anni. Lo farei per Legge e di brutto, eliminerei tutti gli Dei dell’Olimpo, e manderei tutti i loro servi sulla Terra, a zappare i Campi e a lavorare in Cave di pietra, dalla Mattina alla Sera. C’è quasi aria d’inquisizione nel bel Paese, una qualche cosa di losco e di pauroso, ben descritto nel romanzo d’Umberto Eco, dove parla d’inquisizioni. L’atmosfera di allora cosi come descritta nel Libro si rispecchia a mio avviso nell’attuale situazione politico/sociale italiana. C’è aria d’inquisizioni in Italia, e mi sa tanto che la Gente, anche se ostenta sicurezza e padronanza di se stessa, in fondo ha paura. La stessa paura e timore della Gente descritta nel Libro d’Umberto Eco, la vedo nella Gente del bel Paese. Il servilismo degli italianucci che infestano L’Italia nasce a mio avviso proprio da tutto questo. I Tedeschi si liberarono da questo giogo con la Riforma avviata da Martin Lutero, che spezzò le catene con la Curia romana. Gli italiani invece, sembrano ancora schiavi, non della Fede, ma di quello che la Curia ne fece, e dei Politici che la Curia stessa creò. Bada bene che gli stranieri in questo “status quò” di cose, specialmente gli svizzerotti, ci sguazzano dentro come le larve nel grasso. Potendolo fare, abolirei per un poco il Padreterno, e vorrei chiudere tutte le Chiese, i Duomi e le Cattedrali del Mondo, assieme a tutti gli altri luoghi di culto. Ne farei dei Musei, dei punti di studio e di ripensamento, ma non più dei luoghi di culto. Così dicendo ti voglio solo far capire che a mio modo di vedere, più che un problema strutturale, nel bel Paese viga un problema mentale. Un Governo di commercialisti specializzati nell’evasione fiscale, o di Periti Agrari, o di promotori d’eventi, oppure operatori turistici, sarebbe alla pari di quello odierno, quelli di prima e di quelli che vengono. Un sistema Federale invece cambierebbe molte cose, forzerebbe non solo i cittadini dei singoli Stati membri della Federazione ad assumersi le loro responsabilità di fronte alla Nazione, bensì li spronerebbe anche a far le cose meglio e a liberarsi dei loro aguzzini, sai politici, sia religiosi. Ciao Franco. |