Sardi e Sardegna Scritto da Alvise, il 04-09-2008 16:10 Anni fa mi divertì scrivere un libello dal titolo “oristanesi si nasce. Anche altrove” dove evidenziavo quelle tante stupende caratteristiche che troviamo nella storia nella cultura e nelle popolazioni arborensi: le principali (autentiche) lotte per l’indipendenza, da Ampsicora a Leonardo Cubello, sono dell’Oristanese e non a caso i Padri del Partito Sardo d’Azione vollero fondarlo ad Oristano; l’assenza totale di delinquenza, l’attaccamento ai valori e alle tradizioni (sei secoli di Sartglia ininterrotta possono bastare ?); l’unica vera letteratura sarda, da “Sa scomuniga de Predi Antiogu…” fino alle opere di Antonio Garau, letteratura allegra e irriverente ma profonda ed acuta, altrove gli autori hanno sempre scritto in italiano; l’amore per la propria terra, (si dice che gli oristanesi siano contrari a tutto perché hanno rifiutato centrali elettriche, mega-impianti industriali, cementificazione delle coste ed in genere tutto ciò che altera il territorio ma per contro, quando la demagogia antiparco imperava, hanno voluto la prima riserva naturale della Sardegna ed una delle prime in Italia (Sale Porcus a San Vero Milis nel 1980), hanno chiesto (ed ottenuto) la più grande Area Marina Protetta d’Italia quella del “Sinis e dell’isola di Maldiventre”. Non dimentichiamo inoltre che la Repubblica Italiana nasce dal Regno d’Italia a sua volta derivato dal Regno di Sardegna titolo (Re di Sardegna e Corsica) che nasce per volontà del regolo oristanese Barisone I ed ottenuto nel 1164 dall’imperatore Federico Barbarossa. Quindi cara Marista se sei di origini oristanesi devi esserne fiera ed orgogliosa. Ma allora i veri sardi chi sono ? Coloro che la Sardegna la amano veramente e con i fatti, coloro che avvertono la sensibilità della Sardegna e la rispettano, coloro che si rendono conto che la Sardegna oltre che un bel corpo (magari da possedere) ha anche un’anima. Ovunque essi siano nati. Per contro invece assistiamo ad un esercito di “saggi” che solo perché sono rimasti tre ore nella spiaggia sarda sanno tutto e sciorinano i loro insegnamenti. Allora i sardi incapaci di gestire le loro risorse dovrebbero imparare a costruire più alberghi, a fornire più servizi a costruire strade più comode, ecc. Il tutto parte dal diffusissimo concetto che una spiaggia non “valorizzata” è inutile. Ma poi perché? Per diventare come Rimini, Riccione, Forte dei Marmi, ecc.? Figuriamoci un’isoletta selvaggia abbandonata a se stessa! Aimè quanto sono indolenti i sardi. Come se ignorassimo che dietro questi bei consigli, che oltretutto speculano sul dramma della disoccupazione dei giovani e non, si nascondono squallidi speculatori a cui interessa solo il loro guadagno. Ma potrei continuare richiamando i soloni della lingua sarda che per recuperare l’antica parlata, e dopo corpose consulenze, sono addirittura giunti alla nuova ed artificiale “Limba sarda unificada”, cioè un mostro intellettuale prima ancora che linguistico. Hai capito chi sono i veri sardi? Quelli che oltre una pancia ed un cervello hanno anche un cuore. Hai capito perché ci batteremo contro chi, speculando, sia pure con sacrosanti e nobili sentimenti distrugge il sacrificio di millenni dei “veri sardi” soprattutto se poi i protagonisti sono loschi figuri con coscienze “made in china” vendute a chili nei supermercati. Comunque cara Marista grazie davvero per lo spazio che mi consenti e per la genuinità dei tuoi sentimenti. |