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Scritto da Giovanni, il 12-03-2012 15:08
Il punto sull'esporsi è che anche la rete ha subito un radicale mutamento che se non è chiaro si può cogliere almeno come tendenza finale.  
 
All'inizio non esisteva neanche il web e nel 1992 accedevo tramite gopher con interfaccia testo a documenti ufficiali della casa bianca in cui si tracciavano le linee del futuro anche per le autostrade informatiche.  
 
Si poteva accedere alle varie università direttamente e senza l'intermediazione dei motori di ricerca.  
 
Subito dopo è venuto il tempo di mosaic e l'avvento dell'accesso ipertestuale.  
 
E' stato poi creato il motore di ricerca Google che a poco a poco è divenuto sempre più potente fino a divenire onnipresente e come qualcuno dice onnisciente.  
 
Ad ogni modo c'è stata una fase in cui si è creato un humus per uno scambio molti a molti che ha catalizzato modifiche in vari settori primo fra tutti quello dello sviluppo del software con comunità che hanno dato il via allo sviluppo anche di sistemi operativi più o meno open source.  
 
La rete si è diffusa a macchia d'olio e ora che un po' tutti sono online si sta verificando una tendenza opposta di una concentrazione delle fonti informative pur nella miriade di siti con una preminenza di certe notizie rispetto ad altre alimentata da bias di vario tipo introdotti dagli stessi motori di ricerca nonché dai vari social network.  
 
Tali strumenti non rispecchiano esattamente la pluralità di voci ma tendono per loro stessa impostazione ad evidenziare certi flussi informativi rispetto ad altri.  
 
Si sta convergendo pian piano verso lo stesso livello di appiattimento di strumenti di comunicazione di massa come la televisione e i giornali ampiamente gestiti dai pochi che creano l'opinione pubblica pur nella apparente miriade di voci.  
 
Questo sistema nervoso artificiale che fornisce segnali vieppiù sempre maggiormente in sincronia tra loro di un pensiero unico è integrato con la grande rete e di essa quelle poche voci divergenti sono sempre più rare e separate.  
 
A mio avviso si sta introducendo in vari modi quella forma di scarsity che è propria del sistema economico oltre che recentemente di quello finanziario con la chiusura dei rubinetti della liquidità monetaria almeno per i poveri diavoli.  
 
Tale scarsity da luogo a forme di concentrazione di polarità definite per quanto superiori a quelle presenti in altri forma di media che pur prospettando posizioni diverse possono dare l'impressione di semplici note sovrapposte che esplicitano le varie posizioni possibili con grande eco tra sistema ed antisistema apparente catturando anche quelle poche forme di dissenso visibili o di biodiversità del pensiero presente relegando tale biodiversità ad angoli sperduti non si sa bene perché non facilmente raggiungibili.  
 
Il fatto che ci siano voci come quella di anonymous che sembrano dire cose sensate non vuol dire in sé nulla perché tutto può apparire sensato in un sistema fondato su assiomi contraddittori e su una logica fallace che favorisce due pesi e due misure e l'utilizzo strumentale di categorie di pensiero a seconda della loro applicazione funzionale o meno a determinati obiettivi di creazione della pubblica opinione. 
 
Il problema di esporsi in tale contesto è di fronte ad un appiattimento di tal fatta.  
 
Quelle poche voci che si colgono fornite di una sensibilità, passione e ricerca della verità senza un secondo fine se non la Verità in sé e il rispetto per l'Uomo e per il limite dello stesso in forma non prettamente materialistica bensì in forma anche spirituale in quanto il limite dell'Uomo ha una sua valenza non limitante ma come ricerca per l'appunto e riconoscersi nell'altro e nel rispetto nell'altro e dell'idea di Uomo in sé come creatura fornita di un seme divino che va coltivato non in senso di superamento dell'uomo ma come ricerca di avvicinamento alla Verità e alla grazia durante il cammino della vita, restano sempre più isolate in un meccanismo perverso che utilizza oltre ai meccanismi noti nuovi tecnicismi a che il verbo, in qualsiasi sua manifestazione autentica pur anche in fieri, venga sommerso da un rumore di fondo di tale portata da rendere un Messaggio non ricevibile anche da chi sente perché non è più in grado di ascoltare o anche proprio perché non può ritrovarselo di fronte non distinguendo e scegliendo la norma appiattita dell'informazione variegata multiforme e di fatto unica, pur nei suoi apparenti dualismi, del nulla che avanza. 
 
In questo la rete internet potrebbe essere meglio chiamata infernet avendo perso quella connotazione, promessa in modo altisonante, di amplificatore della libertà di pensiero.  
 
Cosa che così non è essendo piuttosto mezzo di controllo e di filtraggio capillare della semantica accettabile soprattutto ove privata di certi contenuti.  
 
Non si può prescindere da tale premessa, per quanto esplicata in modo impreciso e frettoloso, se si vuole pensare di fare informazione quando l'informazione non assume valenza se non quella di definire i cluster di appartenenza a forme residue di capacità critica e libertà di pensiero prima ancora che di espressione; tali cluster isolati non hanno alcuna capacità di impattare per una modifica dell'esistente se non nelle dinamiche meccanismi e tecnicismi di questi labirinti dell'informazione in cui il topolino probabilmente non può che restare intrappolato senza ritrovare alcuna parvenza di libertà neanche interiore, libertà che di fondo almeno ad oggi... è intrinseca in potenza in ogni individuo ma di fatto relativamente raggiungibile da pochi come isole sparute di un arcipelago generale ben definito e uniformato pur come ripeto nelle apparenti differenze e divisioni semplice parte del divide et impera operante a livello atomico o per dirla in termini informatici tale da spaccare il singolo bit. La schiavitù è prima di tutto mentale ma oltre tale livello ce ne sono altri e tante di quelle trappole che con tutta la buona volontà non c'è dove andare.  
 
Non so quale sia la soluzione ma non credo che sia facendo informazione online; ho visto su facebook il tuo profilo e alla fine sono ben pochi quelli che si curano di leggere e commentare pur nella giustezza e bellezza di molte delle cose che dici e che più o meno per quel che ho capito dovremmo cogliere tutti o meglio avremmo dovuto perché non credo che ormai ci sia nulla da cogliere; se la sono studiata troppo bene come dice l'amico Barnard che spesso riporti qui e che ha ben ragione nell'affermare che il lavoro e la potenza di chi ha messo insieme i fili di questo teatrino globalizzato sono molto ma molto profondi e capillari e inarrestabili e non si fermano di fronte a niente ne condividono per niente la bellezza e gli ideali che tu come altri meno visibili sicuramente ancora condividono pur nel loro profondo.  
 
Ma non è con quattro click che si conclude niente di che se non fornire ulteriori feedback a chi queste cose le studia e le plasma come parte di quel tutto di quel grande treno chiamato camb iamento che impone grandi sacrifici e tributi come ben ricorda e segnala il sacrificio zero del 2001 da cui si dipanano i nuovi recenti accadimenti in una trama unica e ben definita da tempo.
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