civiltā contadina Scritto da marista, il 08-02-2010 16:54 Ciao Rosario, quello che racconti fa parte delle usanze della civiltā contadina. Si uccideva l'animale nel miglior modo possibile, con le proprie mani, e se ne soffriva. Mio marito racconta di un fatore che era diventato , quando lui era bambino, vegetariano. Ed ancor oggi ho amici che allevando animali da cortile, pur vendendoli vivi per non dover procedere nella sua azienda, non mangia da tempo carne di pollo o anatra. Qui invece abbiamo gente che , senza stare a giudicare, ha usi contrari anche alle nostre tradizioni contadine del tempo che fu: loro cercano di prolungare la sofferenza dell'animale e pretendono che sia cosciente di morire. Non č una differenza di poco conto, per loro l'atteggiamento che per noi č ANORMALE ed al limite del sadismo, č norma religiosa. Quindi ne deduco che ci sono differenze profonde nel sentire. La nostra sensibilitā moderna č evoluta in un certo senso ed ha ancora strada da fare, loro stanno evolvendo seguendo altri sentieri. Io non mi ergo a giudice di nessuno, non ci penso nemmeno, ma non vedo perchč loro debbano cercare di insinuare i loro costumi. Noi non andiamo da loro a cercare di mostrare come son buone le salsicce o come č meglio la pasta asciutta piuttosto che il cous cous. A me questa sembra una differenza insormontabile, che evidenzia una volontā da parte loro di assimilare noi ai loro costumi , piuttosto che adattarsi loro alle nostre usanze, visto che ancora il Paese Italia non č islamico, edf ha tutte altre radici che quattro scalcinati di pseudo italiani sinistrati butterebbero volentieri al cesso, tradendo secondo costume acclarato il loro stesso paese, come Giuda per pochi danari. |