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Commento in questionen
Si stava meglio qunado si stava peggio..
Scritto da Franco Parpaiola website, il 14-02-2012 07:37
Salve Marista. 
Penso che questo calza a puntino anche con il tuo articolo precedente. 
 
La globalizzazione in una scatola di Ravioli al pomodoro. 
Poco fa ascoltavo alla tv l’intervista a una giornalista inglese (mi pare fosse) che trovando nel cucinino della Redazione una lattina di Ravioli al pomodoro, si chiese che ingredienti c’erano nel contenuto e da dove provenivano. 
A conti fatti risultò che in tutto fa la bellezza di trenta mila Km prima di uscire da una Fabbrica e arrivare su una qualsiasi mensa. 
Secondo la giornalista il materiale per costruire la lattina proviene dal Brasile, dove una grande industria del riciclaggio, portata avanti dai bambini e famiglie povere che vanno in cerca di rottami per venderli agli stracci e ferrivendoli. Questi bambini che con grandi rischi e pericoli per la loro salute scavano nelle montagne di rifiuti urbani e domestici in cerca di materiale da riciclare. 
Con quei rottami le acciaierie poi fanno rotoli di latta di 20 tonnellate l’uno a bassissimo tasso di minerale puro, da dove altre fabbriche in seguito ne ricavano le lattine. 
I pomodori vengono da Portogallo e Spagna, (serre olandesi) la farina per i ravioli dagli Stati Uniti, molte spezie dall’estremo oriente e dall’Africa e la carta per l’etichetta, ricavata con grande inquinamento del Fiume Giallo, in prevalenza dalla Cina. 
Il tutto dopo trenta mila Km, lo trovi nei Supermercati, dove una scatola di Ravioli al pomodoro di 800 grammi, costa, almeno la dove vado io, 0.99 Euro. 
IL tutto sovvenzionatissimo dall’Unione Europea. 
Che cosa c’è d’italiano in tutto questo? 
Il nome: Ravioli al Pomodoro. 
Bella questa Storia, non è vero? 
Questo però ci insegna che come in diversi altri settori, l’itala sta perdendo il Tram anche in prodotti tipicamente italiani, preparati in modo barbaro da un Industria del consumismo che a discapito della buona Cucina Italina abusa del nome di un piatto tipico Italiano, e chiama un’indefinibile brodaglia in scatola, ravioli o anche spaghetti con il pomodoro. 
Ciao.
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