Graffitari, una sub cultura? Perch? allora cercare di elevarli al rango di Kultura? |
|
Scritto da Marista Urru | ||||||||
domenica 16 settembre 2007 | ||||||||
Mi rendo conto che i miei dubbi nel mondo degli akkulturati faranno sorridere, ma credo che siano i dubbi di molti Italiani di fronte alle macchie di colore che imbrattano i muri delle città, le luride carrozze dei nostri treni, degli autobus, a volte addirittura i monumenti.
Dice un personaggio :“tu pescheresti in un lago dove hanno buttato i pesci? Dove ci pare e quando ci pare!”, questo per spingere gli amici ad impadronirsi della città, per riempirla di ghirigori. Un altro “artista” sostiene :” le bombolette vano rubate! È un fatto di coerenza!” Il regista fa sapere si propone di dare “visibilità” ai graffitari. . Per il regista «non si tratta di un film sui writer, ma di storie di una generazione e ci tiene a fa sapere che “ I murales sono opere che viaggiano per le città, un modo di comunicare dei giovani. E i writer non sono vandali, ma il prodotto della nostra società, perché se oggi non appari non sei nessuno.” .. appunto anche molti serial killer cercano la visibilità. Non mi sembra un argomento serio. ” L’idea, continua il regista, “è nata dal desiderio di indagare il mondo invisibile dei writer, tutti vedono i loro segni ma nessuno sa cosa c’è realmente sotto e quale mondo si nasconda dietro le quinte di quei graffiti”. Esatto, e come membri di una subcultura usano differenziarsi dal resto della società, con uno stile di vita o un modo di vestire simbolici e alternativi a quelli dominanti. Nei graffiti troviamo infatti spesso ripetute le lettere ZKT che sta per " zozzamo tutto kuanto", mi rendo conto del supremo sforzo intellettuale occorso per trovarsi tale simbolo! Ci sono appunto sigle e regole, come quella di rubare le bombolette per principio, abitudine che che vige a quanto pare nel “branco” de bombolettari; tutti questi comunque possono esser letti come segnali di una vera e propria sub cultura. Ci troviamo, di fronte a giovani che voglion fare “quello che mi pare e dove mi pare”, in opposizione alla cultura dominante. E qui vengon i miei dubbi che credo di condividere con molti, è vero che dobbiamo spendere per i giovani, che dobbiamo incentivare i giovani artisti. Ma è anche vero che spendere per quelli che vengon percepiti dai più come vandali e zozzoni, non ultimo a causa dei molti danari pubblici che vengono spesi per ripristinare il decoro di muri e monumenti, non mi sembra un grande esempio, né un grande incentivo per i “ragazzi per bene”. Si parla tanto di legalità e si premia la illegalità, un vecchio vezzo delle classi dirigenti nostrane Comunque di sub cultura stiamo parlando a proposito dei bombolettari o graffitari che sia, e di fronte alla sub cultura l’acculturato è indifeso. La cultura racchiude valori, sapere, ideali di una società, la sub cultura si pone come antitetica ai valori della cultura dominante. Infatti chi ama disegnare, dipingere per esprimere sentimenti, valori, amore , stati d’animo o anche virtuosismo delle tecniche, chi insomma è acculturato, è anche educato alla conoscenza e al rispetto di quello che molti altri artisti hanno fatto prima di lui, difficilmente avrà in spregioi monumenti, o la proprietà privata, e di certo sarà interessato al bello e non a ZTK zozziamo tutto kuanto.!!! Si tende a giustificarli notando che sono in cerca di visibilità. Ci posso credere pure, ma benedetti signori , chiedete a un normale e serio professionista : il bambino grandicello che cerca la visibilità dei genitori facendo pipi’ a letto, lo si cura standogli vicino, non procurandogli un altro materasso per fare pipi’, continuando a farsi i “casi” propri. Come giudichereste il genitore che si comportasse in questo modo ? Certo un genitore distratto che sta rifuggendo dalle sue responsabilità Allora, basta con le leggerezze sulla pelle dei nostri figli, responsabilizziamoci e togliamo i ragazzi dall’abbandono di strade e centri sociali dove vagano in cerca di visibilità, cambiamola sta cultura – non cultura perdente che tende a mantenere in crisi di adolescenza per finto buonismo “giovani” di trenta e più anni, spinellanti e inzozzanti muri , strade e quant’altro. Parliamo meno di giovani, ma facciamo per essi cose concrete, anzi tutto diamogli vera attenzione e affetto, aiutiamoli a crescere , ma evitiamo di arrivare a proporre elettorato passivo per ragazzini di diciotto anni che alcuni in malafede di sicuro, propongono di fare senatori. Non così si aiutano a diventare adulti, dandogli la patente a sedici anni ( chi sa perché .. ) o fingendo di voler fare senatori imberbi giovani che ancora non hanno finito di fare i conti con le crisi adolescenziali, un minimo di serietà e di onestà intellettuale da chi ha responsabilità di governo, la si pretenderebbe Basta di fare finta di fare per non fare ! spero che chi ha orecchie per intendere : intenda
![]()
Powered by AkoSuite 2007 |