Quote rosa? No grazie, "siamo" pari |
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Scritto da Marista Urru | |||||||||
domenica 17 giugno 2007 | |||||||||
L’atteggiamento mentale con cui si affronta un qualsiasi problema è importante. Ed è questo soprattutto che ho ammirato l’altra sera nella Santanchè e nella Brambilla ospiti a la7 della trasmissione” 8 e mezzo”. Ambedue hanno escluso la validità delle quote rosa in Parlamento. Il perché è intuitivo: ormai deve diventare dato di fatto acquisito la parità uomo-donna, non se ne dovrebbe nemmeno parlare più se non come celebrazione dei meriti ( e analisi dei demeriti) di certo femminismo. Non si possono credibilmente assumere responsabilità di governo essendo state ad esse preposte grazie a “quote” preordinate. Si parte male, soggette e subordinate, come nel passato, alla volontà maschile
Le donne come gli uomini, debbono dimostrare sul campo che a quelle responsabilità i cittadini li hanno chiamati, perché sono stati in grado di conquistare la loro fiducia, che ove fosse in qualunque modo tradita, deve determinare il rientro alle proprie occupazioni. Ovvio che in politica come altrove, in questo modo si troveranno a dover affrontare un autentico muro di gomma da parte degli uomini che, volenti o no, consapevoli o no, percepiscono la donna che arriva per suoi meriti e non grazie al tutoraggio maschile, ancor di più come una che invade un campo storicamente “maschile”. L’altra sera con autentica soddisfazione ho visto con quanta sicurezza, priva di sicumera, con quanta semplicità la imperturbabile Santanchè e la entusiasta e brava Brambilla, hanno schivato i tentativi sornioni di Buttafuoco e Verderame, di buttarla sul gioco, riuscendo a esporre le loro idee, nonostante appunto il solito muro di gomma dei maschietti. La strada verso l’autentica parità sarà certo meno lunga del previsto, giacchè abbiamo chi ha già preso quella giusta, spero che altre donne seguano il tracciato, appartenenti all'uno ed all'altro schieramento, il paese è in difficoltà serie : serve l’aiuto di tutti, le donne possono esser preziose, a meno che non accettino per comodità la via più breve, acconciandosi a fare da soprammobili .
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