INPS: sfatiamo i luoghicomuni |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
domenica 06 aprile 2008 | ||||||||
Dal sito : http://www.federicolippi.it : qualche utile chiarimento sulla Inps Il 29.03.2008, verso le 6,15 circa, nel fare uno zapping al televisore, sono capitato su Canale Italia mentre andava in onda Notizie Oggi, il programma di notizie ed attualità con “domande, botta e risposta” tra il giornalista-conduttore, generalmente tre ospiti più o meno conosciuti, e opinioni del pubblico tramite telefono a cui accedere con numero che, strano a dirsi, oltre che sempre occupato, e questo sarebbe comprensibile, se per caso lo becchi libero dopo una lunga attesa vieni ripassato ad occupato, ed in questo modo non hai mai la possibilità di dire la tua.
Quella mattina Conduttore era il giornalista Versace ed i tre ospiti erano , Bartolussi dei Radicali, Elio Lannutti, il nostro Presidente ADUSBEF che si presenta con l’Italia dei Valori alla competizione elettorale, e un certo Agnoli, del quale purtroppo non sono riuscito a sentire con quale lista si presenti, ma la cosa comunque ha poca rilevanza. Alla prima telefonata, una signora, riferendosi ad una notizia che il giorno prima era stata pubblicata sui quotidiani, si lamentava che l’attuale Governo, ancora in carica pro-tempore per l’ordinaria amministrazione, avesse disposto di concedere la pensione, sembrerebbe di circa 564 euro al mese, agli extracomunitari, e questo mentre ai nostri pensionati l’INPS riconosce pensioni da fame, nella specie faceva sapere essere la sua di ben 435,00 euro lordi al mese.
Le ha risposto assai arrogantemente Agnoli, ripetendo il solito Slogan che ormai abitualmente certi politici citano per scoraggiare i ribelli alle ingiustizie palesi in materia pensionistica: “ cara signora, non si attacchi ad una semplice proposta del Governo uscente. La realtà la conosce benissimo! Le pensioni non si possono aumentare perché essendo l’Italia diventato un Paese di anziani, ci sono pochi giovani che lavorando versino sufficienti contributi per permettere all’INPS di mantenere gli anziani. Mancano i soldi per aumentare le pensioni” e se ne è passato ad altro argomento. A questo punto ho tentato di telefonare, ma invano, per rispondere adeguatamente alla ignoranza dimostrata dal personaggio candidato alle prossime elezioni che, mi auguro, dato il buongiorno che fa intuire l’evolversi del futuro “mattino”, riesca a prendere solo il voto suo e forse quello dei suoi familiari. Esorterei comunque il Signor Agnoli a informarsi correttamente su quel di cui vorrebbe parlare, per poter così poi avere almeno il buon gusto di stare zitto, “prima di aprire bocca e dare fiato” dimostrando apertamente tutto il totale disinteresse che prova per la vita dei suoi concittadini, evidenziando che il solo suo scopo è quello di sedere su uno scranno per pensare alle laute remunerazioni che andrebbe a prendere alla faccia di quei poveretti che neppure sopravvivono e magari dopo quaranta anni di vero e duro lavoro, ricevono in cambio pensioncine paragonabili alle mancette, all’argent de poche che i nostri genitori , in genere più abbienti di noi, usavano dare a noi ragazzi. Caro signor Agnoli, a prescindere che meriterebbe una “Class Action” contro di lei da parte di tutti i pensionati di Italia, per risarcimento dei danni biologici ed esistenziali causati dalle sue parole agli interessati, le voglio spiegare, contrariamente a quanto riferitole da qualche agit prop, come di fatto stanno le cose, di modo che possa imparare a tacere quando si trovasse nuovamente nella situazione di ignorare l'argomento di cui si parla. I contributi che ogni Lavoratore Autonomo, ovvero Dipendente ed il rispettivo Datore di Lavoro versano all’INPS, devono essere destinati, e TUTTI LO SANNO, ( anche se per qualche motivo fanno finta di non saperlo o di averlo scordato), ad un fondo di previdenza fruttifero, che funziona esattamente come una assicurazione mediante accumulo finanziario periodico di capitale, fondo che deve produrre periodicamente interessi per permettere all’INPS di onorare il proprio impegno contrattuale OBBLIGATORIO di versare un vitalizio al lavoratore interessato dopo un certo quantitativo minimo di anni di lavoro, che prima erano 18 anni, 6 mesi ed 1 giorno, mentre oggi il minimo è stato aumentato a 20 anni, 6 mesi ed 1 giorno. Pur essendo vero che i lavoratori Autonomi versano poco di meno della sommatoria di quanto versino un Lavoratore Dipendente ed il suo datore di lavoro, è altrettanto vero che il primo versa enormemente di più di quanto di competenza del solo lavoratore dipendente. Il risultato però è che il primo percepisce una pensione mediamente compresa tra le eclatanti somme di ben 435,00 euro e 750,00 euro lordi per 13 mensilità, mentre il secondo, a seconda degli anni di contribuzione, percepisce somme enormemente superiori che vanno da un minimo del 60% della media degli stipendi degli ultimi tre anni, ad un massimo del 100% dell’ultimo stipendio e, in certi casi ( come per dipendenti INPS o quelli di Banca d’Italia , questi ultimi addirittura anche solo dopo 20 anni di anzianità) , con la parificazione a posteriori di posizioni lavorative di medesimo livello via via aggiornate. C’è inoltre da sottolineare che, salve le eccezioni per i lavoratori privilegiati su detti, solo il 41% dei contributi “obbligatori” versati è destinato alla pensione del lavoratore avente diritto, mentre il restante 59% è destinato alle così dette pensioni di solidarietà, riservate ad handicappati, malati terminali, inabili all’80% al lavoro per malattie mentali ,ai lavoratori vittime di incdenti che impediscono di lavorare ecc. E L’INPS, tutti questi contributi che riscuote trimestralmente , allo scopo ufficiale di farli fruttare per onorare gli impegni contrattuali futuri con i lavoratori, come detto prima, li DEVE INVESTIRE Invece vediamo che li utilizza principalmente per pagare i lauti stipendi del proprio personale; per elargire laute pensioni di solidarietà a molti “giovanissimi”, come risultò qualche anno fa da un servizio di Rai 3 ( poi fatto prontamente sparire), con interviste fatte a ragazzi che facevano la fila agli uffici INPS per ritirare non la pensione dei genitori o dei nonni, ma la propria, in quanto inabili al lavoro a causa di gradi mal di testa che impedivano ai poveretti di lavorare; oppure vengono utilizzati per pagare da molti anni pensioni a figli di illustri ed ultra remunerati personaggi della nostra politica, i quali, data la posizione raggiunta, ottengono anche il versamento dell’accompagno, arrivando a vitalizi di ben 3.500.000 lire all’epoca x 13 mensilità a cui aggiungere Lire 850.000 x 12 mensilità per l’accompagno per un totale annuo di 55.700.000 e speriamo che oggi si limitino a euro 28.766,65 ( valori netti), ma si spende anche per politici che percepivano laute pensioni dopo aver seduto su scranni per una sola legislatura, durata magari ben 6 mesi e lavorata a giudicare dalle dirette dal Parlamento, forse 6 giorni. Tutto questo alla faccia di quegli altri poveracci che percepiscono solo 5.655,00 euro l’anno: bello sforzo, caro Agnoli, sparare sui morti! Ciononostante l’INPS ha investito e continua ad investire sul mattone, sui titoli di Stato, sui movimenti di borsa, su cambi di divisa estera, e chi sa su quanto altro, sebbene non ci risulti abbia mai alienato nulla se non per onorare i privilegi di cui sopra! Ma tutto questo patrimonio dove è andato a finire? Che anche questo sia alle Cyman come abitudine di Banche e Compagnie di Assicurazione e come amano i Grandi Personaggi della Finanza Italiana dell’Ultima Ora? E non è finita caro Agnoli : secondo Lei che fine hanno fatto tutti quei contributi che l’INPS ha percepito da una miriade di Lavoratori Autonomi e Dipendenti i quali per motivi non dipendenti dalla loro volontà non hanno potuto maturare i 18 anni 6 mesi e 1giorno, compresi i defunti. Tutti quei danari se li è inguattati l’INPS, senza darne conto a nessuno e commettendo una APPROPRIAZIONE INDEBITA, essendo quello danaro liquido di proprietà del lavoratore al quale detto lavoratore ha rinunciato a causa della obbligatorietà della contribuzione condizionata per entrambe le parti con una PRESTAZIONE FUTURA, per cui, venendo meno una delle condizioni, il versato deve essere restituito al legittimo proprietario,. Ma ciò non avviene!! Ed ancora, caro il nostro Agnoli , toccando un altro argomento a lei caro : come farebbero i nostri giovani a lavorare se oggi gli ipotetici datori di lavoro, sia pubblici che privati, pretendono dagli stessi almeno una Laurea (non sono prese in Italia e solo In Italia, in considerazione quelle così dette brevi o triennali), si deve avere almeno un Master ( costosissimo corso di aggiornamento professionale a seguito del quale gli ammanniscono un semplice ATTESTATO di partecipazione), debbono poi aver seguito almeno uno stage ( lavoro a tempo irrisorio, che ci manca poco che l’interessato si debba pagare ), dopo di che, fatto del tutto impossibile a concepirsi , gli si chiedono almeno 3 anni di esperienza maturata in azienda nazionalmente rilevante!! Solo che se i giovani non iniziano mai a lavorare da qualche parte, mi spiega come faranno a maturare “l’esperienza di lavoro?”, e poi di che lavoro si parla se in genere si tratta di accontentarsi di lavoricchi che nulla hanno a che vedere con le specializzazioni ottenute? Poiché i nostri giovani non trovano altri sbocchi in Italia se non lo sfruttamento e la fame, e giacchè all’estero li aspettano a braccia aperte per la loro serietà, la loro educazione ( salvo le solite eccezioni), la loro abnegazione al lavoro che li indirizza immancabilmente ad una professionalità senza pari, ovvio che preferiscano andare all’estero proprio gli elementi migliori, e se anche lì la vita fosse più dura e costosa ( del che ho i miei comprovati dubbi), sono in cambio rispettati, pagati più che dignitosamente, possono fare carriera di merito e diventare qualcuno. Perché Agnoli , dovrebbero restare qui? Forse per dare da straviziare agli ignavi, ai nullafacenti, ai ladri, agli scippatori di ogni tipo e livello, nella vana speranza che le cose in Italia migliorino entro breve o peggio che il Paese diventi una “munnezza irrimediabile, schifata dalla Europa tutta, che facilmente ci sbatterà fuori dopo magari averci commissariato, grazie alla avventata quanto delinquenziale “oculatezza” di certa sessantenaria politica Italiana, mai ufficialmente governante, ma permanentemente dietro le quinte a dirigere i burattini nella rappresentazione perfetta del: " Magna tu che magno anch’io?" Purtroppo questa parte della Politica è la più nefasta, è il risultato di una vera e propria dittatura di un Governo Ombra, che esiste eccome, chiamiamolo NEMO: esso studia il palinsesto e tramite il burattinaio ( il settore del Credito), fa muovere i burattini ( i politici di turno), e gli spettatori, democraticamente detti “cittadini”, pagano per vedere uno spettacolo che il più delle volte , tranne qualche rara barzelletta, è spiacevole , noioso e drammatico, atto solo a convicere lo spettatore che non si deve lamentare, che c’è chi sta peggio di lui vicino a lui, e mai gli si mostra chi lontano, ben lontano da lui sta molto, ma molto meglio. Questi burattini vengono sempre ben puliti e lucidati, spesso vengono rilaccati con altri colori per farli sembrare nuovi : tanto tutto viene fatto con i soldi degli spettatori, ed il burattinaio che non solo mantiene sempre nuovi e lucidi i burattini, ma li muove pure, viene remunerato abbondantemente per non manifestare a nessuno chi è il Produttore ( Nemo ) dello spettacolo. A pagare sono sempre gli spettatori, ma nel frattempo Nemo ha incassato senza danni cifre da capogiro che si porterà come tesoro nella tomba a piramide che si sarà fatta costruire sulla Luna, tanto per non stare a contatto manco da morto con quei miseri spettatori che ha visto penare e piangere per una vita.
Caro Agnoli : studi prima di parlare e taccia per sempre!
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