Tulipani, nacquero nel deserto da una lacrima...e fecero crollare la borsa |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
mercoledì 01 aprile 2009 | ||||||||
Ci sono leggende praticamente per ogni fiore, tutte intrise
di poesia e spesso simili tra loro, la nascita di un fiore da una lacrima non
ha niente di particolare nel ventaglio delle leggende, pure crea sempre una suggestione.
In breve anche qui abbiamo un principe desolato per la morte della sua amata, la piange, e dalle sue lacrime mentre vaga per il deserto di Persia, spunta un fiore bello e sconosciuto: il tulipano che davvero poi, grazie alla avidità degli uomini , fece versare molte lacrime Che a quanto pare cresce davvero spontaneo in Persia e Turchia e dalla antichità veniva coltivato in Afganistan nel giardino dei nobili. Tra storie e leggende, si arriva ai documenti di Ogier de Busbecq, ambasciatore di Ferdinando I a Costantinopoli, che sostiene che il fiore si chiama Dulban in quanto la sua forma ricorda il "Turban", il turbante, sembra una spiegazione bislacca, ma chi scrive è studioso di fama e botanico illustre, che entusiasta del nuovo fiore, ne manda ben 200 bulbi a Vienna ad un naturalista Francese noto col nome di Clusius. Il naturalista poco sa che farci, pensa siano commestibili e li fa cucinare, alcuni li fa macerare nello zucchero, altri li manda ad un cuoco di Aversa che li frigge, ma non piacciono a nessuno. Per fortuna nel frattempo alcuni dei bulbi dimenticati nelle serre della corte di Vienna, fioriscono, Clusius si rende conto della bellezza del fiore, e comincia a coltivarli e cerca di ottenerne diverse varietà, finchè dopo qualche anno un botanico svizzero, vede quei fiori, se ne innamora, li disegna e li battezza Tulipa gesneriana dal suo nome : Konrad Gesner ed afferma ufficialmente di essere lo scopritore di simile fiore. Fra alterne vicende il bulbo viene mandato in Europa, in Francia, Inghilterra, Germania, finchè in Olanda riscuoterà il maggior successo, i suoi prezzi salgono alle stelle, nasce un vero e proprio mercato del tulipano in un frenetico giro di lettere commerciali.. ed ecco il gioco di borsa, acquisti e vendite di partite di bulbi per il mondo, una follia sembra impossessarsi di persone di tutti i ceti, un calzolaio di Haarlem vende un bulbo di tulipano per una cifra enorme per l'epoca ad un collezionista, che ne ha uno identico e vuole l'esclusiva, e quello quando ha in mano il bulbo ridendo lo schiaccia sotto i piedi e g rida in faccia al calzolaio che glielo avrebbe potuto pagare molto di più, il calzolaio, scappa in casa e si impicca! Pare che il marito della nipote del cardinale Mazzarino, si fosse convinto di essere lui stesso un tulipano e pretendesse di essere innaffiato dai valletti due volte al giorno. Come era arrivata la tempesta passò, lasciando sul campo migliaia di olandesi arricchiti e moltissimi impoveriti per il mondo. Solo una bolla speculativa, di certo ben condotta dagli olandesi fra gli altri, che seppero approfittare di suggestioni e sentimenti umani, fino fare crescere anche il valore di bulbi di nessuna qualità, comunque niente affatto rari, ma creduti tali ed il cui prezzo fu gonfiato anche di 20 volte il valore, finchè il crollo rapido ed inesorabile, si porto' via fortune e danari di quanti si erano fidati. Eravamo nel 1637, ed ancora non abbiamo imparato... Pure se leggete bene , tra questa storia e qule che subiamo oggi, ci sono molte similitudini, anche molti attori grosso modo son gli stessi.. Il mercato o meglio , chi lo muove, sa benissimo cosa fa e come fare cambiare padrone ai capitali, a tale proposito leggetevi a questo link quello che ancora non tutti sanno per capire che profondi conoscitori dell'animo umano sono i paperoni di ogni tempo e di quante e quali professionalità possono servirsi..... https://www.maristaurru.com/index.php/Articoli/Ricerca-e-Banche-d-investimento-noi-come-corvi-e-storni-il-rischio-vale-il-verme.html
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